Capitolo 40

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Era passata una settimana e tutto era tornato alla normalità solo che nella scuola tutto ancora si chiedevano di chi fosse il bambino e lei rispondeva male a tutti dicendo che non lo sapeva.
Ero a lezione di psicologia con Emma che fantasticava su David il suo uomo perfetto.
"Emma hai finito o finirò per parlare all'interrogazione del tuo David" dissi sbuffando. Lei si girò verso di me e mi fulminò con lo sguardo.
"Lo so che siete nella fase rose e fiori dell'amore e poi passerai alla depressione e poi di nuovo alla felicità, ma per favore io non ero così tanto entusiasta. Sai che ti adoro lo stesso" lei mi guardò di nuovo male ma poi mi abbracciò. Stavamo rilegando molto anche perché gli servivano consigli su David e per mantenere la relazione.
Ero felice che avesse trovato un ragazzo con dei valori ma non voglio sapere ogni minima cosa.
Finita la lezione ci dirigemmo in mensa dove tutto il nostro gruppetto si riunì al banco ed io avevo accanto Sebastian e di fronte Jake,Emma e David.
"Allora ragazzi cosa ci raccontate?" Chiese James.
"Uh è vero che tu e Sebastian avete lo stesso tatuaggio?" Chiese like addentando la sua mela.
"Si perché?" Risposi.
Lui si avvicinò a me curioso per vedere il braccio ma non trovò nulla.
"Dove cazzo è?" Chiese perplesso. Io soffocai una risatina e gli indicai la spalla. Lui abbassò leggermente la manica della maglia ma Sebastian gli diede una pizza sulla mano e lui si lamentò.
"Ei non la voglio mica.." non gli lasciai finire la parola che abbassai di nuovo la manica e si intravede il mio tatuaggio e subito andò a guardare la spalla di Sebastian.
"Wow è figo" disse guardandoli di nuovo. Io sorrisi e lui si tornò a sedere.
"Allora Sebastian è vero che vi sposerete?" Disse James guardando l'anello di Sebastian.
"No è solo un mio regalo" dissi con un sorrisino.
Ma quel sorriso svanì appena non vidi Megan sedersi al nostro tavolo e la guardai con disprezzo.
Salutammo Rayan ma non Megan che si era mostrata più fredda del solito.
Appena vide Sebastian fece segno a David e Emma di scalare per tentare di dire qualcosa a Sebastian.
"Devo dirti una cosa importante" disse lei spenna sentii quella frase drizzai le orecchie e mi misi a sentire. Lei alzò gli occhi al cielo e io gli feci il dito medio.
"Io..credo che il bambino sia il tuo" disse lei. Quando sentii quella frase mi cadde tutto il mondo addosso e lei si rattristi Sebastian rimase sconvolto come il resto del nostro tavolo che ascoltarono tutto.
Sebastian aveva scoperto che lei era incinta ma mi disse che non gli importava ma ora questa notizia mi devastò.
"Che-che cosa hai detto?" Chiesi sconvolta con la voce che mi tremava e Sebastian che rimaneva lì immobile.
"Non è possibile io con te non avuto più nessun contatto o rapporto da un anno. Questa è una cazzata è solo una cazzata" disse lui alzandosi in piedi con le mani tra i capelli. Come è possibile se tutto questo tempo siamo stati insieme? È tutto così insensato.
"È successo alla festa. Non ricordi davvero nulla di quando eravamo nello sgabuzzino?" Chiese lei toccandogli le mani ma lui si scostò subìto.
"Si ricordo ed ero uscito dallo sgabuzzino finché non arrivarono gli altri per prendermi perché ubriaco" urlò. Stava perdendo la pazienza ed anch'io.
"Eri ubriaco non ricordi nulla?" Chiese lei con aria innocente. Tutti puntarono gli occhi su di me ed io mi alzai in piedi per riprendere fiato.
"Ora ditemi che cazzo è successo.
Sebastian come è possibile?
Tu- Dio mio non ci capisco più nulla" urlai. Ormai l'intera mensa stava ascoltando la nostra conversazione.
Uscii di fretta e furia dalla mensa nonostante Sebastian mi chiamasse.
Andai in bagno per schiarire le idee mi buttai per terra ed iniziai a piangere. Come era possibile? Lui non mi avrebbe mai tradito così?
Sentii bussare alla porta del bagno ma non risposi.
"Alaska sono Emma apri" disse bussando ancora e ancora finché non la ritrovai nello stesso bagno perché si era strusciata sotto per passare.
"Per questo mi devi un favore"disse con faccia schifata pulendosi addosso.
"Su stai tranquilla tutto si risolverà. Vedrai che sarà una delle solite stronzate di Megan per farvi separare" disse accarezzandomi la schiena. Asciugai le lacrime e riflettei sulle sue parole. Forse era vero ma che poteva esserne certo. So che Sebastian è molto corretto nei miei confronti ma mi hanno preso così alla sprovvista.
"Forse hai ragione ma non so più cosa pensare" dissi cercando di trattenere di nuovo le lacrime.
"Sebastian sta peggio di te è sconvolto e sta male per te. I ragazzi hanno detto che è vero quello che ha detto Sebastian e pensano che forse Megan si fosse inventata tutto" disse lei rassicurandomi un pochino.
Uscii dal bagno s feci segno a Sebastian di entrare e ringraziai Emma con un abbraccio.
Sebastian si precipitò tra le mie braccia ma io rimasi un po' fredda.
"Dio non mi dire che gli credi" disse lui strofinandosi la faccia super nervoso. Sembrava quasi avesse pianto.
"Non so a cosa credere so solo che adesso tu mi racconti tutto con estrema sincerità anche se potrebbe farmi male" dissi mentre una lacrima rigò il mio viso ed anche quello di Sebastian.
"Io non ho fatto nulla. Quella sera siamo entrati nello sgabuzzino ma appena siete andati via io sono uscito e sono andato a bere, e poi sono arrivati gli altri per chiamarmi anche se ero già fuori. Dio Alaska no ti tradirei mai neanche da ubriaco sopratutto con una come me Megan. Sento che sto per impazzire" disse. Ascoltai attentamente le sue parole che mi sembravano sincere ma ancora mi sentivo mala.
Mi sentivo in dovere di abbracciarlo così lo presi tra le mie braccia e lo strinsi forte a me.
"Alaska tu sei l'unica donna per me" disse lui. Io lo strinsi ancora poi più forte fino a scoppiare in lacrime.
"Non piangere o mi ucciderai" disse lui e questo mi fece stare ancora più male.
"Il ti credo ma ho bisogno di tempo per riflettere e capire bene la situazione finché non andremo da un dottore e verificheremo se è la verità anche se ti credo" dissi asciugando le lacrime.
Lui annuì e si avvicinò per baciarmi ma non glie lo permisi dato che ero confusa e gli lasciai solo un bacio per riflettere.

Uscii di fretta dal bagno per andare da quella Troia di Megan.
La vidi in lontananza è la spinsi contro l'armadietto.
"So cosa vuoi fare. Non riuscirai ad allontanarci sappilo. Quindi tu farai il test per vedere chi è il vero padre non provare a dire che sia Sebastian o ti staccherò i capelli ciocca per ciocca" dissi puntandogli il dito contro mentre tutto ci guardarono.
Mega mi diede un calcio e quando lo fece avevo talmente tanta rabbia dentro che gli diedi uno schiaffo ma prima che continuassi Jake mi prese e mi portò fuori per farmi rilassare.
Una volta fuori mi mise giù.
"Devi calmarti o passerai dalla parte del torto" disse lui tenendomi le mani sulle spalle.
"Io non ce la faccio, non ci posso credere!" Dissi iniziando a piangere. Lui mi strinse tra le sue braccia per confortarmi, ma io non riuscivo a calmarmi.
Rimasi lì immobile per altri minuti finché non sentii la voce di Sebastian e quella di Emma.
"Alaska"disse Sebastian. Mi staccai dalle braccia di Jake e iniziai a camminare verso la strada senza sentire i loro richiami finché Sebastian non mi afferò per il braccio e mi avvicinò a lui tanto da sentire il suo respiro sul mio collo. Aveva gli occhi arrossati ed era sudato.
"Alaska ti prego io ho bisogno che tu mi ascolti. Io non voglio allontanarmi da te per colpa di Megan. Tu devi fidarti di me" disse stringendomi la mano.
"Io mi fido di te. Ma ho bisogno di tempo" mi staccai dalla sua presa e mene andai per la mia strada mentre Sebastian continuava a chiamarmi finché Emma non gli disse di lasciarmi in pace.

Arrivai a casa e corsi in camera mia mentre sentivo suonare il telefono un milione di volte finché non lo spensi per non sentire le chiamate di Sebastian.
Avevo bisogno di riflettere e di rilassarmi. Mi spogliai ed entrai.

SEBASTIAN
continuavo a chiamarla ma partiva la segreteria. Ero così incazzato e triste. Quella stronza voleva dividerci ma non glie lo avrei permesso. Buttai il telefono a terra mentre Emma cercava di calmarmi ma non ci riuscivo.
Il solo pensiero che Alaska mi lasciasse o stesse male per me mi faceva sentire uno schifo.
Continuavo a camminare avanti e indietro con le mani tra i capelli.
"Sebastian ti devi calmare o giuro che ti prenderò a schiaffi" mi disse Emma. Non l'ascoltai molto perché continuai sbattere le cose in ogni dove.
"Non ti devi preoccupare a solo chiesto un po' di tempo non ha detto che non vuole più vederti." Disse lei. Mi sedei su un rialzo di marmo e abbassai la schiena per fissare il pavimento.
"Dopo andrò da lei e gli parlerò, ti dirò tutto ma tu devi calmarti" mi disse. Cercai di calmarmi così presi una sigaretta e mi avviai verso casa.

Una volta a casa cercai un altro telefono da usare finché non ne avrei comprato un altro.
Misi una schedina e lo accesi. Anche se era brutto e rovinato adesso non mi interessava, volevo solo chiarire con Alaska.
Mi buttai sul letto e cercai di calmare la voglia di andare a casa sua.
Dopo qualche ora mi arrivò una telefonata da Emma e risposi subito.
CHIAMATA CON EMMA
"Pronto!" Dissi agitato.
"Uh Sebastian hai aggiustato il telefono?" Chiese, ma avevo così voglia di sapere cosa stesse accadendo e cosa pensava Alaska che non feci caso alla domanda.
"Dov'è? Sta bene?" Dissi preoccupato.
"Si sta bene ed è qui ora te la passo" disse quando sentii che passò il telefono ad Alaska mentre prendeva coraggio.
"Alaska ti-pr"dissi ma lei mi ammonì.
"Sebastian stai tranquillo. Io sto bene ma credo che io abbia bisogno di una pausa finché non avrò la certezza che tutto questo sia solo una cazzata. Eh devi tranquillizzarti io ti credo ma non ne ho la pura certezza quindi sai come sono fatta" dissi con un tremolio alla voce. A queste parole presi una fitta al cuore e allo stomaco. Era come se un carro armato mi fosse passato sopra.
Non riuscivo a parlare! Ero scioccato e senza fiato. Avevo voglia di piangere per la tristezza, ma avevo anche la voglia di spaccare qualcosa per la rabbia.
"Ok. Questo vuol dire che non stiamo più insieme?" Chiesi tremando tutto.
"No, non lo so. Non so cosa fare ho bisogno di una pausa" disse e sentii che ripassò il telefono ad Emma perché era scoppiata in lacrime.
"Sebastian devo andare ora" disse e riagganciò subito.
FINE CHIAMATA.
Il dolore che stavo provando era immenso e sentivo il mio cuore in frantumi.
Mi sedetti e rimasi lì a riflettere.
Sapevo che per i prossimi giorni non si sarebbe fatta vedere e se adesso mi sentivo così vuoto nei prossimi giorni andrò fuori di testa.
E non immagino quello stronzo di Jake adesso quanto sia felice così per avere la strada libera, ma non glie lo permetterò mai.

SPAZIO AUTRICE
non uccidetemi!
Lo so sono stata un po' crudele ma non è detta l'ultima parola.
Spero che il libro vi piaccia.
Lasciate una stellina.
Mancano 2 capitoli alla fine😬❤️

Al prossimo capitolo❤️

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