Capitolo XV

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Passarono circa tre mesi dal fantastico matrimonio tra Laura e Ungaretti. I due sposini andarono a vivere insieme nella casa di Giuseppe. Si trovavano veramente molto bene, non litigavano mai o se lo facevano era perché non si decidevano quale raccolta di poesie dell'uomo, pubblicare.

Alla fine Ungaretti scelse di pubblicare Fratelli. Raccolta di poesie di guerra. Laura preferiva di gran lunga Vita di un Uomo, ma rispettava la scelta del marito. Infondo, erano sue le poesie... no?
Comunque Laura non aveva veramente finito la sua storia segreta con Pirandello. Infatti aveva tradito più volte Ungaretti con Luigi. Non avrebbe mai voluto farlo... ma era come una droga passare notti di passione con l'altro uomo.
Non si era mai fatta scoprire. Aveva sempre avuto molta cautela nell'andare a casa dell'altro.
Ungaretti si fidava ciecamente di Laura, non avrebbe sospettato di lei.

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Era una mattinata di fine agosto, e Giacomo si trovava chiuso in casa costretto a letto, a causa di una strana broncopolmonite, Dante era veramente preoccupato, e al primo segno di grave peggioramento non esitò a chiamare l'ambulanza che portò d'urgenza Giacomo nell'ospedale vicino.

Lì in ospedale venne ricoverato, riuscirono a tranquillizzarlo, e a fargli scendere la febbre, intanto Dante era appena arrivato, e mentre Entrava nella camera di Giacomo, Giacomo ebbe un arresto cardiaco, vennero chiamati tutti i medici, e dopo vari tentativi di rianimarlo, i medici lasciarono Dante in camera da solo con Giacomo, per dirgli addio.

《Giacomo, non sai quanto io stia male in questo momento, ti avevo promesso che qualsiasi cosa sarebbe successa, non ti avrei mai abbandonato e ti sarei stato accanto, e ho fallito...fallito, una delle cose che so fare meglio, sono riuscito a perderti, ed ora che non tornerai più...la mia vita è finita per sempre, ho fallito Giacomo! Ho fallito!...vorrei tanto che fosse un incubo, anche se purtroppo questa è la cruda realtà, prima di lasciarti vorrei dirti che ti amerò sempre, e che cercherò di andare avanti, nonostante la tua assenza, prima di andarmene vorrei recitarti una poesia, la Selva Oscura, dove mi trovai disperso, ed è un po come mi sento ora, perso senza di te.》

  
  Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura

ché la diritta via era smarrita.

  Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

  Tant'è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,

dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

  Io non so ben ridir com'i' v'intrai,

tant'era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai.

  Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,

là dove terminava quella valle

che m'avea di paura il cor compunto,

  guardai in alto, e vidi le sue spalle

vestite già de' raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

  Allor fu la paura un poco queta

che nel lago del cor m'era durata

~Amori Improbabili~Poeti~ (Libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora