Capitolo 4

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Più i giorni passavano e più sentivo quella strana sensazione di non appartenere realmente a questo posto. Tutto mi faceva pensare di essere una completa estranea. Non sentivo quella casa come fosse realmente mia e tutto ciò mi spossava giorno dopo giorno. 

Il natale era ormai alle porte e ciò portava, o almeno di solito, ad un avvicinamento delle famiglie. Tutte le persone di questo mondo credono che il natale porti con sé solo allegria e speranza, mentre a me porta solamente una grande tristezza. Non che io fossi il massimo della felicità ultimamente, ma questa festività peggiora tutto.

Uno si aspetta che con l’arrivo dell’inverno arrivi anche a nevicare imbiancando la città portando con sé quell’aria fresca che un tempo mi piaceva tanto. E forse è per questo che mi sento sempre più triste della mia attuale vita. Anche se mi scoccia ammetterlo mi manca Londra con le sue giornate fredde e piovose, il cielo grigio che non prometteva mai nulla di buono, la città in subbuglio per qualsiasi cosa, le vie ddobbate da festoni natalizi e luci dovunque. Qui invece tutto è diverso e con mio disappunto anche troppo caldo per farmi sentire veramente una minima presenza dell’aria natalizia che una volta mi affascinava tanto.

“ A volte non ti accorgi nemmeno che qualcosa è cambiato. Credi di essere sempre tu e che la tua vita sia sempre al tua vita e invece, un giorno di ti svegli, ti guardi intorno e non riconosci niente, assolutamente niente.”   

Mi ritrovo in giardino alle undici di sera con una leggera coperta sulle spalle e una tazza di tè fumante fra le mani mentre nella mia testa continuo a pensare e a ripensare al vero motivo per cui sono costretta a stare qui. Forse il destino ha deciso per me una strada diversa da quella che avevo prefissato io in precedenza.

Fin dall’età di dieci anni ero convinta di diplomarmi, andare al college, laurearmi con il massimo dei voti e trovarmi una casa nella mia città dove poter vivere la mia vita in santa pace e magari dove potessi crearmi una famiglia e passare il resto della mia vita. Già a quell’età fantasticavo troppo. Poi un giorno tutto è cambiato e ho visto sfumare fra le dita il mio futuro e i miei sogni. Adesso cosa devo fare? Finire questo squallido liceo? Per poi fare cosa? Nessun college avrebbe mai accettato una ex carcerata e per di più la maggior parte delle persone del posto darebbero la vita pur di non offrirmi un lavoro. Praticamente sono fregata.

Molte volte il cielo sfumava di fronte a me ed io non me ne accorgevo. Presa da quei pensieri che ti isolano. I colori cambiavano come cambiano le stagioni, ma il tutto in pochi minuti. Io mi sento come il cielo che prima non sapevo osservare. Cambio, e nonostante dovrei essere consapevole di quel che sono non me ne accorgo. E c’è del bello in tutto questo, cose che non so scorgere. Particolari, mai futili. Non ho persone a cui pensare, ho imparato ad essere egoista e a buttar tutto a terra, sparpagliare i pensieri e calpestarli, senza farci troppa attenzione. Ora il cielo è stellato, ed io non so come ancora posso esser il figlio di quel cielo magnifico. Le stelle. Colori vacui e forti. Ed io mi sento bene e male allo stesso tempo. Potrei cedere o saltare verso l’alto, verso l’obbiettivo. Cosa c’è di bello ora? Io, nel mio caos e nelle miei fini sempre uguali.

Continuo a rigirarmi la tazza fra le mani standomene comodamente seduta su una sdraio difronte alla piscina mentre contemplo le stelle.

“Ehi.” Mi volto verso la porta scorrevole. Mio fratello sta appoggiato ad essa con le braccia lungo i fianchi. Alzo la tazza verso di lui in segno di saluto e torno a guardare il cielo. “Io sto uscendo con i ragazzi. Vuoi unirti a noi?” scuoto la testa senza voltarmi verso di lui. “Senti…”si inginocchia difronte a me e posa una mano sul mio ginocchio per attirare la mia attenzione. “So che per te non deve essere stato semplice sopportare tutto quello che ti è successo però devi provare ad andare avanti.”

Where Have You Been || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora