MONDAY, 10:43 PM

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Ti eri buttato sul mio divano con la tua solita grazia, tolto le scarpe infangate e sistemato i tuoi piedi puzzolenti sulle mie gambe. Ancora non mi avevi ridato le chiavi di scorta del mio appartamento, nonostante avessi iniziato a minacciarti di denuncia.
Sospiravo affranto, ogni volta che ti presentavi a quest'ora. Il lunedì, il venerdì e il sabato arrivavi a casa mia, mi raccontavi un paio di stronzate e poi chiamavi Yoongi e la vostra conversazione era più o meno questa:
« Amore, sei tornato a casa? »
« Non ancora, sono per strada. Dove sei? »
« Da Jin hyung, abbiamo cenato insieme. Ci vediamo a casa. »
« Okay Joonie. Ti amo. »
Però non avevi mai portato una pizza nel mio fottuto appartamento. E davvero non so perché accettassi di essere il tuo alibi gratuito.
Ora, dicevo, eri comodamente sdraiato come se fossi a casa tua e, diamine, facevi davvero schifo. Eri appena tornato da casa di Taehyung, talmente rilassato che ti si poteva leggere in faccia un romanzo porno.
Infatti:
« Cristo, quel ragazzo fa dei pompini da favola. »
Spinsi via i tuoi piedi e mi alzai disgustato.
Vado a vomitare.
Ti scandalizza la parola pompino, principessa?
Mi scandalizzi tu.
Poi sei andato in balcone a fumare, ridendo di me. Yoongi ti pregava di smettere di intossicarti, Taehyung diceva che eri tremendamente sexy mentre fumavi, mentre io speravo solo che la sigaretta ti andasse di traverso.

parole / namjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora