Vedo tutto rosso. Ce del fumo, fumo nero. Sono seduta sul pavimento a gambe incrociate, non riesco a muovermi. Cerco di guardare in alto, noto che sono sotto un tavolo.
Sento una voce, chiede aiuto. È la voce di una bambina."Vi prego aiuto!" Piange, sento i suoi singhiozzi. Giro il capo a destra e sinistra ma non vedo nessuno.
Inizio ad analizare la stanza, ce un divano che sta andando a fuoco dal poco che riesco a vedere era bianco o verde.
Non lo so.
La luce è soffusa.La voce di quella credo sia una bambina girda ancora aiuto. Cerco di parlare ma non ci riesco.
Difronte al divano vi è un camino, ampio, sopra sono oggetti, un vaso blu, con dentro dei fiorellini, forse finti.
Delle candele, quasi sciolte. Sono state usate troppe volte. La fiammela è acessa. Acconto una bambola, fatta di stoffa, a un vestitino. La gonna rossa a quadri, e una camicietta bianca. I suoi capelli stanno bruciando. I suoi occhi...
Non riesco a vederli. Vedo delle gambe, sono di una persona adulta, inizia a tossire. Forte. Poi cade in ginocchio, e come se fosse svenuta cade a terra. Il suo sguardo e su di me.
A una camicia da notte bianca, lunga. E capelli biandi, fino al bacino. I suoi piedi sono nudi, la sua pianta è nera. Guardo il suo volto. Una parte è completamente bruciata. Dalla bocca esce del sangue. Inizio ad urlare a dimenarmi. Voglio scappare da qui.
"Lexy! Sveglia! Piccolina..." Mi sveglio di colpo, mettendomi seduta sul letto.
Mi guardo in torno, è la mia camera. Difronte a me c'è Daniel. Mi accarezza i capelli. Sa che quel gesto mi tranquillizza.
"Ero andato solo un attimo a prendere un biccchiere ď acqua. Ma appena sono entrato in cucina hai iniziato ad urlare. Non sapevo che fare... io..." Non sa cosa dire lo capisco, non capita mai a nessuno di vedermi in questo stato.
Quel "sogno", quella casa, quella voce, quella donna, quella bambola. Io li ho gia visti.
Sento gli occhi e il naso pizzicarmi. Metto le mani sul mio viso, lasciandomi scappare un singhiozzo.
Non posso piangere, eppure lo faccio.
Daniel mi abbraccia. Lasciando che io appoggi la testa sulla sua spalla.
Lascio che lui mi culli.
Inizia a cantare:"Twinkle, Twinkle, Little Star
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!" Mi culla con le sue braccia, come se fossi una bambina.Mi ricordo quando gli raccontai di questo:
Flashback...
"Sai... visto che tu mi hai raccontato di te. Credo che ora sia io a farlo." Daniel indossa i boxer e, mi raggiunge sul letto. Mi fa cenno di parlare.
"Ho sempre avuto degli incubi. Io li chiamo ''sogni'' non lo so perche io lì abbia dopo ľ incidente. I dottori dicevano che io ero rimasta traumatizata e, che presto sarebbero passati. Sono passati 11 anni. È ci sono ancora, non succedono ogni notte. Solo alcune.
Quando mi sveglio inizio a cantare Little Star. Era la canzone che mi cantava mio padre, quando da piccola avevo gli incubi. Ed io correvo da lui. Nel suo letto, con la mamma." Sento una lacrima scendere sulla mia guancia. Non mi sono neanche accorta che stessi piangendo.
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Night
De TodoScusate per gli eventuali errori, li coreggeri appena mi è possibile. ---------- Sogni. Una parola. Cinque lettere. Sognamo sia di notte, che di giorno. Sognamo cose che forse ci dimentichiamo, forse ci mostrano il futuro, forse cose da noi immagina...