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E un'altra notte passò, qui.
Quella notte "dormii", sognai, si sognai, quella povera bambina.
Sembrava ci fosse qualcosa sotto, una specie di indizio per scoprire la verità. Mi svegliai di colpo.
Si svegliò anche Robert.
La solita routine mattutina, e dopo ci precipitammo di nuovo in biblioteca.
Ritirammo fuori i nostri libri, e ricominciammo ad indagare.
Trovai un documento scritto da uno "SPECIALE", un colui che si vedeva diverso, che si vedeva però vecchio, a differenza mia.
Volevo incontrarlo.
Quasi mi dimenticai di Antonietta, eravamo lì anche per lei.
Mentre stavo leggendo, con la coda dell'occhio, mi accorsi che Robert era rattristato, i suoi occhi erano bagnati, e anche le sue guance, umide, come se si fosse appena asciugato dalle lacrime.
Gli domandai cosa non andava, e lui con la mano destra mi porse un foglio, un foglio ingiallito, era una lettera, una lettera scritta a mano, l'inchiostro era tutto sbavato, cominciai a leggerla ma la bibliotecaria, per qualche misteriosa ragione ci cacciò via, e si tenne la misteriosa la lettera.
Usciti dalla biblioteca, ci domandammo il perché la bibliotecaria ci avesse cacciato via in quel modo cruento, e domandai a Robert cosa ci fosse scritto sulla lettera, pensando lui la avesse letta...ma non era così, mi rispose: "Jane io la lettera non la avevo ancora letta, ero triste, avevo pianto, ma non per quello, ma per...non so neanche io il motivo, era un insieme di emozioni, un insieme di cose esplosive, dentro di me c'era rabbia, tristezza, allegria...ma non so perché sono scoppiato in quel modo, la lettera te l'ho data perché la leggessi tu, anche per me, perché le lacrime mi stavano offuscando la vista, non sono riuscito a leggere neanche la prima riga, non so cosa riguardi quel foglio, ma sono sicuro che qualcosa c'entra con quello che stiamo cercando".
La sua tristezza, la sua voce malinconica, come se avesse un nodo in gola, rattristò  anche me, non mi feci buttare giù...ne dalla lettera, ne dal Paradiso, ne dalla stupida bibliotecaria, che forse tanto  stupida non era perché se ci ha cacciato in quel modo un motivo anche lei doveva avercelo.
Passati un paio di giorni, eravamo un po' sconfitti, ripresi ad indagare e a fare schemi su schemi, mappe su mappe, teorie e metafore, sull'esistenza, sul significato, e sull'età della misteriosa lettera.
Robert era all'oscuro di tutto ciò che avevo fatto in quel giorno, per non rattristarlo, non gli dissi niente, sperando gli passasse per la mente,  almeno per quel poco tempo, di Antonietta e dell'indagine, per non far risalire a galla brutti ricordi.

Il Mio Paradiso Sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora