VI.

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Camminammo per circa 10 minuti e parlavamo tra di noi per fare in modo che nessuno si perdesse.
"Voi siete mai usciti dalla metro di recente?" chiese Giorgio "sono curioso di sapere cosa sia rimasto sulla superficie".
Nessuno rispose, si sentivano solo i nostri passi rimbombare sui sassolini delle rotaie.
"Io ci sono stato circa 2 anni fa, per andare a cercare qualcosa di interessante da prendere" a rispondere fu Scar dopo pochi secondi di silenzio.
"E... Com'era?" chiesi incerto, avevo paura di sentire la risposta che già immaginavo di sapere.
"È deserta, ci sono solo un mucchio di radiazioni ed edifici abbandonati. La vegetazione ha preso il sopravvento crescendo su quelli che 15 anni fa erano dei palazzi, negozi, supermercati. Non c'è più niente. E in un certo senso ti dà anche un senso di pace, se non fosse per i tetri" l'ultima parola la scandì lentamente con un tono disgustato.
"I tetri? Cosa sono?" chiese Mirko che era stato in silenzio per tutta la conversazione.
"Come? Non hai mai sentito parlare di loro dai commercianti? Di sicuro loro inventano la maggior parte delle cose per ingrandire il problema, ma principalmente i tetri sono degli essere nati dalle radiazioni che si sono ambientati all'ambiente esterno. In superficie hanno la possibilità di respirare l'aria senza alcun problema, possono mangiare il cibo marcio e vivono in condizioni estreme senza provare alcuna emozione. Certi dicono che sono alieni provenienti da un'altra galassia venuti qui per sterminarci, ma io sinceramente penso che siano solo un nuovo tipo di specie vivente che è in grado di resistere a qualsiasi situazione ambientale, perciò quasi sicuramente si può dire che il genere umano è in via di estinzione" disse Giorgio col suo fare da intellettuale.
"È vero, sono la nostra condanna. Peccato che vanno ghiotti per il sangue umano" disse Scar prima di sputare all'aria.
"Sangue umano?" chiesi io sorpreso "ho sentito dire che fossero onnivori, ma che il sangue umano era la loro prelibatezza non me lo aspettavo proprio. Ne sei certo?".
"Come me la spieghi la sparizione di Sasha? Non era solo perché era grasso, ma semplicemente perché loro avvistano la loro preda, gli manipolano il cervello e la fanno impazzire. Gli fanno fare cose strane fino a fargli perdere il controllo del loro corpo, per poi farli entrare nelle gallerie da soli e mangiarseli" risose Giorgio di nuovo.
"Tssk, queste sono solo cazzate metropolitane. Sono solo mostri, hanno fame. È la legge della sopravvivenza" Scar sputò di nuovo a terra.
"Beh questo è quello che ho sentito dire" rispose Giorgio per giustificare il suo errore.
"Quindi cerca di pararti il culo amico" Scar avvertì Mirko.

Passarono minuti e ormai saremo stati a circa 200 metri dall'entrata della Numidio Quadrato.
"Ragazzi ma voi da dove venite?" chiesi io per spezzare il silenzio che si era creato da un po di tempo ormai.
"Io abitavo al centro di Roma, dalle parti di San Giovanni. Ma andavo a scuola qui vicino al Quadraro, nei pressi di Porta Furba. Non sono mai stato il ragazzo modello per la scuola, ero il tipico secchione solitario che veniva evitato e deriso da tutti quanti. In poche parole sono sempre stato solo. Di solito io tornando a casa mettevo la radio sul mio telefonino, le cuffiette alle orecchie e tornavo con la metro. Un giorno, però, mentre tornavo da scuola ero nei pressi di Furio Camillo e alla radio sento le parole del presidente avvertire la popolazione che a momenti avrebbero sganciato delle bombe nucleari per ripulire il pianeta, perché ormai la terra offriva troppe poche risorse per la troppa richiesta delle persone. Così decisi di cambiare metro e andare a Numidio Quadrato dove lavorava mia madre. Appena arrivai mi resi conto che era troppo tardi perché la gente scendeva nella metro a spintoni e non sono riuscito ad uscire. Ad un certo punto hanno chiuso le sbarre e abbassato le saracinesche. Sentivo la gente urlare di fuori per la paura, non me lo scorderò mai. Dopo pochi secondi sento delle esplosioni sopra di me così forti che mi iniziano a fischiare le orecchie fino a quando poi non sono svenuto a terra. Quando mi risvegliai ero coperto di intonaco crollato dal soffitto e le urla agghiaccianti che fino a poco fa erano dietro le saracinesche, ormai non si sentivano più. Ecco come ho fatto a finire qui in questa stazione. Da quel giorno non ho più rivisto mia madre" quell'ultima frase la disse piangendo così mi misi vicino a lui e gli poggiai una mano sulla spalla in segno di conforto.
"E tu Scar? Come sei finito qui?" chiesi per cambiare argomento.
"Io? Beh io ero un semplice cacciatore di animali, abitavo in una catapecchia nei pressi di Porta Furba. Ero pronto per andare a cacciare quando alla radio sento le stesse parole che sentì lui. Solo che io ho continuato a sentire il discorso del presidente che diceva che ci sarebbero stati dei bus che da Cinecittà avrebbero portato in un luogo sicuro. Non feci in tempo ad arrivarci che mi fermai qui alla Numidio Quadrato. Ed eccomi qui" semplice e conciso, come lo immaginavo.
"E tu Mirko? Come ci sei arrivato qui?" chiesi e rimasi in silenzio in attesa di una risposta.
"Mirko? Non mi dire che ti sei offeso per il pugno in faccia che ti ha dato Scar. Giuro che appena arriviamo alla stazione si scuserà con te" ancora niente.
"Mirko ma sei ancora lì?" chiese Giorgio invano.
Ci fermammo di scatto e fu in quel momento che capimmo che Mirko non stava con noi, era rimasto indietro da qualche parte.
"Mirkooooo!!" urlai io.
"Zitto, idiota, ci farai trovare subito così!" mi zittì Scar.
"Che cosa facciamo?" chiese Giorgio.
"Io torno indietro a cercarlo, non ci torno alla stazione senza quel frocetto" disse Scar prima di voltarsi e camminare dalla parte opposta.
Io lo seguì subito, ero deciso a trovare quel ragazzo.
"Hey dove andate! Non ne vale la pena andarlo a cercare non credete? È già tanto che siamo arrivati fin qui sani e salvi!" urlò Giorgio da dove era rimasto.
"Glie lo dici tu a sua nonna che è rimasto bloccato nella galleria perché è successo qualcosa ma non sei voluto tornare indietro a cercarlo?" urlò Scar.
"Va bene, va bene. Aspettatemi allora!" e si mise a correre verso di noi.
"Non dovrebbe essere andato troppo lontano" borbottò Scar "giuro appena lo trovo gli do un altro cazzotto per lo spavento che ci ha fatto prendere".

Black Hole - La Rivolta (In Corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora