Non sei e non sarai mai solo.

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Il sole tramontava con colori accesi e caldi: era uno spettacolo bellissimo come pochi, che lasciava spazio al buio il quale invase la città di Parigi.

Una fresca brezza scompigliava i capelli sciolti di Marinette che, appoggiata alla ringhiera del suo balcone, guardava le poche stelle che illuminavano il cielo scuro, cercando di unirle e inventare, lei stessa, delle costellazioni;

Collegò delle stelle formando un cuore malformato e di colpo le venne in mente Adrien, il ragazzo di cui era innamorata da quel giorno piovoso.

Sospirò immaginandosi il suo viso angelico che le sorrideva, con i suoi meravigliosi smeraldi al posto degli occhi che la guardavano.

Non lo vedeva da qualche giorno sia in veste di Marinette che Ladybug e questa la preouccupò, non avendo sue notizie.

Anche Nino non sapeva niente, l'ultima volta che l'aveva visto è stato a scuola qualche giorno prima della sua "scomparsa".

Avevano provato pure a chiamarlo, ma mai una risposta o un semplice messaggio. I suoi amici erano molto preoccupati, soprattutto Marinette.

Così decise di uscire, sotto forma di Ladybug, per non pensare a niente.

Aprì la botola ed entrò dentro, guardandosi intorno per trovare Tikki che era comodamente seduta sulla scrivania con un biscotto tra le zampe.

《Tikki voglio uscire...》La Kwamii rossa sorrise e annuì, capendo subito le intenzioni della portatrice, mangiato in un boccone l'intero biscotto, cominciò a svolazzare attorno a Marinette che si era messa vicino la botola che serviva per scendere in casa.

《Tikki, trasformami!》Gridò facendo risucchiare la kwamii dagli anelli, venendo avvolta da luci bianche e rosse, trasformandosi poi nella famosa e amata Ladybug.

Ladybug sorrise e si girò, ritrovandosi davanti lo specchio e sgranò gli occhi avvicinandosi ad esso e appoggiando una mano sulla superficie.

I capelli, normalmente raccolti in due codine, erano rimasti sciolti anche con la trasformazione e si erano anche un bel pò allungati, decorati da una striscia rossa dietro la frangetta, come cerchietto. Le arrivavano quasi a metà schiena e dovette ammettere che lunghi le stavano davvero molto bene, così decise di farseli allungare.

Si chiese anche se, da Marinette, erano della sua lunghezza normale o rimarranno così lunghi anche dopo la ritrasformazione.

Poi uscì dalla botola in alto, rabbrividendo a contatto con il vento freddo. Afferrò il suo yo-yo e lo fece aggrappare ad un comignolo di un tetto, tirò all'indietro il braccio e saltò.

Cominciò a saltare tra i tetti, correndo e beandosi della brezza che le accarezzava il viso e di quel senso di libertà.

Senza accorgenerse si trovò poche case lontane da villa Agreste, maestosa e bellissima villa di Gabriel Agreste, stilista preferito della corvina.

Ci pensó in po' su, non sapendo se andarci o no. Infondo forse Adrien voleva restare solo, chi era lei per infrangere questo suo desiderio?

Peccato che la curiosità e preoccupazione vinsero sulla ragione, così lanciò lo yo-yo e saltò sul tetto.

Si bloccò di scatto, non sapendo come entrare. Di certo con la porta era un po' impossibile e, se aveva visto bene, tutte le finestre erano chiuse.

Le venne un'idea, così legò lo yo-yo alla ringhiera del tetto, per poi testare se fosse abbastanza stretto per non slegarsi e pregò che la sua goffaggine non avrebbe preso sopravvento.

Per niente sicura di quello che voleva fare, scese dal tetto a testa in giù, calandosi verso la finestra di Adrien

Arrivata all'altezza giusta, cercò di avvicinarsi per vedere meglio poggiando una mano al vetro.

Miraculous One-Shot Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora