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Io e Robert ci dirigemmo verso casa sua, per poi andare in cerca della mia. Arrivati, vicino alla casa di Robert, non c'era altro di nuovo, a parte una casetta tutta rosa, con un giardinetto tutto decorato. Si trovava al posto di una vecchia catapecchia che c'era prima, a cui non avevo fatto molto caso.
Sul cartello vicino alla porta c'era scritto: "Maccle" e affianco il campanello.
Quella era la mia casa...cosa?
Dietro il cartello c'era un biglietto con su scritto: "guarda sotto lo zerbino".
Guardai, e c'erano le chiavi.
Le presi e aprii la porta.
La casa all'interno era interamente rosa, le pareti erano a strisce, alterante a diverse tonalità rosee.
La cucina era bianca e rosa, il soffitto con appesi due lampadari argento, il pavimento in piastrelle sempre bianche, il divano era rosa fucsia con i cuscini rosa cipria. Nella cameretta da letto, era pieno di pupazzi e peluche, unicorni,orsacchiotti, cagnolini, scimmiette, e chi ne ha più ne metta.
Il letto era singolo, le lenzuola un violetto chiaro,quasi lilla. Le finestre decorate da tende grigie.
L'armadio era ad ante scorrevoli, non appena lo aprii, oltre ad esserci molti vestiti in tulle, uscì uno strano aggeggio, un mini robot in acciaio, che cominciò a parlare: "Ciao Jane...sono la tua assistenza virtuale".
Mi si ghiacciò il cuore.
Finii il tour delle stanze , con il robot che mi seguiva ovunque.
Ok, l'arredamento dell' appartamento non mi importava molto, mi scombussolò un po' il fatto che non rispecchiava affatto i miei gusti e la mia epoca, ma più quelli di una bimba.

Il Mio Paradiso Sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora