15-Eva

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Dopo un'interminabile giornata di scuola finalmente la campanella suona.
Mi alzo ed esco dall'aula dirigendomi verso il mio armadietto e lo spettacolo che mi si para davanti non è uno dei migliori.
Jonas sta pesantemente limonando con una del primo che credo si chiami Erika.
Bah...
Li ignoro e mi avvio verso il mio armadietto che si trova in fondo al corridoio.
Appena lo apro noto un biglietto piegato e messo sul piccolo ripiano dell'armadietto.
'So che questa città e fatta di carta e tutto ciò che avviene è fatto di carta ma nonostante ciò vorrei venissi lo stesso a una festa di carta sabato
C.S.'
Cosa ho appena letto?
Ma siamo sicuri che sia stato veramente Christoffer Schistad a scrivere ciò?
Io non credevo che avesse un lato così...ecco così profondo, quasi poetico.
Sono veramente basita ma nonostante questo scrivo su un bigliettino 'ci vediamo sabato' e lo faccio passare attraverso una delle due fessure dell'armadietto di Christoffer.
Perché cambio idea così??
Oh insomma che male c'è se mi diverto un pò anche io.
Anche se sarò il suo giocattolo sinceramente non mi importa più, non dopo quello che ho appena visto.
Devo smetterla di soffrire per Jonas.
Nel profondo provo ancora qualcosa per lui ma devo dimenticarlo e Christoffer sarà il mio modo di dimenticarlo.
Alla fine che male c'è?

Spazio Autrice:
Heeey
Perdonatemiiiii
So che non aggiorno da secoli ma ultimamente non trovo il tempo nemmeno per respirare.
Vi ricordo di lasciare un commento e una stellina ★ per farmi sapere se la storia vi sta piacendo eeee niente.
Al prossimo capitolooo♡

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