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-ei guarda, ma quella non è Eternity-dice una ragazza sottovoce, è la pria cosa he sento dopo aver varcato il cancello. Non riesco ancora a capire come si siano propagate queste voci su di me. Non riesco nemmeno a guardarli per quanto mi fanno schifo

-si è lei ,con quale coraggio si fa vedere ancora in giro-

-avete sentito le voci che girano su di lei- sento ancora. Non so se riuscirò a sopportare questa situazione 

-si, dicono che si prostituisce, e che è stata adottata-dice un ragazzo

-ma poi che nome è Eternity, cioè non ha significato, proprio come lei-tutti intorno a me iniziano a guardarmi, e a ridere, sospiro e continuo a camminare. Finalmente arrivo in biblioteca e prendo il libro dalla borsa, metto gli occhiali e inizio a studiare. Devo cercare di non dare pese a tutte quelle voci, e cercare di puntare sempre più in alto. Loro alla fine non mi sono nulla, ed io sono anche più forte di cosi...

                                                                                  * 

Dopo due ore con la testa sui libri, sento la campanella suona e mi dirigo in giardino in modo ache da sgranchirmi le gambe. Non studio più in classe, perché è un umiliazione farmi vedere in giro, ani che continuo a venire in questo posto di merda, e non me ne sia già andata. Però i miei mi hanno sempre insegnato di affrontare le cose a testa alta, e sono sicura di riuscire ad affrontare anche questo dolore. Mi siedo ai piedi dell'albero dietro la scuola e prendo il mio panino, questo è ormai l'unico posto dove posso stare tranquilla

-buongiorno Eternity- mi sento salutare, e appena alzo lo sguardo incontro quello di Bob

-ciao Bob-gli dico sorridendo, Bob è il bidello della scuola, ho avuto molte punizioni quest'anno, e quindi ho fatto conoscenza con lui. Possiamo dire che in tutto l'istituto io mi fidi solo di lui

-allora come stai?- mi chiede facendomi un caloroso sorriso, e cerco di contraccambiare

-bene, apparte le prese in giro da tutti, bene-mi sorride nuovamente, anche se posso notare che non è felice di sentire queste cose, per poi salutarmi andarsene, per continuare il suo lavoro. Incrocio le gambe e prendo il libro che volevo leggere. Un libro fantasy con una storia d'amore appassionante e vincente, è l'unica cosa che mi fa scappare di questa realtà ormai

-perché non sei in mensa come gli altri?-sento dire da una voce a me sconosciuta, e appena alzo lo sguardo c'è un ragazzo dai capelli marroni e occhi oro. È la prima volta che lo vedo qui a scuola, chi diavolo è? E perché parla proprio con me?

-non devo dare spiegazioni a te-dico in modo freddo cercando di sviare la conversazione per farlo andare via, e abbasso lo sguardo in modo da tornare nel mio mondo

-tu sei Eternity, vero?- mi chiede  abbassandosi al mio stesso livello e pararsi davanti a me

-si sono io, vuoi dirmi qualcosa di offensivo per caso? Perché se è così, sbrigati e levati dalle palle-niente questo ragazzo non se ne vuole proprio andare

-no, volevo sono parlare con te-dice sedendosi accanto, e per poco non mi strozzo con il panino

-sei serio!?- chiedo abbastanza sconvolta, e noto che fa un piccolo sorriso per questa mia affermazione

-certo, comunque io sono Ash, ho 17 anni, e sono arrivato due giorni fa. E te lo dico perché mi hai guardato abbastanza strano appena ti ho parlato. E adesso tocca a te

-bene, io sono Eternity Sakamaki, ho 17 anni, e sono lo zimbello della scuola, se te lo stai chiedendo, si capelli e occhi oro sono naturali-dico cercando di sorride. Era da molto che qualcuno non provava questo interesse per me.

 Non so quanto tempo sia passato in seguito, ma ha iniziato a farmi domande sulla mia vita, io sulla sua, e abbiamo parlato anche delle nostre passioni. La cosa mi fa sentire bene...per una volta qualcuno non mi vedere come un "mostro"

-comunque volevo dirti una cosa, riguardante al discorso di prima. Tu per me non sei uno zimbello, andiamo sei pure carina, i miei amici mi hanno parlato di te, e non credono che tu sia...-

-eccoti Ash- sentiamo delle voci in lontananza che vengono verso di noi, e credo che siano proprio i suoi amici. Lo incentivo a continuare il discorso, ma viene richiamato di nuovo 

-mi cercavate?- dice il castano girandosi verso gli amici in modo disinvolto e tranquillo

-si hai praticamente saltato il pranzo, e ultima ora- lo informa uno di loro, e guardo subito l'orologio impanicata

-ah bene. Non credevo che fosse passato tutto questo tempo. Scusate sono rimasto a parlare con lei. Era anche più interessante di una lezione di matematica- tutti si mettono a ridere per la battuta, e anche io sto ridendo, ma cerco di non farlo notare

-ciao Eternity- mi saluta una voce conosciuta, e sorrido di nuovo

-ciao Max come stai?-gli chiedo alzandomi, e ci abbracciamo 

-bene, e tu, è da un tanti che non ci parliamo-dice sorridendomi, e dal suo abbraccio sento che gli sono mancata

-già, da tre mesi- dico un po incerta ed in imbarazzo

-esatto, ma da quanto sei qui? Nel senso, sono anni che sono in questa scuola, e non ti ho mai notato come si deve-

-da sempre Max, solo che sono rendermi invisibile. Cerco sempre di dare meno nell'occhio-dico e lui ci rimane di sasso. Si bhe, non sono una che si fa notare alla fine

-scusa la maleducazione, ti presento Mirko, Toby, Alex, e va be conosci già Ash- tutti mi salutano con un cenno della mano, e un leggero sorriso sul volto. Io allungo la mano, e li saluto unno ad uno stringendola a dovere

-piacere di conoscervi. Scusate ma devo andare a casa, direi che si è fatto abbastanza tardi e mi sto prolungando troppo. In caso ci vediamo-dico per poi prendere lo zaino e prima che uno di loro risponda, vado via mettendo le cuffiette. Cammino il più velocemente possibile per scappare da questo posto, e per fortuna l'autobus è passato prima delle altre volte, almeno non dovrò più vedere le facce di merda dei miei compagni. Anche se, devo dire che grazie ad Ash, oggi è stata una giornata completamente diversa, mi sono sentita libera di potermi esprimere senza dover nascondere nulla...

Il demone custode...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora