Suonava l'allarme, rimasi paralizzata nella mia stanza, per poi correre in un angolo rannicchiata.
Sentii un tonfo.
-Papàà!- Urlai straziatamente.
-Mamma!- Gridavo.
La luce si accese.
Io chiusi gli occhi, facendo scorrere fiumi di lacrime salate che mi rigarono il volto.
-Cherry! Cherry va tutto bene! -Sentii una voce dirlo, ma io gridavo e la coprivo.
Avevo paura, la tremenda paura di non essere al sicuro. Quella situazione era traumatizzante.Sentii delle mani avvolgermi in un caldo abbraccio, e riconobbi i tintinnii dei braccialetti di Felicia.
Ricambiai l'abbraccio e mi strinsi a lei come non mi son mai stretta a qualcuno prima.-Cherry, shh, va tutto bene..- Continuava a rassicurarmi lei. Io ero piú tranquilla fra le sue braccia. Sentivo come se fossi protetta da una grande e calda coperta, riscaldata dal suo affetto. Il suo profumo mi tranquillizzava, perché era un profumo inconfondibile, e non perché usava un comune bagnoschiuna. Era il suo odore. Mi carezzava i capelli, e riuscí a calmarmi come nessuno sapeva fare.
-Mamma.. - Chiesi con un fil di voce, sommerso in un mare di lacrime e terrore. -Che é successo..? -
-Tuo padre si é scordato di reimpostare l'allarme e dirigendosi in cucina lo ha fatto scattare.-
-Oh.. - Fui sollevata.
Sospirai a lungo. Riuscii a calmarmi, ero cosí.. Terribilmente agitata per la notizia di quella mattina che ogni minima sciocchezza per me significava troppo.
Da quando mi informarono di un killer nel mio quartiere, non potevo essere tranquilla. Nonostante tutte le precauzioni prese dalla polizia, io non mi sentivo al sicuro.. Avevo un brutto, bruttissimo presentimento.
° Jeff the killer's POV °
Pff, l'Ohio. Qui sono tutti... Tutti troppo dannatamente attenti. Avrò fatto scattare quanti allarmi? Due, tre.. Ma non ha importanza. Mi sono divertito ugualmente a scappare dalla polizia procurandomi qualche morso di cane sul corpo. La notte prima, ero riuscito ad uccidere un ragazzino di quindici anni, senza troppi problemi. Avevo il mio coltello intriso della sua vita, e di quel rosso carminio che mi faceva eccitare, mi dava delle scosse piacevoli, e spesso provocavano grasse risate isteriche.
Quel ragazzino viveva in un quartiere abbastanza solitario.
Ma cazzo, se era sorvegliato. Mi son ritrovato a correre via da varie auto e tante luci blu e rosse, che illuminavano la mia figura. Sentivo i rumori dei cani e delle assordanti sirene della polizia alle calcagna, e poi vidi un flash, di una fotocamera, credo mi abbiano scattato una foto.Riuscii a fuggire per un pelo, correndo verso un fitto bosco lí vicino, dove la mia ombra scomparve nel buio. Trovai un posto niente male, anche se preferivo dormire sul mio fidato pavimento, invece quella notte dormii sul ramo di un albero. Anzi, se devo dir la verità non riuscii a dormire. Se non uccido piú di cinque persone a notte, inizio a sentirmi incompleto, imnervosito quasi. Era come una piccola droga, e se fossi andati in crisi d'astinenza, avrei perso del tutto la mia sanità mentale. Oh. Forse l'ho già persa, haha..
Comunque quella notte stetti uno schifo, continuavo a tremare, a sentirmi a pezzi, il sangue sulle mie mani era poco, troppo poco. Gemevo, mi tiravo i capelli con le dita e stringevo i denti.. Come un impulso omicida che non riuscivo a controllare. Avrei voluto scappare da quel bosco, correre in un luogo qualsiasi e ammazzare ogni persona presente lí. Purtoppo, la polizia circondava la zona, prevedevano avrei fatto una cosa simile.. Cosí restai lí, buono buono, ma con un uragano nello stomaco irrefrenabile.
Ma quella notte fu la peggiore. Non riuscii ad uccidere nessuno, perché tutti possedevano un fottuto allarme, e la polizia era già pronta a starmi dietro.
Ammetto, mi divertivo ad essere rincorso, e provocare i poliziotti. Ma non mi divertiva affatto il dover passare notti in bianco, con la mia ossessionante voglia di sangue innocente che mi sporcasse la felpa.Stavo lí, giorno e notte su quel fottuto albero, in attesa di qualcosa. Ma niente arrivava.. Fin quando la terza notte..
Mentre sedevo su un abete, rosicando mentre guardavo quella casetta così innocua, ma allo stesso tempo irraggiungibile a causa di quel fottuto allarme, pensai che tornare a Findlay non fosse stata una buona idea.
Dopo che la polizia ebbe scovato la mia abitazione, fui costretto a cambiare luogo. Quale meno impensabile del punto di partenza? Ma insomma, potevo benissimo restarmene dov'ero prima, ma quella fottuta polizia non mi lasciava in pace, e sono stato costretto a cambiare luogo. Ad ogni modo..Mentre poltrivo incidendo qualche disegno sul tronco di un albero, stavo tremando, e sentii i miei occhi bollire dalla voglia di vedere il rosso vitale di qualche personcina inutile. Continuavo a soffrire dentro, sarei arrivato ad auto infliggermi coltellate pur di vedere del sangue. Ma non avevo ancora raggiunto quello stadio di pazzia.
Per fortuna il mio sorriso non cesserà mai di rendermi felice.Poi, accadde l'impensabile. Vidi una sagoma uscire dalla porta d'ingresso.
Incredulo, sobbalzai affacciandomi meglio."No dai.. Troppo facile.. " Pensai sogghignando, e l'adrenalina crebbe irreversibilmente.
Sotto la timorosa luce lunare,e di un lampione quasi morto, potei intravedere solo un particolare: Aveva i capelli rossi
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Jeff the Killer - You're my little toy
Fanfic"È successo in un istante. Un singolo, banale, mostruoso istante. L'ho guardato negli occhi. Ho visto il diavolo. Ho visto un mostro, creato dall'odio e dal fuoco. Quando mi sono svegliata legata a quella sedia, non solo ho sentito delle corde...