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"È quì, Marika é quì, l'ho trovata!"
Volto la testa e mi ritrovo un ragazzino alto quasi quanto il tavolo, mi fissa, con fare molto arrabbiato e al contempo molto stupito.
Tentenna qualche secondo, poi inizia a rivolgermi la parola:"Scusa, perché hai mia sorella imbraccio?"
"Beh, é lei che voleva venirci"
Il bambino in questione strabuzzò gli occhi e quasi non credeva a quello che stavo dicendo, cosa altrettanto strana dato che é un comportamento abbastanza comune ed istintivo nei bambini piccoli, quando Sara era piccola, non potevo distrarmi nemmeno un secondo da lei, altrimenti la perdevo in pochi attimi, per poi ritrovarla a ridere e a scherzare con qualsiasi essere vitale su questo mondo.
Ad un tratto si avvicinò un ragazzo vicino al bambino, vestito in modalità cameriere, che rimase altrettanto sbalordito. Ricambiò uno sguardo al più piccolo per poi posarlo sui di me.
Rimasi impietrito, ha uno sguardo talmente profondo , che rimasi immobile, e il mio cuore ha perso quasi un battito."Pappaa, eh eh... pappà!"
La bimba iniziò a dimenarsi, saltellare, a scuotere le gambette su e giù, il tutto incorniciato in una risata allegra verso il più grande, che ad intuito dalle sue parole appena pronunciate egli doveva essere il suo papà.
Non dissi nulla, semplicemente la alzai e la misi a terra, poggiandola sulle sue gambette, così piccole ed esili, che avevo timore potessero spezzarsi, e la guidai verso l'uomo."Ecco qui piccola, vai dal papà!"
Il ragazzo mi guardò storto e alzò un sopracciglio, per poi inchinarsi a terra, allargare le enormi braccia alla creaturina che piano piano le si avvicinava per poi tuffarglisi in petto.
"Oplà, dove vai da sola, piccola birbante? Non é da te!"
"È vero, pensa se lo venisse a sapere papà, ci ammazzerebbe ad entrambi!" Affermò il più piccolo abbozzando una risata.
"Per questo lui non deve saperlo!" Rispose di tutto punto, per poi voltarsi nuovamente verso di me e tutto il restante tavolo, al quale riferì :
"Scusate il disturbo, purtroppo é la prima volta che accade e ci siamo spaventati parecchio"Io lo compresi perfettamente, ne avevo passate tante in questi ultimi 7 anni, ed i miei amici insieme a me, quindi con tranquillità rispondiamo di stare tranquilli e che non è successo nulla di grave fortunatamente.
Il ragazzo ci sorrise, poggiò la bimba a terra e la consegnò al fratellino, mano nella mano, e disse:
"Fede tieni d'occhio tua sorella e andate dalla zia, mi raccomando!"
"Si ci penso io!"
Ubbidienti fecero per andare, ed io non tolsi lo sguardo sulle loro figure, erano davvero uno spettacolo pieno d'amore.
Ad un tratto la piccolina si bloccò, girò il visino verso di me e iniziò a dimenarsi per staccarsi dalla presa del maschietto, il quale mollò la presa per paura di farle male.Prese una piccola rincorsa a punta di piedi verso di me, poggiò nuovamente le sue manine sulle mie gambe e alzò il musino a mood di bacio.
Io senza rendermene conto, abbassai il busto e più giù la testa. Durò due secondi, due secondi e due piccole labbra morbidose schioccarono sulla mia guancia, mi tirai su e lei di soppiatto tornò sui suoi passi riprendendo la manina del fratello, per poi svanire dietro pilastri color blu."Questa poi, chi se l'aspettava!"
Mi portai la mano sulla guancia, fissando il vuoto, una sensazione di malinconia mi pervase tutta la schiena, la verità è che mi mancava la mia piccolina, è che mi mancava quando era ancora una neonata, stavo realizzando che sta crescendo davvero troppo infretta, e che il tempo è davvero veloce ma alcontempo troppo breve.
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In Balia Del Vento...
FanficTutto da decidere. Fanfiction sui CLARIO, che praticamente è venuta fuori così dal nulla. È qualcosa che non la si può spiegare, ne decidere, è come la vita, avviene e basta.