Mi chiamo Cherry. Vivevo in Ohio, in una bella cittadina chiamata Findlay. É molto frenetica, non mi ci sono ancora abituata del tutto.
Lavoro in un bar vicino casa, per pagarmi gli studi. So che potrebbe benissimo farlo mio padre, data la marea di soldi che con il lavoro di Felicia guadagna.. Ma preferisco fare da me, ed essere il piú indipendente possibile.Infatti, quel giorno, mi sarei trasferita in una casa tutta mia.
Era il 24 Settembre 2016.
Il giorno piú bello della mia vita.
Il signor Pucket mi consegnò le chiavi della mia nuova casa, mentre due uomini misero un cartello con su scritto "Venduta" sul cartello annunci.Sorridevo. Fu un traguardo molto importante per me. I miei genitori mi hanno insegnato ad essere una donna indipendente e autonoma. E grazie a quella casa, li resi piú che orgogliosi di me.
Mi voltai verso l'auto dei miei ridacchiando e scuotendo le chiavi di casa.
Mio padre mi venne incontro e mi abbracciò.
-Siamo cosí fieri di te!- Disse.
I suoi capelli rossi non erano del tutto scomparsi. Erano di un arancione opaco, quasi ingrigito. Ma la sua grande barba, c'era sempre, ed io ci sprofondavo dentro ogni qual volta lo abbracciassi.
Abbracciai anche Felicia, che mi indondò con il suo costoso profumo Chanel e i suoi lunghi capelli bruni.
Ogni qual volta che si muoveva, si sentivano i tintinni dei suoi orecchini di perle e dei suoi braccialetti di metallo che portava ai polsi.
Amavo il calore della mia famiglia, e sapere fossero fieri del mio traguardo, mi rendeva piú felice che mai.-Che aspettate? Entriamo! -
Proposi entusiasta. I miei annuirono e dopo aver aperto la porta, ci ritrovammo dentro un edificio bianco, completamente immacolato e vuoto.
Ci girai intondo, inalando il fresco profumo di pittura fresca e il dolce eco provocato dai miei passi.-Ooh, guarda com'é grande! -
Esclamai, allargando le braccia nell'ampio spazio del soggiorno.
I miei genitori ridacchiarono, erano cosí felici per me.-Ci permetterai di farti visita, vero tesoro?- Domandò Felicia.
-Ma certo, mamma!- Replicai abbracciandoli di nuovo. Fu un nuovo inizio. Ed ero pronta ad affrontare ogni ostacolo.
Quel pomeriggio, esclusi ogni impegno per dedicarmi al trasloco.
La casa che quel mattino era vuota, divenne stracolma di scatoloni.
Io ero in piedi, indossando i miei occhiali e la mia felpa verde gigante, ed appuntavo ogni oggetto sul taccuino.Camminando all'indietro, e con gli occhi puntati sul foglio, scivolai su un giornale, e caddi all'indietro. Il tasto del telecomando, si trovò proprio sotto il mio sedere, e mi feci davvero male.
Ringhiai dal dolore, massaggiandomi invano la chiappa destra.
Per sbaglio, avevo acceso la televisione, colpendo il telecomando.Inizialmente, volli spegnerla, ma sembrò che il telegiornale volesse comunicare qualcosa di importante.
Alzai il volume, rimanendo a terra a gambe incrociate.
La donna del TG, mostrò in alto a destra una foto.
Riprendeva una sagoma maschile, con una felpa grigiastra sporca di sangue, una matassa di capelli neri e si distinguevano due occhi sgranati dalla penombra.
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Jeff the Killer - You're my little toy
Fanfiction"È successo in un istante. Un singolo, banale, mostruoso istante. L'ho guardato negli occhi. Ho visto il diavolo. Ho visto un mostro, creato dall'odio e dal fuoco. Quando mi sono svegliata legata a quella sedia, non solo ho sentito delle corde...