Lettera III

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Un paesino sperduto, Italia
26 Agosto 2016

Ciao,
Sono sempre io. Mi manchi. Sono riuscita finalmente ad autodiagnosticarmi questo problema. Di notte rivedo il tuo viso e mi emoziono in preda a queste visioni effimere. Provo a stringerti ma non ci riesco, tu mi lasci, lasci la mia mano e mi abbandoni senza risposta. Questi sogni amari mi segnano durante le giornate che colgo come grigie e piatte e nebbiose e indistinte. La mia anima, il mio spirito, ciò che di più etereo esiste nel corpo è in subbuglio, in preda a strane convulsioni. Sarò anche vittima di una crisi adolescenziale ma faccio fatica a riconoscermi, a riconoscere i miei pensieri. Mi sento così attaccata all'idea del tuo ritorno, che ormai è divenuta un pensiero fisso, un'effigie della tua presenza. Non conosco il perché di questa mia spiegazione, perché io debba raccontare a te tutto questo; forse perché è nato da te.
Vorrei anche dirti che ho scritto alcune poesie, magari quando tornerai te le farò leggere. Tu suonami una canzone, ti prego, voglio sognare.

Aspetto con ansia una tua risposta
Giulietta XXX

Lettere ad un amore mai confessato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora