Un mondo crudele

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"Alzati ragazzino!" sussurrò Alexander "Ce ne sono parecchi, ma con un pò di fortuna c'è la caveremo". Spensero il fuoco e si acquattarono dietro un armadio. Passarono 10 minuti, quando le urla ed i lamenti cessarono. Harvey  spinse la testa leggermente fuori per vedere se vi erano infetti "Tutto apposto, possiamo uscire!". Tutti fecero un sospiro di sollievo "Allora ragazzino!" disse Harvey "Non sappiamo il tuo nome..." "Be....... mi chiamo Duncan". Al sentir quel nome Alexander rimase come in uno stato di trance, poi  urlò di disperazione e paura "O merda!Alexander calmati o gli infetti ci sentiranno!" "NOOOOOOOOO! NOOOOOOOOO TI PREGO NOOOOOOOOO!" "Shhhh! Calmati!". A quel punto Harvey mise la mano sulla bocca del fratello senza farlo respirare, facendolo svenire "Forse non ci hanno sentiti". Qualche ora dopo, Alexander era ancora svenuto "Perché quando ho detto il mio nome ha reagito così?" chiese Duncan. Harvey fece un lungo sospiro "Vedi nostro padre si chiamava Duncan" "Cos'è successo?" "Be........." "Avanti dimmelo!" "10 anni dopo l'epidemia, ci trovavamo nella zona di quarantena di New York insieme a mio padre e mia madre. Io ed Alexander avevamo 14 e 12 anni. Mio padre lavorava nel laboratorio allestito dall'esercito in cerca di una cura. La vita, pur essendo quella che era, scorreva tranquilla, fino a quando non scoppiò una rivolta all'interno della zona. A quanto pare le razioni di cibo erano diminuite. I militari dissero che il cibo scarseggiava, ma mio padre mi disse che non era vero e che di cibo ce ne fosse in abbondanza.I militari se lo tenevano per loro, senza distribuirlo ai cittadini della zona. A quel punto, mio padre, disse la verità a tutti, scatenando un insurrezione. Dopo 2 giorni di combattimento, una volta sedata l'insurrezione, scoprirono il colpevole di quella rivolta, imprigionando mio padre e con la sua famiglia. Lo portarono in un complesso insieme ai suoi figli, lo fecero sedere su una sedia e costrinsero me ed Alexander a guardare. Iniziarono a torturarlo, gli tagliarono i genitali  e li diedero in pasto ai cani, poi, gli amputarono uno ad uno gli arti, facendo in modo che non morisse, ed infine gli ficcarono un coltello in bocca. In tutta la durata della tortura, mio padre rimase sveglio, ed urlava di dolore, mentre mio fratello gridava di smetterla. Io cercavo di non guardare, ma mi costringevano a guardare quelle atrocità. I militari facevano ciò con il sorriso in faccia, non un sorriso normale ma uno sadico. Quando ci rilasciarono 1 settimana dopo, mio fratello non era più lo stesso, mentre mia madre lasciò la zona la sera stessa del rilascio, abbandonandoci. Alexander ci mise un pò a riprendersi, ma basta solo pronunciare il nome di mio padre per farlo impazzire." "Cavolo! Brutta storia! Mi dispiace!" "Be,il nostro è un mondo crudele!" "E a te? Ti ha cambiato?" "Sì, mi ha fatto capire quanto faccia schifo il mondo!".   

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