Cap 3 ~ Rapture

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Cherry's pov.

Papà fece scattare l'allarme ben tre volte, quella notte, continuando a spaventarmi a morte.
Esausti entrambi, e anche Felicia, decidemmo di risolvere il problema, anche se per mio padre fu rischioso, il dover uscire fuori di casa di notte, mentre un assassino girovagava per la città.

-Papà attento.. - Gli dissi, nuotando nelle mie paranoie, mentre lui ormai, era già fuori. Io e Felicia, gli eravamo vicine, ma ci sarebbe voluto solo un attimo per reimpostare l'allarme. Lo disattivò un attimo, per poter uscire.

Mentre lei guardava le spalle a mio padre, io terrorizzata restai dentro, ritenendo fosse una pessima idea, ma nessuno dei due volle ascoltarmi.
I miei genitori, così superficiali, non avrei mai immaginato di essere il loro totale opposto. C'erano in gioco le loro vite, ed io ero l'unica "tonta" che se ne importasse.

Tremavo, continuando a cercare di convincere Felicia, ma lei continuava a rassicurarmi, cazzo non si rendeva conto di cio' che stessero facendo, del pericolo che stessero correndo per uno stupido allarme malfunzionante.

-P-papà.. -
-Andrà tutto bene Cherry, ha quasi finito. -

Felicia mi si avvicinò, carezzandomi.

-Felicia che fai? Torna subito da papà!-

-Cherry, andrà tutto be.. -

Quelle parole, furono interrotte da un verso, e da un rumore metallico che spezzarono il respiro di mio padre.
Sussultai. Panico, troppo panico.

-Che é stato?!- Mi scaraventai fuori dalla porta, trovando mio padre per terra. Per terra, cazzo, per terra.

"No. Nonono. Non puo' essere vero. Io lo sapevo, io lo sapevo! " Continuavo a pensare, camminando con timore verso il suo corpo. Aveva un taglio lungo la gola, grondava sangue. La sua camicia azzurra era bagnata e appiccicosa. I suoi grandi occhi azzurri erano spalancati.

I miei anche. Ma dal terrore.

-No.. No!- Urlai strozzando i miei singhiozzi, e mi gettai su di lui. Carezzai il suo volto, urlando invano una richiesta d'aiuto. Purtroppo, la casa dei miei era isolata, quasi vicino alla campagna.
Non sapevo che fare, nel panico chiamai aiuto, ma fu tutto inutile.

-Aiuto! Aiuto! Felicia aiuto! -
Mi voltai verso la porta, e mi si raggelò il sangue, intravedendo un piede accasciato dietro la porta.

Gridai un'ultima volta, abbandonando il cadavere di mio padre, per poi ritrovarmi davanti la scena più raccapricciante che io abbia mai visto.

Squadrai lentamente la scena..

Mia madre.. Era stesa in una pozza di sangue.

I suoi occhi marroni erano spalancati, la sua gola squarciata, i suoi morbidi capelli nuotavano in quel caldo liquido rosso carminio che mi portò a coprirmi la bocca con la mano.
Una lama di metallo scorreva sulla sua guancia, e la mano che la reggeva era bianca, spaventosamente bianca. Lo riconobbi.

Era lui.
Vivo, che si muoveva, tagliava le guance di mia madre, piegato con le ginocchia sotto il mento, con gli occhi coperti dai ciuffi neri e luridi dei suoi capelli.

Jeff the Killer - You're my little toyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora