2.L'appartamento

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L' autobus ci lascia nel centro di Milano, o almeno credo, accanto a quello che sembra il famoso Pirellone. Ci guardiamo intorno in cerca di qualche fermata di autobus o una metropolitana. Mi giro e vedo, proprio davanti a noi, un bus. Corro, gridando alla mia amica: -Eniii!!!! Sbrigati, l' autobus sta partendo!!- dalla mezza risposta che ricevo capisco che è ancora addormentata. Ma tutti gli sforzi sono vani, perché il nostro passaggio va via senza neanche aspettare, così ci tocca stare qua mezzora, se non di più, e attendere il prossimo. Ne approfittiamo per dare un' occhiata alla cartina di Milano, tanto per fare le turiste, ma in meno di cinque secondi ci siamo già confuse. Allora prendo il mio fidato cellulare e apro Google Maps, che di sicuro non sbaglia. Il nostro appartamento si trova in un palazzo vicino al Politecnico, ma arrivaci da qui! Dopo circa un' ora passata a cercare possibili punti di riferimento per non perderci, arriva il bus e saliamo. Questo ci lascia direttamente davanti al Politecnico, dove scendiamo con tanto di valigie. La padrona dell' appartamento ci aveva detto a telefono che ci avrebbe aspettate lì vicino. Infatti la vediamo: una signora coi capelli neri, sui quarant' anni, molto elegante, somigliante ad una regina cattiva delle favole, che però ha uno stile e un sorriso più che passabili. Lei, avendoci viste per prima, si avvicina.

-Salve! Voi due dovete essere Emma ed Eunice, giusto?- annuiamo e lei continua, -Io sono Queen Scarlett, la padrona del palazzo. Potete chiamarmi anche solamente Queen, se volete, ma Signora no! Mi fa sentire vecchia.-, e fa l' occhiolino, -Seguitemi che vi mostro la strada. E poco lontano da qui.-

-Dal nome non mi sembra italiana, sbaglio?- chiede una Eunice molto perspicace che si è appena svegliata del tutto.

-No, infatti. Sono inglese, ma avendo la madre italiana, mi sono trasferita qui anni fa. Ho ereditato questo palazzo da mio nonno, così ho deciso di ristrutturarlo e di affittare gli appartamenti.-

-Bella idea!- dico tanto per non sembrare muta, e così inizia una lunga conversazione su parenti emigrati, l' Inghilterra e l' Italia.

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Dopo dieci minuti di camminata (e meno male che non era lontano) arriviamo davanti ad una porta in legno scuro di un palazzo molto antico in stile barocco/vittoriano che la padrona apre e ci fa cenno di seguirla. L' interno è molto accogliente e, come ci si aspetterebbe da un palazzo così, ha molti dettagli antichi in stile vittoriano. I pavimenti sono in marmo e le scale davanti a noi sono decorate da un tappeto rosso; mentre nella hall ci sono due divani e due poltrone molto eleganti e, a prima vista, confortevoli. Dietro i divani c' è una porta che, molto probabilmente, è l' ingresso dell' appartamento della padrona. Tutto riprende in pieno lo stile di Queen, che intanto sale le scale con noi al seguito. Ci sono vari appartamenti e il nostro si trova al secondo piano. Entriamo e quello che mi si presenta davanti è il paradiso in stile moderno, inaspettato in un palazzo del genere. Infatti davanti a me c' è un open space con un divano grigio abbastanza grande, un tavolino in vetro, una serie di mensole e armadietti bianchi e neri e una tv. Dietro il divano c' è un tavolo rotondo in legno chiaro che da su una cucina azzurra, bellissima, che si intona perfettamente alle pareti bianche e azzurre del resto dell' appartamento. A sinistra inizia un corridoio che porta a tre camere da letto e al bagno in fondo. Queen ci da le chiavi e, dopo averla ringraziata e aver detto in tutti i modi possibili che quest' appartamento è la perfezione, la salutiamo e la vediamo scendere le scale diretta chissà dove. Chiudo la porta, guardo Eunice e ci mettiamo ad urlare e saltare come se non ci fosse un domani, troppo eccitate di iniziare questo nuovo capitolo della nostra vita insieme e in un appartamento così bello. Dopo circa cinque minuti di sclero e per metabolizzare che tutto questo è reale, prendiamo le valigie e corriamo letteralmente verso le camere da letto. -Quella a destra è mia!!!- urlo, non so neanche perché, e mi precipito nel mio nuovo habitat. La mia camera ha le pareti bianche; un armadio, una scrivania, una sedia e un comodino in legno chiaro e un letto con le lenzuola arancioni. A sinistra c' è una finestra che da sulla strada. Butto tutte le valigie sul letto e vado a vedere la camera di Eunice, che è uguale alla mia fatta eccezione per il colore delle lenzuola che sono verdi. Lei lascia le valigie a terra e la prima che facciamo cos' è? Ci sediamo sul suo letto e cerchiamo col cellulare un fast food, panineria, McDonald, pizzeria, comunque qualsiasi cosa che produca cibo, nelle vicinanze. Infatti sono quasi le undici e non abbiamo ancora fatto colazione e tra un po' dovremmo pure pranzare.

