Capitolo 25 pt.2

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My Wattpad Love

"Helen," finì per me "Mi chiamo Helen,"

"Giusto," in qualche modo, riuscii ad arricciare le mie labbra all'in su, in modo da simulare un sorriso.

"Perché tutto solo?" fece scorrere la mano sul mio petto cercando di essere seducente. Le ragazze ubriache non dovrebbero mai cercare di essere seducenti, punto. Anche se era attraente, preferivo le mie ragazze sobrie così che fossero del tutto coscienti quando le facevo divertire.

Gentilmente, le presi la mano rimuovendola dal mio petto.

"Non sono solo," mentii. Lei sembrò sorpresa per un momento e poi la sua espressione cambiò in una triste.

"Mi dispiace," si strofinò la faccia con la mano libera e rilasciò un respiro tremante. "Non so quello che faccio."

"Stai bene?" chiesi educatamente.

"No, penso..." i suoi occhi si riempirono di lacrime. Oh merda! Ho ferito il suo orgoglio femminile o qualcosa del genere?

"Ascolta Helen, sei figa e tutto ma-"

"No, no, non è per te," mi interruppe. La fissai confuso. Si mise la mano sulla fronte "Io lo amo," farfugliò. Mi accigliai.

"Huh?" lei sembrò aver notato la mia confusione.

"Amo il mio scopa amico, porca miseria!" gettò via il bicchiere di plastica e appoggiò le spalle su di me. "Ho rovinato tutto!" Non avevo idea di cosa stesse parlando la ragazza ma sembrava davvero arrabbiata per questo. Si girò di nuovo verso di me "Cosa faresti al mio posto?"

"Al tuo posto?"

"Sì," rispose, ovviamente, "cosa faresti se ti innamorassi di qualcuno che non dovresti amare?"

"Huh," non sapevo davvero come rispondere a questa, "Glielo direi?"

"Ma se sapessi che lui non prova la stessa cosa?"

"Allora non glielo direi." mi strinsi nelle spalle. Helen sospirò.

"L'ho respinto," ammise tristemente. "Non l'ho nemmeno invitato al mio compleanno. Non posso amarlo. Non posso e basta. Lui aveva detto che tra di noi ci sarebbe stato sempre e solo sesso, niente di serio ed io avevo accettato. Non posso andare e dirgli di volere di più, così tanto di più, quindi l'ho fatta finita con lui."

"Non sono la persona più appropriata per dare consigli," iniziai, "ma dovresti dirglielo, la vita è un rischio," aggiunsi mentre la sorpassavo.

"Grazie," la sentii dire dietro di me.

"Nessun problema," dopo aver avuto il mio momento da dottore PHil con Helen, salii in macchina. Il caldo famigliare e il profumo di mentina mi accolsero. La casa di Jason non era molto lontana, così guidai lentamente verso questa. Il telefono di Jules era sul sedile del passeggero. Lo guardai un paio di volte curiosamente. Chi continuava a massaggiarla? Era quel tipo fuori di testa? Le mie mani fremevano, volevo controllarlo ma avevo un po' di rispetto per la privacy della ragazza. Sì, sembrava da ipocriti dopo quella volta che avevo letto il diario di Jules, ma in mia difesa, ero arrabbiato con lei per quella volta che mi aveva fatto sbagliare il compito di matematica.

Sei arrabbiato con lei perché ti ha scaricato.

La mia mente ribattè cercando di trovare una scusa per controllare il suo telefono. Anche se era troppo tardi. Avevo già parcheggiato di fronte a casa di Jason. Suonai finché la porta principale non si aprì. Jules uscì fuori dalla casa, sembrando un ragazzo. Indossava un larga maglietta verde che le copriva i fianchi e dei grandi pantaloncini. I suoi capelli castani sembravano più scuri rispetto al solito dato che erano bagnati. Cos'era successo al suo vestito? Mi accigliai guardandola in modo sospettoso. Sembrava che lei e il ragazzo pazzo si erano divertiti sotto la pioggia, huh? Perché me ne preoccupavo in ogni caso? Jules si mise nel posto del passeggero e chiuse la portiera. All'istante il suo profumo riempì la macchina. Profumava davvero bene, niente a che fare con le ragazze ubriache della festa. Aveva un profumo dolce e delicato.

"Hey," sussurrò timidamente distogliendo lo sguardo.

"Hey." la fissai per un momento prima di partire. "Ora sei nel travestitismo?" scherzai cercando di iniziare una conversazione ma lei non disse niente. Le lanciai un paio di occhiate ma sembrava essere persa nei pensieri. Cosa le era successo? Di solito non era così calma. Mi fermai al lato della strada buia e girai il mio corpo verso di lei.

"Cos'è successo?" chiesi direttamente. Lei si mosse sul posto.

"Niente," mormorò, non guardandomi neanche. Si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, dandomi una visuale migliore del suo viso.

"Guardami," dissi ma lei continuò a guardate fuori dal finestrino.

"Sto bene." la sua voce era soffice, quasi un sussurro. Premetti le mie labbra insieme in frustrazione.

"Ascolta, prima mi hai scaricato a quella festa e quando stavo finalmente iniziando a divertirmi di nuovo, sono stato interrotto, perché a quanto pare, dovevo venire a prenderti, quindi sei in debito con me. Dimmi che diavolo è successo tra te e quel ragazzo strano di Wattpad."

"Il suo nome è Evan," mi ricordò tristemente. Presi la sua faccia tra le mani e la forzai a guardarmi. I miei occhi si ingrandirono. I suoi grandi occhi blu erano gonfi e il suo naso rosso. Strinsi la mascella, una ondata di rabbia si riversò su di me. Non era la prima volta che l'avevo vista così, sembrava così triste, e sapevo che Evan stava dietro a tutto ciò.

"Stavi piangendo?" chiesi con voce bassa, piena di preoccupazione.

"Sì," rispose così vulnerabile.

"Perché?" Lei si morse il labbro inferiore spostando la mia attenzione sulla sua bocca. Sapevo che l'avevo sempre trovata attraente in un modo strano e carino ma non mi sarei mai aspettato di sentire questa incontrollabile bisogno che bolliva dentro di me...

L'irrepressibile bisogno di baciarla...

Dio, volevo avvicinarmi e premere le mie labbra sulle sue così tanto. Volevo assaggiarla, tenerla e sentirla su di me. La volevo. La volevo avere per me. Non sapevo se era pura lussuria o qualcos'altro ma c'era una domanda molto più importante che si aggirava nella mia mente:

Perché lei?

Non era attraente o estroversa come la maggior parte di ragazze che avevo frequentato prima. Ma era divertente, sarcastica e innocente. Mi divertivo ad uscire con lei, era l'unica ragazza con cui avevo passato così tanto tempo senza aver coinvolto il sesso. Tuttavia, sapevo che c'era un'altra ragione per cui la volevo; qualcosa aveva fatto scattare questo improvviso bisogno.

"Io penso," la vocee di Jules mi fece uscire dal mio conflitto interiore "penso che mi sto innamorando di Evan," le sue parole mi fecero stringere il petto. La guardai dritta negli occhi, cercando di nascondere la mia delusione. Non potevo averla, ed era esattamente per quello che la volevo ora. Pensai tristemente quando le rilasciai il viso e partii nella notte buia.

A/N
Povero Shane..

My Wattpad Love (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora