Quella mattina il letto era vuoto, ma ancora tiepido. Eri andato via poco prima del mio risveglio. Quella mattina ti odiavo più del solito e speravo di non doverti rivedere, ma non sono mai stato molto fortunato.
Quando apristi la porta, trovasti solo il buio e parecchio freddo, avevo lasciato le finestre aperte di proposito e mi ero rifugiato sotto le coperte. Il mio gesto non aveva alcun senso, lo sapevo, ma speravo che avresti capito che non ti volevo li.
Il mio piano, comunque, fu inutile perché salisti le scale ed apristi la porta della mia camera. Allora mi finsi addormentato, almeno non avrei dovuto parlarti.
Sei uno sciocco, mi dicesti. La tua voce era talmente bassa e dolce che non volevo credere fosse la tua. Strinsi ancor di più gli occhi, sperando di potermi addormentare sul serio.
Avevi spostato le coperte e ti eri steso al mio fianco. Eri cosi vicino che le tue ciglia solleticavano la mia guancia. Mi stringevi e sospiravi contro la mia spalla. Sapevi che ero sveglio.
Io e Yoongi abbiamo litigato. Avevo il tuo profumo addosso, secondo lui era troppo.
Tremai tra le tue braccia stringendo i denti. Più tempo passavo stretto tra le tue braccia, più debole diventavo. Sapevo che se non avessi fatto qualcosa mi sarei rovinato, ti saresti rovinato.
Joonie, non devi più venire qui. Non voglio più vederti.