-Emmaa!! Ti rendi conto che proprio di fronte a noi c' è una pizzeria e non ce ne siamo neanche accorte?-

-Sarà la mia nuova casa!- io che già mi vedo ogni giorno buttata là a magiare tutte le pizze possibili ed immaginabili.

-Apre tra un mezz' oretta. Meglio farci una doccia prima di andare e magari dopo facciamo un giro.-

-Sissignora, ma prima vado io, che tu ci metti ore per fare qualsiasi cosa!- e detto ciò vado in camera mia, prendo ciabatte e tutto il resto e mi chiudo in bagno.

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Dopo un' ora siamo pronte, così usciamo dall' appartamento, chiudo a chiave la porta, scendiamo e ci dirigiamo verso la pizzeria proprio davanti a noi. Si chiama C' è pizza per te, già mi piace! Entriamo e il locale è colorato dalle varie sfumature di rosa, diciamo che il tocco femminile non manca. Ci sediamo in un tavolo a caso visto che il locale è quasi vuoto. Dico quasi perché c' è una famiglia con due bambini con uno sguardo inquietante, come se dovessero vomitarti sulle scarpe da un momento all' altro. Dopo un po' una cameriera bassina, magra, coi capelli biondi e raccolti in una coda, ci porta i Menù. Io cambio sempre i gusti delle pizze e anche dei gelati, infatti prendo sempre quello che mi ispira o che non provo da un po' di tempo.

-Hey Eni, tu che prendi?-

-Mmm.... credo una Rucola, senza bresaola con i pomodorini, tu?-

-Poco complicata la ragazza,- dico ironicamente -Io credo che prenderò una Margherita, non la mangio da troppo ed è l' unica che mi ispira!-

Poi arriva la stessa cameriera di poco fa e prende le ordinazioni. Intanto noto che due ragazzi sui vent' anni stanno entrando dalla porta tutti bagnati e si siedono proprio nel tavolo vicino al nostro. Uno è alto, coi capelli corti, biondi con un grande ciuffo davanti, porta gli occhiali da sole e ha una barba incolta che lo fa sembrare più grande. Accanto a lui, si siede l' altro poco più basso, sempre biondo, ma coi capelli ricci, la faccia più rotonda e un sorriso da ebete. Si guardano in torno e io distolgo subito lo sguardo. Troppo tardi. Mi hanno vista e faccio cenno ad Eunice di non voltarsi versoi due, che penso abbia notato anche lei, e che ora ci stanno fissando. Ad un certo punto il tipo con gli occhiali da sole si mette a parlare di qualcosa col suo amico, poi si alza e viene verso di noi. Mi porge la mano e dice: -Piacere, mi chiamo Luke Hemmings. Il mio amico vorrebbe uscire con te.-

HEY EVERYBODY!!

Dovevo scrivere questo capitolo un po' noioso per spiegare dove vivranno queste povere disperate. Però ecco che entrano in azione i ragazzi che cosa succederà adesso? Si accettano scommesse!! In effetti non è così che si ci approccia con una ragazza, ma Luke è Luke e può permetterselo! Anyway adios and viva la regina delle lande di pizza sempre e comunque!

Against all odds ~ Calum Hood & Emma WatsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora