P.O.V. Eley
Eravamo stesi sul letto matrimoniale di Jake, troppo corto per lui anche se messo in diagonale. Il moro mi accarezzava un fianco con medio e indice, le dita calde che causavano lieve moti di piacere quando si avvicinavano a punti sensibili.
Fino a quel momento avevamo parlato di argomenti di poco conto e mai mi sarei aspettata la domanda che mi rivolse con tanta disinvoltura.
"Ehi, mi sono reso conto che non so nulla del tuo passato e io ti ho raccontato un sacco di cose sul mio"
Avrei riso al ricordo di quegli episodi imbarazzanti, se solo quella domanda non mi avesse spaventata tanto. Jake notò i cambiamenti sul mio viso in un istante.
"Tranquilla, non penso tu abbia un passato come quelle di Clare." Gli era stato fatto qualche accenno, volontario o non, del lungo e cruento passato della ragazza, ma non sapeva quasi nulla.
"Ad ogni modo ti accetterò qualunque esso sia." Proseguì tranquillo sorridendomi.
Sospirai stringendo un lembo delle lenzuola.
"Non è lungo come quello di Clare, ma è lungo."
"Mi aspettavo una cosa del genere. Continua per favore."
Annuì prendendo fiato.
"Iniziò tutto tanto tempo fa, io e Farsy abitavamo in un villaggio più a sud di qui, non eravamo tanti, forse neanche mille persone. Io e lei eravamo grandi amiche, nonché cugine. La nostra vita proseguiva tranquilla e senza troppe responsabilità, nella più completa ignoranza."
"Ignoranza?" Domandò Jacob confuso.
"Si, devi sapere che il nostro villaggio era 'controllato' da un Clan di vampiri. Esattamente quattro, uno di essi sapeva letteralmente paralizzarti con uno sguardo, i licantropi del nostro villaggio erano appena due-non contando me e Farsy-. Non riuscivano ad eliminare la minaccia. Così l'alpha strinse un patto con il Clan." Mi fermai qualche secondo sospirando al ricordo, per poi riniziare. "Ogni anno quattro ragazze andavano date in sacrificio a quei mostri, loro potevano farci quel che volevano e in cambio non ci avrebbero attaccati."
"Che scempio." Mormorò disgustato Jacob.
"Lo so, ad ogni modo, io e Farsy non dovevamo sapere cosa accadeva o saremmo state dei problemi. Purtroppo una volta durante una ronda scoprì quello che celavano con tanta cura, disgustata andai ad avvertire mio padre del complotto. Lui mi rivelò che era a conoscenza di tutto quanto, scioccata e delusa, mi infuriai con lui e lo attaccai. Solo il nostro capo fu in grado di divederci, visto che anche mio padre era un licantropo, scoprendo che volevo rivelare il complotto al villaggio indisse una riunione.
Parteciparono i quattro vampiri, mio padre, Farsy, io e il nostro Alpha.
Alla fine arrivarono alla soluzione, io e Farsy saremmo state bandite..."
"Cosa? Che c'entrava Farsy non capisco." Mi interruppe Jacob.
"Essendo cugine eravamo molto legate e anche lei aveva intenzione di progettare un attacco per ristabilire l'ordine delle cose. Quindi era un grosso pericolo." Ripresi fiato per poi proseguire.
"Ad ogni modo dopo che abbandonammo la nostra casa fummo braccate da due del loro Clan, insieme ad un vampiro appena trasformato da loro, un neonato. Fu un'esperienza terribile, stavo morendo di paura e non volevo morire. Poi come un fulmine a ciel sereno incontrammo Clare e il resto lo sai di tuo."
"Cavoli, avete avuto una vita attiva voi tre."
"Già." Risi perdendomi nei ricordi nostalgici del passato. "Sono già passati quindici anni, è passato tutto troppo in fretta." Sospirai.
"Quindici anni?"
"Si, quindici anni."
"Specializzate in pedofilia devo dire."
Scoppiai a ridere e Jacob si unì a me.
"In effetti non hai tutti i torti." Continuai a ridere, stavo così bene con lui.
Poi a rovinare l'atmosfera arrivò una chiamata.
"Mh?" Jacob afferrò il cellulare e rispose.
"Pronto Bells?" Chi altro poteva essere se non quella puttana.
"Oh, tra poco dici?...Si va bene, alla spiaggia di La Push allora."
"Devi andare?"
"Non adesso, tra un'ora. Mi ha chiesto se mi andava di parlare, probabilmente si vuole far perdonare."
Non risposi affondando la testa nel suo petto, detestavo Bella a morte, aveva già il suo Edward, perché doveva intromettersi tra me e Jake? Proprio un'avida egoista.
Sentì una mano posarsi sulla mia guancia alzandomi il viso.
"Ti amo, solo e soltanto te."
"Anche io."
Jacob premette le labbra sulle mie, mi cinse i fianchi con le braccia avvicinando i nostri corpi. Un basso mormorio mi uscì dalle labbra quando sentì la sua presenza farsi più forte contro il mio bacino, gli cinsi il collo con le braccia mentre le nostre lingue si intrecciavano.
Lasciai che vagasse con le mani sotto la mia maglia fino a sfilarmela, si mise sopra di me facendo scorrere le sue labbra sul mio ventre. Il mio respiro si fece irregolare e più corto del solito a causa del piacere, gli afferrai un lembo della maglia togliendogliela.
Le labbra del moro si soffermarono più a lungo sul mio collo lasciandovi un succhiotto abbastanza visibile, vi passai due dita sopra per poterlo sentire meglio.
Ci privammo a vicenda degli indumenti, diventando un'intreccio di corpi nudi.
Eravamo così fuori dal mondo che Jake si accorse a malapena di essere in ritardo.
"Dannazione." Imprecò rimettendosi i vestiti in tutta fretta, con il sottofondo delle mie risate.
"A dopo Eley." Mi salutò uscendo in fretta e furia, rimasi un po' male del modo in cui mi aveva lasciata, Bella poteva anche aspettare un po' senza morire.
Ho paura che gli importi ancora tanto di lei.
Guardai il mio cellulare e digitai il numero di chi sapevo mi avrebbe tirata su di morale.
"Si pronto Eley?"
"Ti va di parlare."
"...Sono uscita ora dal lavoro, tra poco sarò a casa, ti va se ti faccio una torta al cioccolato quando arrivo?"
"Si grazie."
"Bene a presto allora."
"A presto." Chiusi la chiamata e con calma mi misi le scarpe, per poi dirigermi verso casa.
Appena entrata il profumo della torta mi riempì le narici, raggiunsi in cucina Clare.
"Ciao."
La ragazza era seduta su una sedia alla destra del tavolo, si riscosse dai propri pensieri alzando il viso verso di me.
"Eley!" Sorrise alzandosi in piedi e stringendomi in un caldo abbraccio.
"Andiamo sul divano, la torta ha ancora un po' prima di essere pronta."
"Va bene." Accennai un sorriso dirigendomi con lei nel comodo sofà, ci sedemmo una accanto all'altra, poi con la preoccupazione dipinta sul viso la bionda mi parlò.
"Fammi indovinare, sei triste perché vedi Jacob ancora molto legato a Bella, eh?"
Rimasi in silenzio annuendo in maniera impercettibile.
Clare mi circondò con le braccia attirandomi al suo petto, mi accoccolai a lei in cerca di conforto mentre sentivo le sue mani accarezzarmi i capelli.
"Secondo te non sono abbastanza? Sennò perché continuerebbe a cercarla in quel modo?" Chiesi tristemente.
"No, Eley! Assolutamente, tu sei il suo Imprinting e tutto il suo mondo." Mi mise una mano sulla guancia scostandomi il viso per potermi guardare negli occhi.
"Sai che lui odia essere quello che è no? Bella è il suo unico collegamento con la sua vecchia vita, nonché la sua ex migliore amica, vuole riacquistare i rapporti. Quando imparerà ad accettare se stesso cercherà Bella in maniera meno...ossessiva, diciamo. Non credere poi che lui abbia interesse per lei, Jake la considera solo una sua amica, ama e amerà sempre solo e soltanto te. Ok?"
"Ok, grazie Clare per tutto quello che fai per me."
"Non mi devi neanche ringraziare, è mio dovere, tu faresti lo stesso per me." Mi baciò la fronte con fare materno.
"Ti consiglio di parlarne con Jacob, è un bene essere onesti gli uni con gli altri."
"Lo farò." Tornai ad affondare il viso nel suo caldo petto mentre mi accarezzava.
"Sono fiera di te."
Arrossii senza sapere bene cosa dire di tutta risposta, Clare sembrò capirlo e ridacchiò continuando ad accarezzarmi.
Dopo diversi minuti suonò il forno.
"Oh, la torta deve essere pronta!"
"Sto morendo di fame." Ridacchiai accarezzandomi la pancia brontolante.
Io e Clare ci alzammo andando a sistemare il dolce in un piatto, nel frattempo la porta si aprì.
"Sono tornata!" Esclamò Farsy, accompagnata dal tipico tintinnare dei suoi braccialetti.
"Ben tornata! C'è la torta al cioccolato!" Le rispose Clare mentre la castana chiudeva la porta.
"Torta al cioccolato? Ti amo." Esordì Farsy posando la borsa e raggiungendoci in cucina.
"Anche io, tesoro." Le rispose Clare ridendo mentre affettava il dolce, né mise una fetta su ogni piatto e ce li passò, sedendosi poi al proprio posto.
"Buon appetito e attente che scotta!" Esclamò la bionda dando un morso alla torta in contemporanea con me e Farsy.
"È buonissima, ma brava che sono stata." Mormorò Clare auto complimentandosi e facendoci scoppiare a ridere.
In quell'istante desiderai che il tempo potesse fermarsi, per godermi quel momento con la mia famiglia per sempre. Mi sentivo a casa in quel posto.Nota autrice
Ne è passato di tempo, eh?
Vi piace la copertina? Spero di sì e spero valga lo stesso per il capitolo.
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Clare, Farsy ed Eley [in revisione]
WerewolfEra tutta una corsa, qualche settimana di stop e poi di nuovo in marcia, senza meta e senza casa, niente radici. Capitò sul nostro percorso un giorno come gli altri un gruppo di nostri simili, i primi che incontravamo dopo anni. Nessuna di noi avre...