capitolo 6

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I miei genitori sono stati sorpresi dalla mia scelta di partire e di rincominciare tutto.
Lasciare la mia città, i miei amici per lui, è stata la cosa più stupida ma sensata che io abbia potuto fare.
Come mi aspettavo Jon mi ha lasciata dopo cinque giorni dalla mia partenza.
Doveva trovare una nuova puttanella da usare, mi ritengo fortunata di non essere andata troppo oltre con lui, ma mi pento di tutto, il bravo ragazzo era svanito e si erano presentato il ragazzo assatanato di sesso, quello che ho fatto voglio dimenticarlo velocemente perché mi sono comportata davvero male.
Qui a Londra le giornate passano lente e solitarie, il momento più bello è alla sera, la video chiamata con Hanna mi riporta alla realtà per un minuto.
Non ho mai chiesto di... Lui... E Hanna non mi ha mai detto niente di lui, ha capito che se ne lo avrebbe detto, mi avrebbe provocato dolore. Lei è Alex stanno insieme la loro prima volta c'è già stata, mi ha raccontato tutto, se lo meritano.
Sono le cinque precise è l'ora del tè!
Mia zia mi chiama puntualmente ogni giorno da ormai un mese a questa parte.
Il sapore del tè di qui è pungente e amarognolo
"Arrivo zia" dico scendendo dal letto caldo.
I miei piedi sul pavimento gelido mi fanno rabbrividire, ma sono troppo pigra per cercare le ciabatte.
Scendo le scale strette e ripide e arrivo nel grande salone arredato magnificamente da mai zia.
"Il te tesoro"
"Grazie" lo prendo e sorseggio un attimo, è bollente
"Tesoro, la mamma ha chiamato oggi"
"La richiamerò più tardi"
"È in pensiero per te"
"Lo so tranquilla , li chiamo sta sera"
"Okey"
Lascio la stanza senza aver finito il mio tè caldo, prendo il mio libro di Twilight dalla scrivania del corridoio e salgo velocemente su.
Qui non ho fatto molta amicizia, anzi per niente.
Questa lontananza da casa mi fa bene, ma non ha risolto nessun problema, perché non ho mai smesso neanche un secondo da quando sono qui di pensare a lui.
Non dico più il suo nome per paura di scoppiare a piangere, voglio cercare di non pensare più a lui, voglio dimenticare tutto, lui lo avrà fatto, sarà con qualcuna in qualche posto a fare chissà cosa.
Chiamo Hanna per sapere, il silenzio mi sta uccidendo lentamente, non mangio guasi più nulla da molto due settimane circa, sono dimagrita tantissimo e di notte ho degli attacchi di panico costantemente, ma di tutto ciò non ne ho mai parlato a nessuno.
*Amore
*Hanna devo sapere
*Sapere cosa?
*Ca.. Lui
*Amica lascialo stare non voglio farti soffrire ulteriormente
*Devo sapere, il silenzio mi opprime
*Sicura, non voglio che tu sta male!
*Assolutamente
*Una settimana fa circa l'ho visto con una signora, della usa età venti tre venti quattro anni, stavano camminando mano nella mano per il corso, a scuola i primi tempi mi ha chiesto di te, gli ho detto che eri andata a Londra
*Come ha reagito?
*Un po' male, amica non volevo dirtelo
*Grazie ti amo a dopo
*A dopo ma stai bene
Non rispondo è chiudo il PC con violenza.
Ha chiesto di me.
Sta con un altra.
Mi ha dimenticato.
Ma cosa ha dimenticato?
Io non sono mai stata sua e lui non è mai stato mio.
Mi ha rovinato la vita, da quando c'è lui non sono più la brava ragazza di un tempo, attenta allo studio, non me ne frega più niente, è come se lui mi avesse tolto tutto.
Mi alzo e mi guardo allo specchio.
Faccio schifo.
Sono pelle e ossa, bianca cadaverica, capelli spenti.
Non gli piacerei più così.
Oramai lui è dentro di me e lo amo incondizionatamente da tutto, perché però mi fa soffrire, mi ha praticamente lasciata quella fottuta sera, mi ha cancellato dalla sua vita uscendo da quel bagno.
Sono pronta per uscire dalla sua vita? Davvero sono pronta per tornare dove tutto è iniziato?
Sto così bene qui sola, con la pioggia che batte sulla finestra che da su una fila di villette a schiera, la coperta calda, e un bel libro da leggere, ma mi manca sempre qualcosa.
Devo affrontare la realtà.
Devo tornare a casa mia, devo affrontare la situazione.
Corro giù per le scale
"Ziaaa ziaaa"
"Cara che succede"
"Voglio tornare a casa"
"Sei sicura Lucy come vuoi tu"
"Si sono sicura"
"Quando vuoi tornare?"
"Domani"
"Prendo il biglietto"
"Grazie zia sei stata fantastica" dico abbracciandola
"Di niente piccola la mia casa sarà sempre aperta per te"
Salgo e preparo tutte le mie cose.
Sto per fare una sorpresa a tutti dato che non ho avvistato del mio rientro.
......In aereoporto.....
"Zia il mio volo"
"Vai tesoro mi mancherai"
"Anche tu, vienici a trovare qualche volta"
"Verrò vai ora ciaoo"
"Ciao"
Salgo sul mio aereo, con la speranza che quando tornerò a casa stia meglio.

Il volo non è durato molto circa due ore e mezza, chiamo un taxi che mi porterà direttamente a casa.
Sono le sette e mezza.
Entro nel vialetto di casa, bussò alla grande porta marrone.
Aspetto un attimo, sono emozionata ma allo stesso tempo agitata.
Mia madre apre la porta
"Ciao mamma"
"Amoreeee entra entra" dice abbracciandomi
"Sei appena arrivata?"
"Perché non ci hai chiamato"
"Volevo farvi una sorpresa" dico stringendomi nelle spalle ossute
"Alex, caro venite è tornata Lucy"
Si precipitano alla porta
"Figliola cara" dice papà abbracciandomi forte
"Papà"
"Non andare più via, ti prego"
"Alex!"
"Sorellina" dice prendendomi in braccio
"Mi sei mancata, ma sei dimagrita, sei leggera come una piuma"
"Lucy tu sei un scheletro" dice la mamma guardandomi bene
"Devi mangiare!" Dice mio padre severo
"Si si " dico io sviando il discorso
"Mangerò"
"Hai bisogno di aiuto?"
"Mamma c'è la faccio" dico prendendo la valigia pensante e portandola su a fatica.
Rientrare nella mia vecchi stanza mi fa strano, è pulita e perfetta, sempre bellissima con il mio balconcino adorato.
Appoggio la valigia da un lato e mi butto sul letto morbido
"Lucy hai fame?"
"No ho sonno in realtà il fuso orario mi sta spezzando"
Dico io assonnata
"Non vuoi proprio nulla una frutta, della Nutella?"
"No grazie domani mattina farò colazione"
"Va bene ti lascio dormi bene, avviseremo domani la scuola che sei tornata"
"Si.." dico chiudendo dolcemente gli occhi.
Quella sera non mi sono neanche cambiata ho dormito così.
Ero così stanca è priva di energia che non cel'ho proprio fatta a mangiare, al solo pensiero che domani lo rivedrò mi si chiude lo stomaco.

"Sa prof credo di amarla"...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora