Non avevo mai sofferto di claustrofobia, non avevo mai avuto problemi a stare chiusa in spazi ristretti, ne a stare completamente al buio, ma quella volta, probabilmente il pensiero di essere rinchiusa dentro una tomba gigantesca, senza via d'uscita, aveva creato il mio stato di panico.
Indietreggiai affranta guardando la nostra unica via di fuga da quel luogo completamente bloccata. Eravamo in trappola per sempre. Nessuno sapeva dove eravamo e nessuno ci sarebbe venuto a cercare. Saremo morti lì, per colpa di una stupida bilancia grande poco più del mio avambraccio.Scivolai lungo il muro, sedendomi sulla roccia fredda e ruvida. Chiusi gli occhi apoggiando la testa all'indietro, cercando di respirare lentamente.
Poco dopo sentii qualcuno sedersi silenzioso al mio fianco e dal tintinnio immaginavo stesse giocando con i bracci della bilancia.
<Dovevo immaginare che non sarebbe stato così facile prendere la bilancia, ma arrivare a questo...> La voce di Maximilian sembrava quasi divertita da quella situazione, forse perché pensava a quanto fossimo stati ingenui a cascare in un tranello così ovvio, o forse perché sapeva già che in caso di bisogno sarei diventata il suo spuntino per eccellenza, cosa che gli avrebbe garantito almeno un paio di anni di vita li dentro.Mi alzai spazientita da ogni cosa, in primis dalla sua presenza così vicina, eppure inutile. Non mi faceva stare meglio averlo con me in quella situazione perché era l'equivalente di stare chiusa in gabbia con un leone, prima o poi mi avrebbe sbranata.
Iniziai a passeggiare per la stanza, cercando di non sbattere contro le pareti, o di inciampare in qualche sasso, cosa che mi risultava alquanto difficile, ma di stare ferma non ne volevo sapere.
<Mi state facendo venire la nausea.>
Esordì il vampiro annoiato, o irritato, ormai non comprendevo più i toni di voce con cui parlava.
<E io sto per impazzire... come fate a stare così calmo in un momento del genere?> quasi urlai le mie parole, provocando un eco all'interno della stanza.Non ricevetti subito risposta, ma qualche istante dopo, sentii il suo profumo a poca distanza da me. Percepii il suo respiro sulla mia pelle che mi provocò un brivido lungo tutto il corpo. Rimasi immobile, senza dire nulla, ne muovere un muscolo, non sapendo esattamente cosa il vampiro stesse facendo.
<Questa vostra agitazione mi ha fatto venire una gran sete...> Mi sentii sussurrare all'orecchio con voce roca. Subito scattai all'indietro, estraendo il paletto dalla tasca dei pantaloni, reazione che provocò estrema ilarità in Maximilian.<Non preoccupatevi, non ho intenzione di prendere una sola goccia del vostro sangue senza il vostro consenso.> <E perché dovrei darvelo?> Chiesi al nulla, non sapendo bene lui dove si fosse spostato all'interno dello spazio.
<Perché vi propongo uno scambio. Un pò del vostro sangue per un pò del mio. Vi ha fatto poi comodo la prima volta questo tipo di scambio...> alluse lui. Aveva capito cosa era successo con Guerra, non mi aspettavo niente di meno da lui.
Rimasi qualche istante dubbiosa su cosa fare, un pò perché non mi fidavo, un pò perché bere sangue di vampiro era pericoloso e di certo non era una cosa che un Altezza Cacciatrice avrebbe dovuto fare. La curiosità però prevalse su tutto: mi stava dando l'opportunità di poter vedere un altro pezzetto del suo passato, cosa che non mi era mai capitata in tanti anni passati a cacciare spalla a spalla. Non volevo perdere l'ultima occasione di conoscere chi era e comunque non avevamo di meglio di fare.<Accetto.> Sussurrai sapendo bene che era lì, in attesa di una mia risposta. Sentii subito i sui denti sul mio polso che aveva afferrato con eleganza e rapidità. Il morso era quasi del tutto indolore, ma sentivo il sangue che se ne andava, rendendomi assonnata. Non ne prese molto e dopo che ebbe lasciato la presa, sentii il pizzicore tipico dell'acqua benedetta che ci ebbe versato sopra. Sapeva che gli avrei detto di si fin dal principio.
La sua mano si poggiò sul mio volto, tenendomi ferma la testa mentre faceva scontrare il suo polso con le mie labbra. Il suo sangue denso entrò in contatto con le mie labbra e poi con la lingua, lasciando che il suo sapore mi confondesse e mi facesse perdere.Ero avvolto dalle urla della gente che chiedeva aiuto cercando di scappare in ogni direzione, almeno i pochi sopravvissuti ci provavano. I neonati urlavano e piangevano disperati non sentendo più il calore delle loro madri. Il sangue di neonato era disgustoso quanto la loro presenza, così non mi sprecavo nemmeno a berlo. Li prendevo in braccio e con una leggera pressione sul collo, esso si spezzava con un rumore simile a quello che fanno le foglie secche quando le calpesti. I loro pianti mi avevano fatto venire solo un gran mal di testa, cosa che mi fece aumentare la sete.
Iniziai a vagare per quella misera città morta, trovando i resti dei cadaveri che avevo prosciugato ovunque mi girassi. Provavo un senso di piacere, misto ad euforia nel vedere ciò che avevo fatto, un pò per la perenne sete, un pò per il divertimento nel vedere le loro vite spegnersi. Mi sentivo un dio pieno di forza e senza nessuno che potesse ostacolarmi. Ormai la cittadina era vuota, deserta se non per la mia presenza. Mi guardai le mani insanguinate e i vestiti sporchi decidendo che avrei potuto prenderne di nuovi in prestito. In ogni caso a quella gente non sarebbero più serviti. Entrai in una casa trovando un catino di acqua calda già pronto. Mi pulii il volto macchiato di rosso sentendo subito un bruciore atroce sulla pelle, come se si stesse squamando. Urlai dal dolore, mentre l'essenza di verbena intasava le mie narici facendomi perdere i sensi.Mi risveglia con delle catene ai polsi, bloccato su una fottiti sedia ancorata al pavimento roccioso. Vi erano dei simboli disegnati sopra al metallo e non riuscendo a liberarmi, immaginavo fossero qualche sorta di incantesimo anti-vampiro. Alzai lo sguardo notando due uomini nella sala che indossavano la stupida divisa dell'Ordine. Ero nelle mani dei Cacciatori eppure non mi sentivo impotente.
Tutta la mia sicurezza iniziò a scemare quando fu sostituita dal dolore. Fuoco e acqua santa marchiavano la mia pelle, assieme a parecchio sangue che stavo perdendo. Non riuscivo a respirare, o a pensare, mentre uno dei due continuava a farmi domande su di Lei.
<Dov'è la tua creatrice?> Non risposi nemmeno quella volta, lasciando che la tortura continuasse per ore.Ero sicuro di essere lì da giorni quando inizia a non farcela più. Era tutto troppo da poter sopportare, sapevo che non sarei riuscito a sopravvivere se non gli avessi dato quello che volevano.
<Te lo chiederò ancora vampiro, vuoi fare la cosa giusta e uccidere quella donna mostruosa, oppure preferisci rimanere qua a giocare con me?> Mi disse ad un palmo dalla faccia. Io non avevo la forza di sollevare il capo e non so nemmeno dove trovai quella per rispondere, ma lo feci.<Lo farò. Ucciderò la mia creatrice e tornerò ad essere al volere dell'Ordine.> L'uomo che fino a quel momento mi aveva torturato mi prese il volto fra le mani per guardarmi negli occhi. I lineamenti dei Salvatore si riconoscevano fra mille, infatti era un pò come guardarsi allo specchio, solo che io mi trovavo dal lato sbagliato.
<Finalmente la pecora nera della famiglia ha preso la decisione giusta.>
Mio cugino sorrise in modo sadico prima di lasciarmi nella stanza da solo quasi in fin di vita.Ottava legge
Ci si nutrirà di sangue esclusivamente umano. Non si assaggerà il sangue di altri esseri oscuri, infettando così la razza.
Dal Codice dei vampiri
Buongiorno
Lo so... sono sparita da due settimane ma ho avuto un periodo mooolto movimentato, credetemi. Sto preparando un sacco di cose per la mia partenza, perché sopra delle sorprese, fra due mesi vado in Australia per lavoro. Quindi bhe sono in mezzo a un sacco di cose e un sacco di altre perché tornata da lì vorrei partire per l'America. Insomma, quelle cose che ti occupano tempo e pensieri. Infatti è mezzo secolo che non scrivo capitoli e sono un pò ferma, ma abbiate pazienza...
Spero però che il capitolo nuovo vi piaccia :*Twitter :Milena Orton
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La Cacciatrice: i sette sigilli
FantasyDopo cinque anni in solitudine, nella monotona Londra, Rosalinne impacchetta ogni cosa per trasfersi a Roma e diventare finalmente Altezza Cacciatrice. Qualcosa di oscuro, però, sta tramanda nell'ombra. Il libro dei sette sigilli è stato rubato e le...