Capitolo 41

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I giorni passavano ed io ero sempre in casa per evitare sguardi altrui e soprattutto per non vedere Sebastian per un po'.
Emma veniva spesso da me insieme a Jake per confortarmi.
Io stavo sempre peggio il tempo mi uccideva e la mancanza dell'uomo della mia vita si faceva sentire.
Avevo bisogno di lui anche se era stata una mia decisione.
Il mio cuore era in frantumi sopratutto per l'idea di fargli del male non volendolo.
Oggi sarei tornata a scuola sopratutto perché se avrei continuato così avrei rischiato di essere bocciata per le assenze.
Mi alzai dal letto e andai direttamente in bagno per lavarmi i denti.
Mi sistemai i capelli e poi misi una delle mie solite felpe con dei jeans.
Misi le scarpe e presi lo zaino.
Inviai un messaggio ad Emma dicendogli che ci saremo viste davanti al bar.
Uscii fuori ed aspettai Jake che mi avrebbe fatto compagnia per il tragitto.
"Ei piccola gnoma! Allora ti sei decisa a tornare a scuola" disse lui allargando le braccia. Lo abbracciai e poi gli diedi un bacio sulla guancia.
"Ciao" dissi. In questi giorni non avevo avuto notizie di Megan e nemmeno di Sebastian.
Non so che cosa pensino gli altri adesso. Probabilmente considerano Sebastian come uno stronzo e io come un oggetto che è stato usato da lui. Il solo pensiero che questo possa essere vero mi fece venire i brividi.
"Su andiamo" disse portandomi un braccio intorno alle spalle.
"Sai che oggi parleranno tutti di te, vero?" Mi chiese accarezzandomi.
Si lo sapevo ma non mi importava. Volevo solo che questa giornata finisse in fretta.
"Si lo so ma non mi interessa" risposi con indifferenza.
"Oh eccola la mia piccola" disse sarcasticamente.
Jake era l'unico che riusciva a rendermi felice nonostante tutta questa situazione. Era riuscì anche a farmi ridere con uno dei suoi soliti commenti stupidi. Ma io lo adoravo per questo, perché era solo se stesso al cento per cento.
Quando mi vide ridere mi fece un altro sorriso come per dire: "si l'ho fatta ridere".

Ci fermammo davanti al bar e vidimo Emma che ci faceva cenno con la mano.
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai.
"Ciao" disse sorridendo, io ricambiai il sorriso e ci incamminammo insieme verso il cancello della scuola.
Quando vi fummo davanti tutti girarono lo sguardo verso di noi e Jake mi strinse a se.
"Stai tranquillo Jake! Non mi importa come mi guardino io sono sempre me stessa" dissi guardandolo con dolcezza. Lui mi fece un sorriso e mi accompagnò all'armadietto.
"Emma ci vediamo in aula" dissi lei annuì e si diresse in aula.
Io posai tutte le cose nell'armadietto e mi preparai psicologicamente a quello che sarebbe successo in classe.
"Ei se ti dicono qualcosa vieni subito da me e gli spaccherò il culo" disse lui con serietà.
Io annuii e lui mi diede un ultimo bacio sulla fronte.
Entrai in aula e tutti mi guardano finché non mi sedei al mio banco vicino ad Emma.
"Stai serena" mi disse lei prendendomi la mano.
La professoressa scienze entrò e tutti la salutammo in coro.
La professoressa iniziò a spiegare ed io iniziai a fare i miei soliti disegni sul quaderno senza fare caso alla spiegazione.
Nel frattempo che Emma seguiva la lezione sentii qualcuno chiamarmi.
Mi girai e vidi che c'era Clay, il giocatore della squadra di football che mi chiamava.
"Ei Alaska allora accudirai tu il bambino di Megan" mi disse, a quelle parole mi irrigidii mentre tutti si girano per capire di che cosa stessimo parlando.
"Perché non ti fai i cazzi tuoi COGLIONE" dissi alzando un po' il tono di voce finché la professoressa non mi sentì e mi fulminò con lo sguardo. Clay rise e io gli feci il dito medio.
"Pirson vai subito fuori" disse la professoressa urlando. Emma mi guardò come per dire:"che cosa sta succedendo" io scrollai le spalle ed uscii fuori dalla classe sbattendo la porta.
Di bene in meglio.

Andai in bagno per sciacquare il viso e per riprendermi.
Devo smetterla di perdere il controllo o di questo passo mi farò sospendere di nuovo.
Buttai lo zaino a terra e aprii il rubinetto, e mi rinfrescai.
Asciugai la faccia finché non vidi la porta aprirsi e vidi l'amica di Megan sulla porta.
Dio era l'ultima persona che volessi vedere.
Lei mi guardò male ed io ricambiai lo sguardo.
Avevo voglia di dargli uno schiaffo ma mi trattenni.
"Allora hai saputo?" Mi chiese sciacquandosi le mani e sistemandosi la minigonna.
"Cosa dovrei sapere?" Dissi. Che cosa mi stava nascondendo?
Dio ora la uccido.
"Del bambino! Non hai saputo che non è di Sebastian?" Mi chiese con indifferenza.
Non ci potevo credere! Ero rimasta con la bocca aperta ed immobile.
Perché non avevo saputo nulla?
Non riuscivo a credere a quelle parole. Lei mi sventolò una mano davanti ma io glie la bloccai.
"Giuro che se stai dicendo una bugia ti uccido" la minacciai stringendogli il polso. Lei cacciò un gridolino e mollai la presa.
"È la verità me l'ha detto Megan ed è da poco che l'ha saputo." Dissi. Non la feci finire che ero già fuori dal bagno.
Mi misi a cercare Sebastian tra i corridoi ma era tutto inutile.
Vidi Emma e corsi da lei.
"Emma ho appena saputo una cosa bellissima!" Dissi. Lei era confusa ed aspettò che io finissi di parlare.
"Sebastian non è il padre del bambino" dissi trattenendo le lacrime dal sollievo. Emma mi prese tra le braccia e mi abbracciò forte.
"Ho bisogno di vederlo" dissi, lei si guardò a torno per cercarlo ma anche lei mi disse di non averlo visto.
Mi venne in mente di chiamarlo ma preferivo parlarne a voce. Ero così felice e sollevata. Sapevo che non mi avesse mentito ma questo tempo mi ha fatto riflettere ancora di più sul nostro amore.
Salutai Emma di fretta e furia per cercarlo ma il suono della campana non me lo permise perché dovetti tornare in classe per l'ora di matematica.

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