Capitolo 12 - Determination

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"Sai che non puoi disubbidire alle regole di Hawk Moth, quindi perché continui a fare quello che ti pare?" Sospiro, portandomi una mano tra i lunghi capelli scuri che nascondono il mio viso contorto in un'espressione mista tra la rabbia e l'esasperazione.Evil Chat piega leggermente il capo in avanti, lasciando alcuni dei suoi capelli biondi cadano dolcemente.

Sono esasperata. Non riesco a capire perché il capo si comporta in questa bizzarra maniera. Volevo solo aiutarlo a sconfiggere quei due guastafeste, che riescono sempre, in qualche modo, a catturare le Akuma. E invece, cosa ricevo dalla sua parte? Una punizione che mi impone di non uscire da questo inferno, almeno per questa notte.

Io non posso non uscire: è un atto impossibile per me rimanere chiusa qui a dentro, a non fare un bel niente. Potrei sperimentare con delle Akuma, ma dubito che il capo me lo permetterebbe, dopo quello che ho fatto senza il suo consenso.

"Vattene." gli ammonisco, senza guardarlo negli occhi, a denti stretti. L'unica risposta che odo da parte sua è una risata demoniaca, poi il soffice fruscio di un foglio di carta che viene tagliato, possibilmente dai suoi artigli.

"Non sei nessuno per dirmi cosa devo fare." sento i passi della copia cattiva di Chat Noir, il suono sempre più vicino. Poi un'ombra che oscura la mia figura appallottolata sul letto della stanza, il mio letto. Il letto su cui ho passati innumerevoli notti a riflettere sulla mia vita e sulle azioni che ho compiuto durante quest'ultima.

Dopo, delle dita si appoggiano sotto il mio mento, facendo sì che la mia faccia possa essere visibile tra i rami intrecciati dei miei capelli, che ho ridotto, presumibilmente, io così, a causa di tutte le volte che li ho toccati dall'agitazione. Avevo bisogno di un modo per calmarmi, quindi la mia mente si è subito fiondata sull'idea di torturare quest'ultimi.

"Vuoi che ripeta la domanda?" domanda Evil Chat, un sorriso malizioso disegnato sulle sue labbra rosee. I nostri volti si trovano a pochi centimetri di distanza, il ché provoca un certo senso di disgusto nel mio stomaco.

Ma so anche che provo timore per quello che potrebbe farmi. Evil Chat conosce molti modi per guadagnare una risposta dalla sua vittima, che io in questo caso sarei io. E diciamo che almeno una decina di loro contiene la parola sangue. Inghiottita la paura, rivolgo un'occhiataccia che potrebbe bruciare una persona - se materializzata.

"Stavo solo cercando di aiutarlo." borbotto con tono abbastanza udibile di voce per Evil Chat. Lui stringe la presa sul mio mento, i suoi artigli si affilano ancora più di prima, ma non sento del sangue uscire.

Ma perché mai dovrei meritare questa punizione così tremenda? Tutto quello che ho fatto è stato impossessarmi del corpo di Tempestosa per mettere i bastoni tra le ruote a Ladybug e il suo aiutante. Ammetto che forse ho superato di grosso il limite impostomi dal capo, ma non potevo far vincere quei due.

Con il corpo di Tempestosa e i poteri dell'Akuma, potevo persino ucciderli e godermi la bellissima visuale dei loro due corpi imbrattati di sangue e delle loro cervella ghiacciate. Ma è stata la piccola farfalla a mandarmi segnali e ad avvertirmi che avrei addirittura rischiato di morire per aver disubbidito agli ordini di Hawk Moth. È stato in quel momento che ho capito che dovevo riacquistare le mie sembianze e lasciare che il male venisse sconfitto.. di nuovo.

In fondo, è sempre così che funziona: loro sono i buoni, la gente tifa per loro e li incita a continuare la sfida, e, come le storie nei film d'azione, sono anche coloro che meritano la vittoria. Mentre noi, i cattivi della situazioni, siamo destinati a soccombere, senza nessuno che possa aiutarci, nell'oscurità più assoluta, consapevoli del fatto che abbiamo davvero perso la guerra.

Ma non è così che andrà questa volta.

"Oh aiutarlo?" dice Evil, ridacchiando leggermente divertito dalla mia risposta, "Sai cosa è successo a Death Lady, dopo che lei ha disubbidito alle direttive del master?" continua, le sue pupille si assottigliano e mi sembra quasi che stiano penetrando nella mia anima.

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