Capitolo XI

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Era arrivato Aprile, Gabriele non si era fatto più vedere, nemmeno al club, Francesca che intanto lo aveva perdonato era davvero preoccupata per lui, non aveva nemmeno risposto alle numerose lettere e chiamate che lei gli aveva fatto.
Quindi una mattina di inzio aprile  decise di andarlo a trovare.
La magione era diventata piuttosto cupa da come l'aveva veduta l'ultima volta, tutte le inferriate erano chiuse senza far intravedere nulla,  trovò la  porta aperta e vi entrò.
L'intera casa era in penombra. Il maggiordomo di Gabriele sorpreso di vederla le domandò:

《Mi scusi signorina, lei deve essere Francesca non è così?》

《Certamente sono io.》

《Ah,che piacere rivederla, ma come ha fatto ad entrare?》

《La porta era aperta.》

《Ah,che sbadato, devo averla lasciata aperta mentre correvo a soccorrere Gabriele.》

《Soccorrere? Oh povero il mio Gabriele, ma cosa ha?》

《Beh vede,da quando se n'é andata non è più uscito da camera sua, e da una settimana a questa parte si è pure ammalato. Credo si tratti di influenza, ma non accenna ad andarsene》

《Corro da lui.》

Così Francesca ancora più in pena per lui, corse e raggiunse la sua camera, lui era a letto, più pallido del solito, e dall'aria stanca.

《Gabriele!》 Urlò francesca

《Francesca?Francesca! Amore mio, scusa per quel che ho detto! Ti prego perdonami, ho paura che se non mi perdonerai morirò.》

《Gabriele mio,tu non morirai perché ti ho già perdonato da tempo,mi sei mancato tantissimo! Ti amo!》

Francesca senza preoccuparsi dell'influenza di Gabriele lo baciò,lui si staccò per paura di farla ammalare, e rimasero abbracciati.

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Quel sabato mattina, Laura, che aveva continuato perfettamente la sua relazione con Giuseppe senza dirgli di questa certa Elena, si trovò per caso vicino alla casa di Pirandello. Si chiese se fosse stato meglio andarlo a trovare o meno. Non aveva ancora capito quali erano i veri sentimenti che provava per lui. Pensava fosse uno stupido, ma a un certo punto si mise a camminare velocemente e andò verso il maestoso palazzo di Pirandello.
Bussò alla porta e subito venne aperta da Luigi.
Lui fu molto felice di rivederla. Si poteva notare dal solo sguardo.

《Ciao Laura! Qual buon vento ti porta da queste parti?》

《Salve Luigi... volevo dirti una cosa...》 disse quasi amareggiata.

Pirandello la fece subito entrare e accomodare sul morbido divano di pelle. 

《Cosa devi dirmi?》 Chiese tutto a un tratto.

《Ecco... il fatto è che non ho ancora chiesto niente a Ungaretti sulla questione di questa Elena.》

《Ah.》 Sembrava che Pirandello si aspettasse altro:《E cosa intendi dire?》

《So anche che a gennaio hai pubblicato il libro che mi hai fatto leggere, ma io ho ancora la tua copia.》 Sembrava volesse cambiare discorso perché quasi pentita di quello che gli stava per dire.

《Ah, certo. Beh, la dettatura l'avevo lasciata sul computer. A te ho dato la prima stampa che ho potuto avere e l'ho legata a dei nastri perché in quel momento non avevo altro modo per attaccare i fogli!》 Finì la frase ridacchiando.
《Ma scommetto che non volevi dirmi solo questo.》

"Ma quanto è perspicace?" Si chiese Laura.
《Io... io. Io non so ancora cosa provo per te!》

《Come?》 Fu assalito da questa risposta l'uomo.

~Amori Improbabili~Poeti~ (Libro 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora