Ti presentasti a casa mia nonostante poche ore prima ti scrissi che ero stanco e non volevo vederti. A quell'ora, in realtà, Yoongi era già a casa ed anche tu.
Avevo avuto una giornataccia: mi licenziarono, rovinarono il mio completo preferito in lavanderia e mi graffiarono la macchina. E ti vidi insieme a Taehyung, in un Pub irlandese, baciandovi come se non ci fosse un domani. Mi avevi guardato anche tu e riluttante avevi continuato a baciarlo. Lo so che l'avevi vista la delusione sul mio volto, Namjoon.
Perché sei qui?
Ti avevo chiesto di non venire.
Puoi tornare a casa, Joon.
Non ascoltasti nessuna delle mie preghiere, prendendomi per mano diretto nella mia camera da letto.
Di sicuro avevi notato la mia auto davanti al portone di casa e il grembiule della pasticceria in cui lavoravo gettato nel bidone dei rifiuti.
Yoongi sa già che rimango a dormire da te.
E come conferma ricevetti un messaggio dal corvino: Joonie dovrebbe essere arrivato, sfogati e poi riposa hyung. Noi siamo qui per te e ti vogliamo bene.
Oh, se solo avesse saputo.
Ti eri seduto sul mio letto, mentre io cambiavo i miei jeans con il pantalone del mio pigiama, ed avevi già scostato le coperte per poterci stendere. Ti diedi le spalle, ma ciò non ti fermò dall'abbracciarmi. Lasciavi baci leggeri sulla mia schiena, mentre pretendevo di non accorgermene.
So che ci hai visti, hyung.
Mh.
E so che ti ha dato fastidio.
Mh.
E che sei deluso da me.
Mh.
E che non vuoi cedere ai tuoi sentimenti.
Non sarò il tuo secondo amante, Namjoon.
Io non voglio che tu lo sia!
Urlasti, subito dopo tutto tornò silenzioso. Nessuno dei due riusciva a dormire e, venti minuti più tardi, mi girai verso di te.
Quella notte ci baciammo per la prima ed ultima volta. Un bacio dolce, ma lungo, che fece crollare le mie difese.
Ti raccontai tutto, piansi sulla tua maglia dicendoti che ti odiavo.
Quando poi ti addormentasti, decisi che non ti avrei rivisto mai più.