"Dove sono finiti i soldi?" grido, guardando con gli occhi spalancati l'ultimo cassetto della mia scrivania completamente vuoto, dove inizialmente erano conservate le banconote guadagnate durante le lunghe missioni di Hawk Moth. Alla fine, non si trattava nemmeno di una grande somma di denaro, ma, comunque, io mi ero spaccata la schiena soltanto per odorare il loro profumo fresco e accattivante. Hawk Moth non mi paga mai abbastanza per queste missioni sotto copertura, la stessa identica cosa per le altre 'spie', possiamo chiamarle così.“Dove accidenti sono andati a finire!?”continuo ad urlare, il sangue pompa veloce nelle mie vene, la mia faccia si tinge di un rosso fuoco. E con questo fuoco, giuro che brucerò vivo il ladruncolo che ha osato entrare nella mia camera e che, tra l'altro, deve essere riuscito a frugare tra le mie cartelle contenenti informazioni personali.
Sbatto forte il cassetto di legno, così forte che esso finisce sul pavimento, producendo un fastidioso rumore che mi irrita ancora più di prima. Per calmarmi, decido di ispirare e respirare più volte di seguito, ma, ben presto, mi ritrovo a gridare in modo più violento di prima.
“B-Belle.. cosa succede qui? Perché urli? Oh mio Dio, mi sei mancata così tanto.” Aphelie apre la porta della stanza, spaventata, ma ,non appena il suo sguardo si posa sulla mia figura, rilascia un sospiro di sollievo e corre verso di me. Mi stringe forte a sé, le sue mani tra i miei capelli.
Ha mangiato quei biscotti.. Cavolo, me ne ero dimenticata. Cerco di allontanarla, svincolando le mie mani dalla sua presa per poi portarle sul mio petto e spingere leggermente. “Aphelie, togliti di dosso.” comando freddamente, sento un liquido caldo tracciare lentamente un percorso tra i miei capelli.
Lacrime. Aphelie sta piangendo, come al suo solito. Questa depressa del diavolo: non solo intrancia la mia strada con i suoi pianti, in più ora mi si attacca fastidiosamente. Sento la collera crescere dentro di me, quindi spingo più forte di prima, riuscendo a liberarmi dalla sua presa e lasciandola sbalordita.
“Ti ho detto di toglierti.” quasi urlo, voltandomi per evitare di guardare la sua faccia. Ad un tratto, sento due braccia sul mio stomaco e abbasso lo sguardo per poi notare le mani della rossa.
“Staccati.” sussurro, tentando di imprigionare l'ira. Non devo lasciare che essa esca. Non voglio del sangue sul mio pavimento.
Lei non ascolta e tiene forte, fino a ché la sottoscritta, stressata, con tutta la forza che possiede, riesce a scappare. Mi volto verso la sua direzione e la afferro per il colletto della sua camicia, avvicinando il suo volto bagnato al mio.
“Non voglio che tu muoia in questo momento, nella mia stanza. Voglio soltanto sapere dove sono dannatamente finiti i miei soldi!? I soldi che mi sono guadagnata per davvero.” bisbiglio nel suo orecchio, sento dei singhiozzi provenire dalla sua bocca. I suoi capelli ricci nascondono i suoi occhi color della nocciola, ma non le lacrime a cui essi danno vita.
“Io.. I-io..” inizia a tremare sotto la mia presa, molto più potente della sua, “Io... li h-ho p-presi.” Il mio cuore batte veloce, il mio viso si tramuta in un'espressione rabbiosa, che spaventa Aphelie.
“Per fare cosa?” le grido in faccia, dirigendo il suo corpo esile sollevato verso il muro. Molto presto, la sua schiena fa contatto con quest'ultimo ed un forte rumore rimbomba per tutta la camera.
“M-mi s-servi-servivano.. per c-comprare l-la min-minigonna.” dice, tremolando come una foglia. La sbatto contro il muro potentemente, causando un suono per nulla rassicurante.
“Ahi.” sussurra, calde lacrime bagnano le sue guance rosee. Sorrido soddisfatta di quello che ho appena fatto. “Illusa.” dico, accompagnata dalla voce dell'Akuma.
“Io non sono un'illusa.” la sua Akuma parla al suo posto. Ghigno e, successivamente, il mio ginocchio destra finisce sul suo stomaco. Lascio la presa ed Aphelie finisce sul pavimento, con un mano sulla sua pancia.
“I-io h-ho speso i miei soldi p-per-” la interrompo con uno sguardo freddo, il colore rosa della sua pelle schizza via, lasciando spazio ad un bianco puro. “Non mi importa cosa ci hai fatto con quel denaro. Non ti avvicinare mai più alla mia stanza e nemmeno nel mio laboratorio. Adesso, sparisci dalla mia vista.” le ordino gelida, ghignando malvagiamente.
Lentamente, si alza, pronunciando parolacce durante il suo cammino, stringendo forte il suo stomaco. “Non lasciarla andare così facilmente. Ha bisogno di una punizione: dovevi picchiarla... forte. Doveva sputare sangue dalla sua bocca.” mi 'rimprovera' l'Akuma, cercando di impossessarsi del mio corpo.
Scuoto la testa a destra e sinistra per difendermi dal suo attacco. Una forza malvagia si intensifica nel mio cuore. Mi sta donando più energia negativa. Sorrido al pensiero e ringrazio con un silenzio dorato la farfalla.
C'è qualcosa che devo fare adesso.
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That Boy
FanficBelle Gauthier (lettrice) è una delle spie che vengono inviate da Hawk Moth (Papillon nella versione italiana) per far sì che quest'ultimo conosca la vera identità di Chat Noir e di Ladybug. Fin da bambina, disprezza il "bene" e tutte le emozioni po...