Lettera XII

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Piccolo paese sperduto, Italia
13 luglio, 2017

Ciao,
A questo punto ti devo spiegare tutto. Sto male, mi sono persa nella mia testa che mi sta giocando brutti scherzi.

Ieri sono andata ancora dallo psichiatra, e mi ha trovata bene, sto migliorando e forse guarendo da quel male che secondo mia madre mi possedeva. Il punto è che io mento, mento ogni singolo istante per giocare al loro gioco e non cadere dentro quella crepa, la crepa dentro di me che ora è un'enorme voragine di cui non vedo la fine. Sono insicura, ho paura di impazzire.

Ho bisogno di te, ho bisogno di abbracciarti e sentirti raccontare quale oscuro segreto si cela dietro la parola amore. Ho bisogno di sapere che esisti ancora. Mi vogliono convincere del contrario, che tu sia morto dopo quel dannato incidente. Ti prego dimmi che non è così, che sei scappato, che ti sei incastrato in uno dei tuoi soliti casini.

Ti saresti ripreso bene dopo l'incidente, ma poi un giorno qualunque, ti saresti accasciato nel salotto, sotto gli occhi di tua madre già preoccupata, e il tuo cuore si sarebbe fermato ancor prima che arrivasse l'ambulanza, e mai più ripartito. Cazzo, nemmeno riesco a pensarla una cosa del genere.

Mi hanno detto anche che sono stata al tuo funerale, ma il dolore e lo shock è stato tale che il mattino successivo avevo rimosso completamente l'accaduto. Ora ho paura, ho paura che possano avere ragione, mi hanno raccontato tutto per filo e per segno ma non ne sono convinta. Domani tua madre verrà a prendermi, mi parlerà e mi porterà da te. Al cimitero, o chissà dove.

Aiutami, ovunque tu sia, ti prego consolami.

Giulietta XXX

Lettere ad un amore mai confessato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora