Capitolo IX

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Era arrivato il tanto atteso giorno di Natale,Francesca e Gabriele si alzarono e si vestirono,per poi andare nella sala da pranzo,dove era già stata servita la colazione,appena arrivati si trovarono davanti ad una scena tutt'altro che allegra,
infatti Leopardi e Dante stavano seduti accanto,in  silenzio senza proferire parola,lanciandosi ogni tanto qualche sguardo imbarazzato, mentre tra Pirandello ed Ungaretti c'era una tenzione tale che si poteva tagliare con un coltello.

《Beh buongiorno! Caspita che allegria,menomale che oggi è Natale!》 Disse Gabriele in tono sarcastico per interrompere il silenzio e la pressione che stava diventando ormai soffocante.
Pirandello e Giuseppe non risposero, dopo un po, Ungaretti incapace di riuscire a sopportare tali pressioni prese Laura per un Braccio e disse:

《Forza Laura,andiamo》

Ed uscirono dalla stanza,cosa che poco dopo fece anche Pirandello.

I due entrarono in stanza, Laura era ancora più curiosa di sapere cosa fosse successo tra lui e Pirandello.
Questa volta evitò di fargli domande per non ricevere altre chiacchiere senza risposta.
Ungaretti, come al suo solito molto depresso, si mise a recitare una poesia di guerra, che gli ricordava il nonno morto durante la grande guerra.

Un intera nottata
Buttato vicino
a un compagno
Massacrato
Con la sua bocca
digrignata
Volta al plenilunio
Con la congestione
Delle sue mani
Penetrata
Nel mio silenzio
Ho scritto
lettere piene d'amore

Non sono mai stato tanto
Attaccato
Alla vita

《Giuseppe...》

《Sì?》Chiese l'uomo.

《Perché hai recitato questa poesia?》

《Perché è come mi sento adesso, se posso solo pensare a te... vicino a Pirandello!》

Laura era stufa di sentire sempre nominare dal compagno quel nome.
《Io non provo niente per Luigi, quando te lo metterai in testa?》

A quella affermazione, Laura prese Giuseppe per il volto e iniziò a baciarlo.
Molto lentamente per poi stendersi sul letto e continuare con quei baci.

Laura sapeva benissimo di provare qualcosa per Pirandello. Ma non avrebbe mai voluto l'infelicità del suo uomo.

Intanto anche Pirandello tornò nella sua stanza. Non faceva altro che pensare a Laura e alla sua bellezza. Sarebbe stato di nuovo l'antipatia principale per Ungaretti. Ma avrebbe fatto di tutto pur di conquistare Laura.

Così si mise seduto sulla sedia da scrivania e iniziò a pensare al titolo che ancora non aveva trovato.
Poi si ricordò di un certo dialogo avvenuto tra lui e Laura.

《Sono pronto a scommettere centomila lire, che non riuscirai a trovare nessuna risposta.》 Si ripeté in mente.

《Mi è venuta l'illuminazione!》 Disse ad alta voce.

《Uno, nessuno e Centomila sarà il nome!》 Riprese con un ghigno quasi malefico. 《E sono pronto a scommettere centomila lire che a Laura piacerà molto!》

Intanto nella sala da pranzo erano rimasti Dante e Leopardi nel loro silenzio imbarazzante, poi Dante si alzò per andare a scrivere la divina commedia e Leopardi lo seguì incuriosito.
Mentre Dante scriveva, Leopardi notò un nome, "Beatrice" e sentì una strana sensazione che non aveva mai provato...la gelosia.

《Chi è Beatrice?》chiese lui

《Una donna che ho incontrato in Paradiso》

In quel momento Giacomo si infuriò
《ma che diavolo dici Dante! Non è possibile che tu abbia incontrato beatrice in paradiso,a meno che tu non sia morto e resuscitato,cosa pressoché impossibile!》

~Amori Improbabili~Poeti~ (Libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora