Horrortale

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Era già da un po' che stava camminando nella neve in quel sentiero tra gli alberi ed era ormai stufa e proprio quando stava iniziando a credere che avrebbe camminato in quel sentiero per l'eternità finalmente iniziò a vedersi qualcosa o qualcuno.
In un piccolo stand alto poco più di due metri e largo non più di tanto, un grosso scheletro con una mano sulla guancia, con le dita quasi all'interno dell'occhio, osservava la strada davanti a se con un'espressione abbastanza annoiata nonostante il sorriso allargato che gli dava un'aria sadica e instabile, fischiettando.

La ragazza non sapeva esattamente cosa aspettarsi e si fermò poco prima dello stand riflettendo sul da farsi, lo scheletro non sembrava affabile o semplicemente in grado di non ucciderla anzi aveva l'aria che avrebbe ucciso senza pietà chiunque si fosse trovato davanti.
Fece un grosso respiro e deglutendo rumorosamente ricominciò a camminare ignorando lo sguardo che si era spostato su di lei e la stava seguendo.

<<Hey? Mi sembra che tu sia affamata ti va un hot-dog?>> al sentire la sua voce si spaventò, non si aspettava che parlasse, si girò verso di lui e l'osservó indagatore.
Indossava una felpa con cappuccio blu, pantaloncini neri con strisce bianche, camicia bianca e scarpe da tennis blu. La sua camicia sembrava essere macchiata da sangue e si poteva vedere un unico occhio del tutto rosso, inoltre sembrava avere un grosso buco nella testa.
<<Ti va un hot-dog?>> ripeté pazientemente, la ragazza non l'avrebbe ammesso facilmente ma stava morendo di fame e si lasciò convincere facilmente avvicinandosi, facendo aumentare il sorriso dello scheletro che inizio ad acquistare sfumature sempre più inquietanti.

Quando gli fu davanti venne presa per il braccio sbattendo la guancia sul bancone e il polso stretto nella presa dello scheletro. Fece un piccolo urlo mentre lo scheletro stringeva sempre di più la presa poi, tutto ad un tratto, fece apparire da dietro il bancone un ascia che, luccicando per alcuni secondi, ricadde giù mozzando a metà il braccio con il sangue che zampillava dappertutto. La ragazza urlò di nuovo mentre un dolore irradiava tutto il corpo, fortunatamente fu questione di un attimo infatti si ritrovò ad una schermata, ormai familiare, e subito dopo era tornata all'ultimo punto di salvataggio.

Mentre attraversava velocemente per la seconda volta quel fitto sentiero di alberi rifletté sul fatto che avrebbe tanto desiderato dare un pugno a quel scheletro ingiusto ma si ricordò che doveva perseverare.
Lo scheletro non rimase troppo sorpreso dal vederla arrivare a passo svelto, con il dito puntato nella sua direzione e con una espressione di rabbia nei suoi confronti, quello che lo sorprese realmente fu la linguaccia che gli fece, con una naturalezza e infantilità in netto contrasto con l'ambiente circostante.
In quel momento pensò che assomigliava molto a Papyrus e una piccola morsa gli si formò intorno all'anima pensando al suo adorato fratello.

La ragazza osservava lo scheletro perso nei suoi pensieri con lo sguardo vacuo e vuoto. E lo vide risvegliarsi solo dopo che qualcuno apparve dietro di lei spaventandola.

Uno scheletro alto e allampato, con una grossa mascella squadrata e allungata con i denti stretti pieni di sangue e occhi piccoli e rotondi del tutto neri. Un'armatura bianca che gli copre il petto e le spalle, calzamaglia nera, stivali, guanti e sciarpa rossa tutto strappato e insanguinato.

La ragazza si girò lanciando un urlo mentre lo scheletro nello stand stava dicendo qualcosa <<Fratello! Hai fame?>> l'altro scheletro la osservò <<Un piccolo langorino>> iniziò a sorridere ma la sua espressione si fece più triste poco dopo <<Possiamo fargli vedere i puzzle?>> chiese, lo scheletro nello stand perse il sorriso e guardò il fratello <<I puzzle?>

La ragazza osservava impotente la discussione non sapendo cosa fare e optando per lasciarli decidere. <<Solo per un po'>> lo scheletro nello stand stette qualche secondo senza dire nulla e infine sorrise annuendo.
Lei non seppe se essere sollevata del non essere mangiata o preoccupata per quando avrebbero deciso che sarebbe stata ora di mangiarla.
Lo scheletro si alzò e la ragazza si ritrovò a camminare con i due scheletri.
<<Mi dispiace, ma il puzzle non è ancora pronto. Però puoi aspettare, intanto che parli con mio fratello>> l'altro scheletro, che nel mentre si era appoggiato ad un albero, guardò male il fratello <<Cosa? No!>>
<<Avanti Sans, mostragli il tuo lato solare. Avvicinati pure umano.>>
La ragazza decise di tentare e avvicinarsi ma lo scheletro la fece fermare <<Non ho alcuna voglia di rispondere alle tue stupide domande, quindi vattene>> prima che potesse muoversi ancora lo scheletro più alto rimproverò Sans <<SANS! Voglio che tu sia gentile con l'umano, prima che incontri il suo destino>> Sans sbuffò e la lasciò avvicinare, la ragazza lo osservò aspettando che dicesse qualcosa <<Cosa? Vuoi che ti racconti della nostra amatissima regina?>> la ragazza ebbe l'impressione che ci fosse del sarcasmo in quelle parole ma annuì <<Eheheh...la Regina. È diventata un po' rude ultimamente la"Regina Undick">> mise tutto il suo odio e disgusto in quelle parole corrugando anche il viso in una smorfia di disappunto <<Personalmente, voglio che lei muoia, ma allora a chi sarebbe lasciato governare questo paradiso?>> continuò sarcastico, la ragazza lo osservò invitandolo a raccontare, lo scheletro vedendo lo sguardo della ragazza fece una piccola risata <<Mi dispiace umana ma vedi questo buco nel cranio? Me l'ha fatto la regina Undick e da allora non ricordo quasi nulla di cosa sia successo prima che Undyne o meglio la regina Undick salisse al trono>> fece una piccola pausa e poi continuò <<Ricordo solo che prima non era così, no. All'inizio era molto più buona aveva persino una cotta per la scienziata reale Alphys>> si fermò di nuovo perso nelle sue riflessioni <<Uh. Alphys...come posso dirtelo? Lei è morta, probabilmente. Anche se ogni volta che un umano fallisce i puzzle perde la faccia>> ridacchiò lasciando intervenire lo scheletro che stava, nel mentre armeggiando con i puzzle <<Infatti, una volta un umano sbagliò un puzzle e quando lo abbiamo guardato non aveva più la faccia, però quella cosa serve agli umani per risolvere i puzzle>>. Sans continuò il suo discorso <<Mio fratello intende dire che non avevano più la testa, insomma un mostro va a tagliare le teste degli umani>>. La ragazza alzò un sopracciglio osservandolo <<Che c'è? Perché guardi me?>> domandò nonostante il sorriso divertito dipinto nel viso <<Insomma anch'io prima ero diverso...avevo un amica. Si chiamava Toriel>> fece un altra pausa cosa che stava iniziando a far innervosire la ragazza <<È da molto che non gli parlo, da quando gli ho detto cosa facevamo qui, non mi parla più. Posso dire che gli ho rovinato la vita. Ma almeno adesso non è più sola. Qualche volta sento delle voci come la tua, stridule e disperate>> sogghignò e per un po' non parlò.
La ragazza era molto spaventata da ciò che aveva sentito e si chiese se sarebbe mai tornata a casa, provò a chiederlo a Sans ma lo scheletro la precedette sul tempo <<Scommetto che mi chiederai quando tornerai a casa. Ah, la famiglia ti sta aspettando? Sicuramente no, sei troppo miserabile. Secondo me sei più: "Nessuno mi nota, non ho amici e la mia famiglia è troppo povera". Troppo cattivo? Beh qui è ancora peggio. Siamo tutti sostanzialmente bloccati in un luogo orribile come questo con un dittatore come regina, quindi benvenuta alla festa>>

La ragazza stette ad ascoltare fino alla fine senza lasciarsi intristire dalle cattiverie dello scheletro, poi una idea folle le venne in testa, se fosse diventata amica della regina Undyne avrebbe potuto dare una speranza a tutto l'underground e magari portarli fuori da lì. <<Sei pronto umano? Io il Grande Papyrus dò inizio ai puzzle!>> la interruppe dai suoi pensieri lo scheletro avvicinandosi. La ragazza pensò che se fosse morta non avrebbe potuto portare a termine i suoi piani così iniziò a correre e con sua sorpresa nessuno la inseguì.

Ci mise un po' ad arrivare al palazzo ed ebbe il tempo per prepararsi tutto un discorso su come fare amicizia, ma quando arrivò fu lo stesso spaventata all'idea di entrare. Nonostante ciò si costrinse ad entrare, anche se il palazzo degradato con il buio dappertutto e con la costante impressione che la stessero osservando non erano certo un bella premessa.

Arrivò alla sala del trono tremante e seduta trovò la sagoma di qualcuno, probabilmente la regina, che la osservava. Non ebbe neanche il tempo di vedere l'aspetto della sagoma che una lancia gli arrivò sfiorandole il braccio e procurandogli un taglio nel vestito.

La ragazza indietreggiò e la sagoma si alzò dal trono attaccando di nuovo a quel punto non aspettò un minuto in più e, la ragazza, iniziò a scappare.
Le urla attirarono sempre più gente che ben presto si ritrovarono ad inseguire la ragazza sperando di prenderla e mangiarla. Fortunatamente correndo sempre più velocemente dei mostri, riuscì ad arrivare a Snowdin e con i puzzle di Papyrus li bloccò riuscendo, così, a passare.

Arrivò allo stand di Sans trovandolo lì che dormiva, lo svegliò imprudentemente rischiando un altro colpo d'ascia sul braccio <<Mh? Ah sei tu! Sei tornata...ma cos'è questo rumore?>> la ragazza indicò nella direzione della capitale <<Hai provato a parlare con Undyne?>> lo scheletro sogghignò <<Allora non ti ho sottovalutata ragazzina, sei veramente stupida come credevo tu fossi>> rise per un paio di secondi prina di tornare serio e fissarla con il sorriso da sadico instabile sul volto <<Qui dentro siamo tutti impazziti, lasciarci liberi sarebbe un suicidio per voi umani e non credo sarebbe una buona cosa neanche per noi mostri...>> alla ragazza non sfuggì il luccichio nell'occhio rosso del mostro, una pazzia velata in quell'unico occhio si riusciva a vedere e la ragazza automaticamente iniziò ad indietreggiare <<Perché ricorda in questo mondo è: Mangiare o essere mangiati>> e detto questo perdendo la lucidità, prese la ragazza e la colpi in pieno petto con l'ascia uccidendola definitivamente e senza pensare cominciò a cibarsi della sua carne ignorando i vari spruzzi di sangue che lo stavano sporcando e che stavano fuori uscendo dallo squarcio nel petto. Per pochi minuti riprese lucidità di se stesso e si chiese il motivo per cui lo aveva fatto, quasi si rattristò e si senti un vero mostro. Ma quei pensieri com'erano apparsi scomparvero, i suoi ultimi momenti di sanità mentale erano scaduti e ritornò a cibarsi della carne dell'umana.

Perché lì è mangiare o essere mangiati...perciò:

BENVENUTI ALL'INFERNO.

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