COLPEVOLEZZA
Per fortuna ho il permesso e posso rimanere qui. Non credo di riuscire a dormire senza lei al mio fianco. Non riuscirei a stare senza di lei punto.
"Hermione che cos'hai sul braccio?" gli chiede spaventato suo padre.
Merda. E adesso? Vedranno sicuramente anche il Marchio Nero. Come spiegarglielo che ero un nemico? Non posso. Mi impediranno di stare con lei. Salazar che faccio?
"Ecco, è una cicatrice" spiega lei nascondendo il braccio sotto il tavolo.
Mia madre è bianca in viso. Stringo la mano di Hermione per rassicurarla. Oramai non ha più importanza, anche lei sa che mi metterò contro il mondo intero per stare con lei, non sarebbe la prima volta. Hermione mi guarda con gli occhi lucidi, probabilmente nella sua mente sta rivivendo ogni minuto di quel terribile momento.
"Granger. Hermione, guardami. Va tutto bene, è tutto finito adesso" le dico prendendole il viso tra le mani e facendo incontrare i nostri sguardi.
"Tesoro mi dispiace, non volevo" si scusa suo padre.
"Non preoccuparti, solo, brutti ricordi" si giustifica lei rilassandosi.
Lei mi fa un sorrisino, che ricambio subito. Ci siamo Draco. Spiegagli tutto. Meglio adesso.
"Signor Granger, anche io ho una cicatrice" gli mostro il marchio nascosto sotto la manica della giacca.
Lui sgrana gli occhi: "quello è un tatuaggio!"
"No, non è un tatuaggio. È una cicatrice. Questo marchio mi ricorda ciò che sono stato costretto ad essere, ma anche ciò che non sarò più in vita mia"
"Che cosa significa?" chiede sua madre.
"È una storia lunga, se vi va posso raccontarvela" propongo.
È inutile mantenere segreti. Guardo suo padre in cerca di risposte.
"Prometto che non giudicherò. Il vostro è un mondo strano e l'unica cosa che conta per me è la felicità di mia figlia. Se tu la rendi felice siamo felici anche io e sua madre"
"Grazie signor Granger" poi guardo mia madre.
"Va bene tesoro, racconta pure" dice lei.
"Partiamo dal principio allora: io e la mia so-tutto-io ovviamente ci siamo conosciuti a scuola. Durante i primi anni non andavamo molto d'accordo perché io ero il classico figlio di papà, viziato e sempre abituato ad ottenere ciò che volevo. Mio padre fin da piccolo mi ha cresciuto con degli stereotipi e mi ha insegnato ad avere pregiudizi. Mi ha sempre insegnato, fin da quando ero solo un bambino, che i mezzosangue e i babbani non sono puri, tanto meno i nati babbani con poteri magici, come Hermione. Pertanto andavano trattati di conseguenza poiché il loro sangue è "sporco". Ovviamente non capivo il motivo di tanto odio, per me i bambini erano tutti uguali, ma lui era mio padre, il mio eroe, così credetti alle sue parole. Mio padre non avrebbe avuto motivo di dirmi bugie, giusto?"
"Beh, no. I genitori dovrebbero sempre dire la verità ai propri figli" dice il signor Granger.
"Dovrebbero. Questa è la parola chiave. Per lui, il suo credo, era legge. A casa sentivo spesso mio padre parlare con i suoi colleghi e amici, non capivo il significato di quello che facevo, così ho iniziato a chiamare Hermione, mezzosangue o sanguesporco. Sono caduto così in basso, quello che non sapevo però, era il significato di quelle parole, solo quando me lo ha spiegato Blaise, ho capito l'errore che avevo fatto, specialmente con Hermione. Lei, che tra tutte le altre bambine, è stata l'unica che mi ha sempre tenuto testa. Orgogliosa, forse un filo in meno di me"
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DRAMIONE - COME TUTTO PUÒ CAMBIARE
FanficCiao a tutti, questa è la mia seconda fanfiction, ovviamente sempre dedicata alla mia coppia preferita, la Dramione. Non seguo il racconto originale della Rowling. La storia inizierà con Draco, i suoi pensieri e le sue riflessioni al Manor, quando...