6.Verso la Svizzera

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Sono le sei di mattina Ieri sera, dopo cena, abbiamo preso la metro e siamo tornate in appartamento, nonostante i ragazzi volessero portarci al Duomo, sostenendo che di notte sia più bello. Ma ero troppo stanca e sazia per fare una passeggiata e, trascinandomi Eunice, siamo tornate in appartamento. E come se ieri non fosse stato già abbastanza stancante e strano, oggi dobbiamo prendere il treno e andare da Veronica, la mia amica a distanza. Lho conosciuta la prima volta quando avevamo quindici anni in una diretta su Instagram, abbiamo cominciato a messaggiare e siamo diventate inseparabili, nonostante vari chilometri ci separassero. Ci siamo viste solo poche volte in questi anni. Ora che sono qua a Milano abbiamo la possibilità di vivere nello stesso appartamento ed è una cosa magnifica! Infatti lei si è iscritta al corso di logopedia alla Bicocca, che è poco distante dal Politecnico dove andremo io ed Eni. Sono così eccitata che, come sempre, non riesco a dormire. Naturalmente, indosso già un vestitino azzurro che mi arriva appena sopra le ginocchia. Così mi alzo, metto il mio paio di Converse nere e vado a svegliare Eni, tanto per farla arrabbiare e perché il nostro treno parte alle otto. Dopo aver sistemato le valigie per il weekend ed Eunice finalmente si alza dal letto, invio un messaggio a mia sorella Ella e poi a Veronica, che per ora si trova a St Moritz, la nostra meta odierna. Dopo circa unoretta, finalmente siamo pronte per uscire e, dopo aver chiuso a chiave la porta, andiamo verso la metro che ci porterà alla Stazione Centrale, vicino al Pirellone. Giunte lì, facciamo colazione in un bar e aspettiamo il treno, che arriva con un po di ritardo. Saliamo e metto riproduzione casuale di tutte le canzoni, chiudo gli occhi e mi addormento.

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Mi sveglio dopo circa tre ore e mi accorgo che siamo quasi arrivati. E mezzogiorno e qualcosa quando il treno si ferma e scendiamo.

-Emmaa!!!- e mi vedo abbracciata da una figura magrolina con un sacco di capelli biondi e lisci. Ricambio labbraccio -Veronicaa!! Quanto tempo!!-

-Lo soo!- si stacca e poi si rivolge alla mia amica -E tu devi essere la famosa Eunice! Piacere di conoscerti, Veronica Martinelli!-

-Piacere mio!- e si scambiano un abbraccio.

-Non vorrei interrompere il vostro primo incontro, ma siamo dintralcio alla gente e poi ho fame- infatti ci siamo fermate proprio davanti alla porta del treno e tutti ci fissano

-Giusto Portiamo le valigie in macchina e andiamo a casa mia Ho preparato tante cose buone!-

-Ma i tuoi?- chiedo.

-Per ora stanno facendo unescursione e staranno in montagna per tutto il weekend, quindi la casa è tutta nostra!-

-Perfetto! So già che finirà con pizza e film!- e dopo aver messo tutti i bagagli nel cofano, saliamo sulla sua utilitaria bianca e partiamo. Passate varie strade, arriviamo vicino al lago. Oggi è una bella giornata e lacqua riflette perfettamente le montagne che ci circondano e il cielo azzurro con qualche nuvola, come se fosse uno specchio. Si respira aria fresca e cè una leggera brezza, piacevole. La casa poi non è da meno. E tutta in legno ed è lunica, perché a quanto ho capito non ci sono molte case così da queste parti. Ma Veronica mi spiega:

-I miei volevano che tutto si intonasse con lambiente circostante, che fosse un tuttuno con la natura. Quindi il legno era la scelta migliore-

-Capisco, e direi che ci sono riusciti!- Entriamo e anche linterno è tutto in legno, con qualche pianta negli angoli o sopra i mobili. Veronica ci mostra le nostre camere al piano di sopra e lasciamo le valigie sui letti. Poi scendiamo in cucina, dove la mia amica ci ha preparato qualche piatto tipico di queste parti: pizzoccheri, capnus (involtini di carne e verdure avvolti da una foglia di bieta) e maluns (patate grattugiate arrostite nel burro con farina e accompagnate da un formaggio d'apleggio). Mangiamo tutto e intanto, un po io e un po Eni, raccontiamo a Veronica la nostra strana prima giornata a Milano. Finito, decidiamo di riposare visto che dopo la mia amica ci porterà in alcuni luoghi che noi, appassionate darte, non possiamo non visitare. Io porto una sedia fuori e mi appisolo un po sotto il sole e col lago davanti.

Against all odds ~ Calum Hood & Emma WatsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora