Era da una vita che aspettavo...

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Claudio
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Se ripenso a quella volta che dichiarai il mio orientamento sessuale, oggi credo che lo affronterei in modo diverso.
Ricordo ancora il terrore di dirlo a mamma e papà, la paura di deluderli, di non accettarmi più come loro figlio.

"mamma che ansia!"

"Che ti prende?"

"Aaaah! Sei pazza? Quando sei tornata?"

Mi volto indietro e nel ritrovarmi mia sorella mi prende quasi un colpo, in teoria dovrebbe essere a lavoro, ma è già quì a casa.

"Allora ? Che ci fai quì? Non hai il turno del mattino?"

Sbuffando si dirige in camera sua, e si butta sul letto, mentre io la seguo alle spalle.

"Si ma non sto per niente bene, ho nausea da fare schifo, e quindi per un po' resterò a casa"

"Che? Ma vedrai che con una medicina passa tutto! Poi hai provato a chiamare il medico? Non puoi assentarti da lavoro così a lungo! Ora che ne hai trovato uno buono!"

"Credimi è meglio così!"

"Lena ma che dici? Manco fossi incinta!"

Risi sul nascere della mia battuta, pensando di ricevere una risposta plausibile, ed invece non arrivò. Ci fù solamente un gran silenzio, che durò qualche attimo prima di essere interrotto dal suo pianto.
Non ebbi la possibilità di ragionare, che mi buttai sul letto affianco a lei, e le accarezzai la testa, cercando di confortarla e di capire se quello che avevo intuito fosse reale o solo un brutto scherzo.

"Dai Lena, tranquilla ci sono io! Che succede? Ti fa male forte la pancia?"

"Sono INCINTA Clà! Sono incinta di quel bastardo!"

Così come un fulmine a ciel sereno, mia sorella rivelò di essere incinta, e a me non sembrò un problema, fù più una sorpresa è così di botta e risposta, preso dal suo sfogo, controbattei dichiarandomi.

"E allora? Dov'e il problema? Io sono Gay invece!"

"Qual'è il problema? Clà avrà come padre quel rifiuto umano di Brian! Te ne rendi conto?"

"Ma cosa dici? Si deve solo azzardare ad avvicinarsi, in cambio però avrai un dono tra le mani!"

"Clà tu la fai facile, ma non è così, e poi ti sembra ora il caso di far uscire la tua omosessualità?"

Lena mi fissa per qualche secondo, e poi improvvisamente scoppia a ridermi di gusto in faccia, mentre io la osservo perplesso.

"Cosa c'è da ridere? Non sei sorpresa, arrabbiata, spaventata?"

"Arrabbiata? Spaventata? E che sei un mostro, Clà? E poi in famiglia già si sapeva, aspettavamo solo il momento in cui tu ti decidessi a parlarne."

"Eh? Cosa?"
"Si Clà, lo sapevamo già!"

"Si ma come? E mamma e papà? Cosa dite?"

"Nulla. Cosa dovremmo dire secondo te? Tu sei sempre il nostro Claudio, e la tua omosessualità non può di certo cambiare il tuo essere, a noi importa solamente che tu sia felice!"

Dopo quelle parole, scoppiai a piangere tra le braccia di mia sorella che mi accolsero come un dono prezioso.
Quella stessa sera, ne parlai con i miei genitori, e ne ricevetti una pacca sulla spalla, in loro segno di comprensione, fui grato a loro per avermi accetto per quello che sono e che provo, e fui grato altrettanto al signore per avermi dato due genitori fantastici.

In Balia Del Vento...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora