Capitolo 3-Dubbio

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P.O.V. Farsy
Io e Eley ci eravamo messe a girare per Forks, studiammo un po' il posto, entrammo in tanti negozi senza poter comprare mai niente, non ci diede più di tanto fastidio, ormai eravamo abituate a quella sensazione.
"Eley."
"Dimmi."
"Hai notato come Paul guardava Clare? Anche i suoi pensieri, sembrava innamorato perso, lo hai notato giusto?"
"Ma si ovvio, non sono mica rincoglionita. Solo che non mi torna proprio per niente, così all'improvviso. La cosa, però, che mi ha scioccata di più è stata Clare che si mostrava gentile con lui! Mai vista così docile in così poco tempo."
"Si vero, ti ricordi con noi? Ci sono voluti mesi prima che si aprisse, se un uomo si azzardava ad avvicinarsi lo scacciava in una maniera! Mentre adesso, che gentilezza! Secondo te è un colpo di fulmine?"
"Si, ha sconvolto un po' anche me, non me lo sarei mai aspettato, ma no, non è un colpo di fulmine. Quella è una cagata paurosa, però aspetta, come si chiamava quella cosa, ce ne aveva parlato una volta. Ugh! Non mi viene! Impeachment? Improbable?"
"Eley, tontolona! Imprinting, si chiama Imprinting."
"Si ecco, secondo me ha quello, spiegherebbe tutto."
"No, l'Imprinting lo possono avere solo i maschi e spiegherebbe gli atteggiamenti di Paul, ma non quelli di Clare. Non ci avrà raccontato tutti i dettagli."
"Probabile, ad ogni modo secondo te che hanno fatto durante la ronda quei due?"
"Fosse stato un altro avrei detto: Assolutamente nulla. Considerando però la situazione, forse qualcosa potrebbe esserci scappato, una sfioratina di nasi, sdraiarsi l'uno accanto all'altra, cose così."
"Anche se ha l'Imprinting secondo me non hanno fatto comunque nulla, avranno solo parlato."
"Vedremo."
Detto ciò ci incamminammo verso la foresta trasformandoci quando abbastanza nascoste dal folto degli alberi, dovemmo correre un po' prima di raggiungere La Push, ma in poco tempo fummo lì.
Clare?
La chiamai interrompendo la sua chiacchierata con Paul.
Farsy! Eley! Bentornate, piaciuta la città? Com'è andato il vostro giro?

Tutto bene, Forks non è poi così male, piccina, ma c'è quello che serve. Voi che avete fatto in nostra assenza?

Mh, nulla di che, abbiamo parlato.

Una lunghissima chiacchierata, quindi pensate di trasferirvi?
Intervenne Paul facendo trasalire Clare.
Eh?!

Oh, scusa! Mi sembravate così gasate quindi domandavo.

Mi hai presa alla sprovvista, dovremmo parlarne per bene e poi decidere come procedere.
Parlava sempre così bene Clare, non avevo ancora capito come faceva a non cambiare registro anche nei momenti più disparati.
Nel frattempo io ed Eley avevamo raggiunto i due lupi, questi stavano in piedi l'uno di fronte all'altra, le orecchie dritte e i muscoli rilassati, era quasi ironica la loro differenza di statura. Clare con la sua stazza sembrava più un lupo maschio, considerando anche la sua notevole massa muscolare sulle spalle e sulle cosce. Paul invece era poco più grande di noi, ancora non così muscoloso come un licantropo ben allenato, ma già a buon punto.
Ok, siete andate a fare un giro a La Push?
Chiese il ragazzo cambiando argomento, percepivo però che era preoccupato all'idea che ce ne andassimo.
Ma non siamo già a La Push?
Era stata Eley a intervenire sta volta.
Intendo la spiaggia, la avete vista?

No, ancora non abbiamo avuto modo di visitarla, immagino sia molto bella.
Rispose Clare cercando di immaginarsela usando le varie informazioni che aveva avuto.
Si, un po' grigia gran parte dell'anno, ma ha il suo perché. Magari stasera o domani vi ci porto, potrebbe farvi cambiare idea riguardo al trasferimento.
Clare alzò gli occhi al cielo, ma non in modo irritato, era come se gli avesse detto "scemo", ma con un tono amichevole.
Vedremo, vedremo, adesso torniamo a casa dai.
Così tutti e quattro ci avviammo al piccolo trotto verso la casa di Emily, quando questa fu in vista ritornammo umani entrando nell'abitazione.
P.O.V. Clare
Per la prima volta dopo tanto tempo potei curare il mio corpo, mi feci un bagno caldo, dopo tante docce nei fiumi quello sembrava un lusso enorme. Finalmente i capelli tornarono a luccicare puliti, mi alzai avvolgendomi con un asciugamano e posando lo sguardo sullo specchio sopra il lavandino. Il viso era quello di sempre, i miei occhi erano grandi per essere una nativa Quileute e questo dava un tratto europeo al volto, che presentava dei lineamenti delicati ereditati da mia madre. Mi stancai quasi subito di fissarmi, quindi decisi di uscire dal bagno per potermi rivestire, indossai dei pantaloncini della tuta e una canottiera nera. Presi ad asciugarmi i capelli con un asciugamano per poi pettinarli, nel frattempo Farsy ed Eley andarono a turno a lavarsi, avevamo tutte bisogno di una sistemata.
Nel mentre che le aspettavo scesi le scale per andare a salutare Jared e Paul, che stavano tornando a casa vista l'ora tarda.
"Buonanotte." Dissi accompagnando il tutto da un sorriso cordiale.
"Notte, a domani." Salutò Paul con un sorriso un po' triste, come se volesse rimanere per la notte anche se non poteva, prima di dileguarsi.
Quando anche Jared se ne fu andato mi congedai con Sam ed Emily salendo al piano di sopra, Eley e Farsy avevano appena finito di cambiarsi.
"Siate educate, salutate i vostri ospiti e ringraziateli per la cortesia che ci stanno facendo, io vado sul tetto non mi attendete per dormire."
"Si mammina." Mi rispose sarcastica Eley, la ignorai come ero solita fare quando assumeva quell'atteggiamento, avevo imparato dopo numerose discussioni che, in quel caso, rispondere per le rime era come buttare la benzina su un fuoco ardente.
Aprì la finestra mentre le due si dirigevano al piano di sotto per fare come avevo chiesto loro, con agilità mi agganciai alla grondaia e tirandomi su riuscì a raggiungere il tetto dell'edificio. Ripulì un po' le assi dalle foglie cadute e mi sdraiai a pancia in su osservando le stelle, quei piccoli puntini luminosi mi accompagnavano ormai da tempo in ogni mio viaggio, erano il mio più grande appiglio al passato insieme alla piccola piuma bianca che portavo all'orecchio.
Lasciai che i pensieri scorressero in un placido flusso di coscienza, così che lentamente gli occhi si fecero stanchi e scivolai in un sonno profondo.
Il pallido sole del mattino mi destò con i suoi raggi, mi stirai un po' prima di mettermi a sedere e rientrare in casa dalla finestra rimasta aperta. Il piccolo tonfo che feci quando atterrai sul pavimento svegliò Farsy ed Eley, che pur di malavoglia iniziarono a togliersi le coperte di dosso e ad alzarsi. Nel mentre che loro si riprendevano attraversai il corridoio che conduceva alle scale, scesi al piano inferiore trovando Emily intenta a sistemare qualche frutto in un contenitore di plastica. La tavola era già apparecchiata per la colazione, ma c'erano già due tazze nel lavabo, probabilmente la coppia aveva finito di fare colazione da qualche minuto.
"Buongiorno."
"Oh, ciao Clare!" Mi rispose Emily intenta a chiudere il contenitore.
"Come mai così indaffarata di prima mattina?"
"Sto preparando qualcosa di mangiare per oggi, Paul aveva proposto di andare in spiaggia e non ci sembrava una brutta idea, infatti Sam è andato a prendere lui e Jared. Voi vi unite?"
"Volentieri, ti do un ausilio se ti serve."
Al che la ragazza si voltò verso di me un po' confusa, ma dopo neanche un secondo tornò a sistemare la borsa frigo.
"Vai tranquilla, tanto ho quasi finito."
"Va bene."
"Buongiorno." Borbottò Eley scendendo dalle scale, aveva ancora lo sguardo assonnato, i capelli non li aveva nemmeno toccati da quando si era alzata.
"Buongiorno a te, vedo che Morfeo è restio ad allentare la morsa sulla tua mente."
"No grazie, non mi parlare."
Scossi il capo divertita sedendomi a tavola e mangiando qualche biscotto inzuppato nel latte.
"Ma Farsy?"
"Si sta sistemando i capelli da mezz'ora." Rispose Eley iniziando a trangugiare un muffin.
"Eccomi!" Parli del diavolo e spuntano le corna, la ragazza era tutta pulita e sistemata, scendeva le scale con il suo solito passo aggraziato, andando poi a sedersi accanto a noi. Nonostante fossero cugine Farsy ed Eley erano diametralmente opposte, nessuno avrebbe mai detto che erano imparentate.
Quando finimmo di fare colazione aiutammo Emily a sistemare e a preparare la borsa per la spiaggia, nel mentre un pic up con il suo motore scoppiettante parcheggiò nello spiazzo davanti alla casa.
Poco dopo entrarono Sam, Jared e Paul, li salutammo mentre si caricavano il necessario per la spiaggia in spalla, salimmo quasi tutti sul cassone della vettura dato che l'abitacolo aveva solo due posti.
Il viaggio verso La Push fu abbastanza tranquillo, salvo qualche scossone, dovuto alla strada dissestata e alle buche. Arrivati a destinazione ci sistemammo, i ragazzi si gettarono subito in acqua seguiti da Eley e con più calma da Farsy ed Emily, che preferirono bagnarsi solo fino ai piedi.
Mi limitai a sedermi sopra un telo guardando l'acqua combattuta.
Mi piacerebbe sguazzare un po' con loro...no,  non se ne parla, non con loro che mi mirano. Anche se tenessi la maglia, desterei comunque sospetti.
Scossi il capo tornando a guardare il gruppetto che si divertiva a schizzarsi e a nuotare.
Dopo un po' però mi accorsi della mancanza di Paul, aguzzai lo sguardo, ma non riuscivo comunque a localizzarlo in mezzo al gruppo.
Sarà sott'acqua o a largo per conto proprio.
Perché mi interessava saperlo poi? Lo conoscevo da così poco tempo.
Perché il suo Imprinting deve avere così tanto effetto anche su di me?
Ero concentrata sui miei pensieri che mi accorsi troppo tardi che qualcuno si stava avvicinando lateralmente, mi voltai di scatto riconoscendo Paul, non ebbi nemmeno il tempo di aprire bocca, il ragazzo mi caricò in spalla come un sacco di patate.
"No!" Lo avesse fatto chiunque altro lo avrei buttato a terra iniziando a colpirlo finché non vedevo del sangue uscire dal naso, ma fatto da lui non mi dava fastidio, anzi, mi divertiva.
"Si, non esiste che non ti tuffi."
Sbuffai alzando gli occhi al cielo mentre ci avvicinavamo al mare.
"Per favore, permettermi di entrare con i miei tempi, così mi acclimo."
"Te piacerebbe, alla carica!"
Detto questo Paul iniziò a correre e quando raggiunse un punto in cui l'acqua era abbastanza profonda fece un salto, lasciandosi poi cadere poi a peso morto tenendomi stretta per le gambe. Finimmo entrambi sott'acqua, lì finalmente riuscì a liberarmi tornando in superficie.
"Tu sei un uomo morto." Dissi togliendomi i capelli bagnati dal viso e pulendomi gli occhi dall'acqua salata.
"Non ci riusciresti ad ammazzarmi."
Un sorrisetto apparve sul mio volto, immersi le mani in acqua e muovendole generai un'onda che investì Paul in pieno volto accecandolo momentaneamente. Scoppiammo entrambi a ridere prendendo a schizzarci per un po' di tempo, quando mi stancai tornai a riva strizzandomi un po' i vestiti fradici. Raggiunto il punto in cui stava il mio telo mi sfilai i pantaloncini, li strizzai un po' prima di metterli ad asciugare sopra un masso.
"Ma metti ad asciugare anche la maglia, no?" Chiese Paul mentre si passava un asciugamano sui capelli mori.
"No." Risposi secca e con un tono freddo, il ragazzo rimase male di quella risposta così brusca, fortunatamente capì che era meglio non insistere e tornò alle proprie faccende in silenzio.
"Non mi sento a mio agio senza maglia davanti a tanti uomini." Mi affrettai ad aggiungere con tono più gentile, non volevo farlo sentire in colpa, dopotutto non mi conosceva e non poteva sapere cosa chiedere e cosa no.
"Giusto, a volte mi scordo che sei più vecchia di quello che dimostri." Disse Paul ridacchiando, contenta non se la fosse presa troppo tornai a godermi la giornata.

Clare, Farsy ed Eley [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora