Underlust

249 17 2
                                    

Uscì dalle rovine di corsa, chiusi la porta in tempo per evitare una palla di fuoco, quella pazza, una capra aveva cercato di fottermi. Se tutti erano come lei qui avrei dovuto assolutamente trovare qualcosa per coprirmi, la maglietta scollata e la gonna corta non avrebbero di certo aiutato. Nonostante il fiatone decisi di non fermarmi, non avrei voluto che quella pazza uscisse e mi stuprasse, anche se mi resi conto di essere abbastanza divertita dalla situazione in cui mi ero trovata e mi trovavo tutt'ora.

Avanzai nel sentiero guardandomi intorno e ripercorrendo con la mente il percorso per arrivare lì. Avevo incontrato una rosa parlante, una capra e vari mostri ma cosa importante tutti, tranne la rosa, avevano provato a prendere la mia verginità. C'era freddo, tanto freddo, mi sfregai le braccia con le mani cercando di riscaldarmi, mi sentivo osservata e aumentai il passo sempre più inquieta. Alla fine di quel sentiero trovai un ponte, mi chiesi se avrei dovuto attraversarlo <<Umano>> una voce dietro di me <<Non sai come si salutano i nuovi amici?>> il tono in cui disse nuovi amici mi intimorì <<Girati e stringimi la mano>> obbedì, vidi uno scheletro davvero bizzarro era vestito con una giacca senza maniche viola e camicia corta con un cuore al centro. I pantaloni stretti e gli alti stivali al ginocchio con tacchi, i suoi occhi particolari a ​​forma di cuore. Gli strinsi la mano come aveva chiesto e lui ricambiò sorridendomi, sembrava simpatico cosi sorrisi anch'io, ma subito dopo mi spinse verso di lui facendomi finire tra le sue braccia ossute, rimasi sorpresa tanto che non mi mossi mentre lui mi sussurrava all'orecchio leccandomi piano il lobo <<Sei un bel bocconcino, ti aggiungerò alla mia collezione>> a quelle parole come risvegliata, lo spinsi via arrabbiata <<Come ti permetti? Senti piccolo mucchio d'ossa prova a toccarmi con un solo dito e te la vedrai con due bei motivi per scappare via>> <<Quei bei due motivi sono per caso il tuo arsenale li davanti? No perché più che scappare credo che mi ci tufferò>> sorrise malizioso riavvicinandosi, indietreggiai finendo per passare dall'altro lato del ponte seguita da lui. Sbattei contro qualcosa, o meglio qualcuno, delle braccia scheletriche mi circondarono <<Ehi bellezza>> mi liberai e mi girai ad osservare il nuovo stupratore seriale, indossava un abito nero-giacca con un capo leggermente strappato e un simbolo d'oro dorato in alto a sinistra; guanti bianchi; una camicia rosa che rivelava il suo fianco; una cintura nera tagliata con cuori d'oro; pantaloni neri e stivali gialli.

<<Ehi Papy, lasciala stare lei è mia. L'ho occhiata prima io>> lo scheletro mi circondò i fianchi e mi strinse a se <<Non è giusto, Sans, le cose si condividono fratello>> l'altro si avvicinò e lo scheletro che doveva chiamarsi Sans, mi strinse di più a se possessivamente <<Ehi ehi io non sono proprio di nessuno! Dovete mollarmi!>> sbottai e mi liberai dalla presa dallo scheletro di nome Sans.
<<Certo Sweety, tu sei sola tua e del tuo Sans>> sorrise e io alzai gli occhi al cielo decidendo di allontanarmi il più possibile dei quei due individui.

Evitai più gente possibile camminando per le strade, di quella che avevo letto essere Snowdin. Trovai un locale con la scritta Grillby's, decisi di entrare visto i crampi per la fame, me ne pentì subito dopo. Li dentro era tutto rosa e viola molti mostri ballavano sopra dei palchi con dei vestiti poco coprenti, evitai il più possibile di guardarmi in giro e mi sedetti in un tavolo, ordinai con molta fatica visto che l'uomo non smetteva di fare allusioni al mio aspetto e mi misi ad aspettare, fino a quando un braccio che stavo ormai imparando a conoscere troppo bene mi circondò le spalle <<Ehi Sweety>> sorrise Sans, gli tolsi il braccio dalle mie spalle <<Ho un nome...che poi perché Sweety? Anzi guarda non mi interessa mi devi solo stare lontano>> lo intimai allontanandomi da lui <<Innanzitutto Sweety perché sei la cosa più dolce e carina che io abbia mai visto e poi non posso starti lontano ti ho trovato io>> continuò a sorridermi facendomi l'occhiolino, alzai gli occhi al cielo, in quel momento arrivarono le mie patatine e la salsiccia <<Scusi, io non ho ordinato questo>> <<Offre la casa>> mi fece l'occhiolino e Sans mi rimise il braccio intorno alle spalle <<Smamma Grillby l'ho trovata prima io!>> lo guardò male e il fuoco fatuo se ne andò, sbuffai innervosita e rubai un pezzo di salsiccia uscendo fuori dal locale.

//One-shots//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora