Capitolo 1

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Promemoria
I primi capitoli sono un po' corti e magari con poco contenuto dato che sono proprio i primi capitoli.
Non ho mai scritto un libro questo è il primo e quindi una prova per cimentarmi in questo mondo.
Quindi vi vorrei dire di stare tranquilli se leggete bene la storia vi renderete conto del mioglior contenuto continuando a leggere.
Quindi vi chiedo di essere clementi.
I primi capitoli sono un po' così state tranquilli miglioreranno.

           

"Drrrrin" il suono della sveglia mi fece sobbalzare. "Maledetta sveglia!" esclamai, con la testa sotto il cuscino allungai la mano presi la sveglia e la spensi...

Dieci minuti dopo

"Alaska"..."Alaska"...."ALASKA  svegliati" la voce di mia madre mi fece saltare dal letto, a quanto pare mi ero riaddormentata. "Alaska, devi andare a scuola sbrigati!!" Disse mia mamma- "ecco ora mi alzo" gli dissi.

Dopo cinque minuti mi alzai con malavoglia come tutte le mattine, ritornare in quella scuola era sempre un incubo, dato che la mia reputazione era più che sotto i piedi di tutti.

Tutto ciò a cade perché sono molto riservata da quando iniziai il liceo che mi aveva sempre paventata e non l'ho presa molto bene.

In tutto questo i miei compagni di classe molto spesso mi prendono di mira, soprattutto perché io glie lo permetto anche se so che non dovrei, ma cosa ci devo fare alla fine l' opinione degli altri non mi importa più, o per lo meno quasi più.

Andai verso la porta del bagno con una faccia da zombie e mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti e mi pettinai i miei capelli, color biondo cenere che però sfumavano fino alle punte sul biondo molto chiaro, ed infine misi solo un po' di mascara per risaltare i miei occhi color nocciola.

Erano le 7:36 e dovevo ancora vestirmi, mia madre come sempre mi aveva rimproverato perché dovessi andare a scuola.

Ore 8:05 " Mamma" gridai dal piano di sopra "È TARDI, MI PUOI ACCOMPAGNARE TU A SCUOLA?"-gli chiesi- "MI DISPIACE MA DEVO ANDARE A LAVORO È TARDI. CIAO TESORO, SCUSAMI" - mi rispose chiudendo la porta. Bene mai una  gioia way!

Ero di nuovo in ritardo corsi giù per le scale e presi le chiavi e lo zaino non feci molto caso al mio abbigliamento dato che ero super in ritardo cosi misi un paio di jeans con una felpa nera.

Ore 8:25 ero finalmente arrivata ed era tardissimo corsi in classe dove alla prima ora era presente la mia prof di matematica che mi odiava ed non avevo mai capito il perché. Ero al quarto anno del liceo scientifico che a mio parere non era molto bella come scuola dal punto di vista estetico, ma dalla parte dei professori non potevo lamentarmi molto anche perché non ascoltavo quasi mai.

Bussai alla porta "AVANTI"- dissero in coro i miei compagni di classe, entrai e la prof mi fulminò con gli occhi. "Entra Pirson"-disse la professoressa.

Tutti quando mi videro iniziarono a ridere per il mio abbigliamento e a farmi le solite battute che non erano di mio gradimento come quella di James. "Ehi Alaska da dove sei uscita da un tombino" -disse in tono sarcastico.

James era il capitano della squadra di football e come si può ben capire è un coglione senza cervello.

Senza ascoltare le critiche dei miei compagni mi sedei al mio solito posto disegnando sul mio quaderno disegnini di persone. Amavo disegnare era un mio hobby.

All'improvviso la prof chiamò il mio nome "Pirson interrogata!" Sobbalzai a quelle parole, non ero pronta non avevo studiato. Ora mi sarei presa ancora un altra critica dai miei compagni.

Come anime di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora