Capitolo 2

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Era ora che tornassi a casa così mi incamminai verso il lato opposto.
Quel ragazzo mi aveva migliorato la mia giornata.
Aveva un profumo stupendo, gli occhi che mi incantavano, sembrava perfetto non riuscivo a trovare un difetto.
Mentre camminavo mi ricordai di non aver avvisato Emma che ero andata via e che mi dovesse aspettare.
Emma era la mia migliore amica,era una ragazza con la testa sulle spalle che non si faceva di certo mettere i piedi in testa come facevo io. Lei c'è sempre stata per me mi ha sempre aiutato. È poco più alta di me a i capelli marrone chiaro,gli occhi verdi ed una ragazza molto in forma. È molto bella e ha un carattere un po' scontroso all'inizio ma se la conosci a fondo ti mostra il suo lato fragile.

Ero arrivata a casa ero stanchissima ma allo stesso tempo ero felicissima per aver incontrato Sebastian.
"ALASKA! Sei tornata. Dove eri finita? Mi hai fatto preoccupare a morte. Mi hanno chiamato da scuola e hanno detto che eri scappata in lacrime. Raccontami"-disse mia madre preoccupatissima mentre mi abbracciava.-
"Niente mamma non mi sentivo tanto bene e.."-dissi ma lei mi interruppe-
"Alaska cos'è questo odore?"-mi chiese- dannazione aveva sentito l'odore di fumo.
"No niente mamma io non sento niente!"-dissi-
"Alaska Pirson hai fumato! Riconosco l'odore di quelle ammazza persone"-disse con un tono alterato- mia madre odiava il fumo dato che questa fu la causa del tumore hai polmoni di mio padre che lo fece morire prima che io nascessi.
Si chiamava Dylan non l'ho mai conosciuto ma mia mamma mi raccontava che era un uomo stupendo che non vedeva l'ora di vedermi nascere,ma pochi giorni prima che io nascessi lui mori e per mia madre fu così dura che adesso non vuole che io tocchi una sigaretta.
"si,ho fumato volevo provare.ero troppo confusa. Giuro che non lo farò mai più. Non mi è neanche piaciuto"-gli dissi anche se non era vero,non volevo farla preoccupare- "sai che ho paura. Non voglio che ti succeda la stessa cosa di tuo padre. Ti prego Alaska non farlo più o mi farai venire un infarto."-disse con aria malinconia- mia madre stava male quando parlava di mio padre. Vedo sempre una nota di tristezza nel suo viso quando pronuncia il suo nome.
"Te lo giuro.scusami."-dissi con una nota di tristezza sul mio viso-
Mi prese tra le sue braccia e mi abbraccio fortissimo.
Salii in camera mia per chiamare Emma dato che non l'avevo avvertita.
"Pronto?"-disse-
"Pronto Emma sono Alaska, non mi uccidere se non ti ho avvertito che sono andata via!" Dissi con tono di supplica
"Prima o poi ti ucciderò! Perché sei andata via?"-mi chiese-
"Si tutto bene! Non lo so perché l'ho fatto non mi sentivo tanto bene"-dissi-
"Mm, ok dopo passo e mi racconti bene quello che è successo. Verrò verso le quattro a casa tua,va bene?"-chiese-
"Si, va bene, grazie a dopo un bacio!"-dissi-
"A dopo"-disse-
Agganciai il telefono e mi sdraiai sul letto ero stanchissima i miei occhi si chiusero da soli,per poi cadere in un sonno profondo.
"Alaska"-disse-
"Alaska sono le quattro sono Emma"-disse mentre io mi rigiravo nel letto
"Mm,ecco ora mi alzo"-dissi lamentandomi- mi alzai dal letto un po' più riposata rispetto a prima ma ero ancora un po' giu.
"Emma scusami ero stanchissima,"-dissi-
"Tranquilla. Più tosto raccontami cosa è successo. Perché sei scappata?"-mi chiese- mi misi seduta comoda appoggiata alla spalliera del letto e le a gambe incrociate di fronte a me.
"No niente mi sentivo tanto bene"-risposi guardando in basso,verso le mie mani-
"Alaska non sai mentire. Su raccontami sai che a me puoi dire tutto."-mi disse-
"Bene. Sai come sono loro no?"-dissi-
"Chi? I nostri compagni?"-chiese-
"Si. Mi ero stufata mi ero stancata di essere presa in giro sempre. Non ce la facevo più con i loro insulti. Così sono scappata."-dissi con un tono di voce un po' alterato-
"Alaska devi smetterla di ascoltare il giudizio degli altri. Sei una ragazza molto bella con la testa sulle spalle,e non dire che non è vero perché è così. Secondo te perché lo fanno? Beh te lo dico io, lo fanno perché tu sei una ragazza bella e intelligente che a scarsa autostima e loro per non farti notare ciò,ti insultano perché sei un bersaglio facile. Capito?"-mi disse un po' dispiaciuta-
"Ok, ho capito però io non so come fare!"-gli risposi con un tono disperato-
"Te lo dico io quando ti dicono qualcosa, soprattutto quel bastardo di James,che non ha cervello, gli rispondi con un bel "vaffanculo" capito ora?-mi disse con un tono di voce un po' isterico- a quelle parole iniziai a ridere dato che Emma era impazzita e continuava a dire "vaffanculo" sillaba per sillaba.
"Capito quindi ora zitta e rispondigli così"-mi disse-
"Ok grazie mille, cosa farei senza di te!"-esclamai abbraciandola-
"Ah, vuoi sapere un avvenimento che è accaduto oggi?-gli chiesi- Emma si era elettrizzata dalle mie parole.
"Su racconta!"-disse-
"Allora. Oggi ho incontrato un ragazzo un ragazzo che faceva parte della squadra di football "-dissi il mio sorriso parlava da solo-
"Uu, era un bel fustacchione? Su raccontami"-disse elettrizzata-
Risi alle sue parole.
"Si, direi proprio di sì. E sai frequenta il nostro stesso liceo ma non l'ho mai notato.Si chiama Sebastian."-dissi-
"Sebastian? Come fa di cognome?"-mi chiese un po' preoccupata.
"Si, Sebastian non so il suo cognome non me l'ha detto."-dissi-
"Ah ok, insomma dai descrivilo."-disse eccitata-
"È un ragazzo che all'apparenza può sembrare arrogante,ma ha un modo tutto suo nel fare le cose, è dolce bello, ha gli occhi di un azzurro ghiacciante,wow i suoi occhi!
Ha i capelli neri chiari che vanno quasi sul marrone scuro,Un fisico bestiale,credo perché non l'ho visto a petto nudo ma l'ho sentito. È stupendo!"-dissi-
"Wow ti sei innamorata"-disse con un tono di stupore-
"Ma cosa dici lo conosco da neanche un ora."-dissi-
"Lo descrivi come se fosse un Dio sceso dal cielo, e mentre parli di lui ti brillano gli occhi. Ora dimmi cosa dovrei pensare?"-disse con aria maliziosa-
"Niente non lo conosco è carino intelligente e basta."-dissi-
"Ah ho fumato!"-dissi-
"Alaska Dio mio ti devo ricordare cosa è successo. Io non voglio che ti succeda la stessa cosa che è successa a tuo padre. Quando lo hai fatto?-disse molto arrabbiata-
"Oggi con lui. Me l'ha offerta e io ho accettato. E wow sembri mia madre"-dissi-
"Ovvio io mi preoccupo per te non voglio che ti accada niente"-disse-
"Stai tranquilla ho anche promesso a mia madre che quella sigaretta sarebbe stata la prima è anche l'ultima"-dissi-
"Ok mi fido"-disse mentre mi stringeva tra le sue braccia.
"Ok ora vado. A domani"- mi salutò e si diresse nel piano di sotto- corsi a prendere il mio telefono che era dentro il mio zaino e vidi ben due chiamate perse da un numero che non conoscevo. Mi rimisi sul letto a leggere un bel libro con il tè al limone.
All'improvviso sentii qualcosa che sbatteva alla finestra sembrava il rumore dei sassolini. Mi affaccia e riconobbi subito quei capelli quegli occhi.




SPAZIO AUTRICE

Spero che questa storia vi stia piacendo.
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Un Bacione

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