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Il viaggio dall'aereoporto a casa è abbastanza lungo e tutto quello che voglio fare in questo momento è dormire,sono le cinque del pomeriggio ma il volo è durato molto e sono stanchissima.

Non ho accettato il trasferimento ma non potevo oppormi a mio padre,mi limiterò a lasciar passare i giorni.

Metto le cuffiette e mi isolo da ciò che mi circonda per poi addormentarmi in una posizine abbastanza scomoda.

Dopo circa quaranta minuti mi sento scuotere, alzo la testa ancora assonnata e confusa per poi tirare uno schiaffo sul braccio di Nick, mio fratello.

"Perchè cazzo mi hai svegliata?" chiedo bruscamente.

Siamo gemelli ma siamo due poli opposti,al mio contrario lui ha preso il nostro trasferimento in modo positivo,è un tipo molto socievole,non poteva prenderla diversamente. 

"Meg, per piacere" mi richiama mio padre.

"Potrei sapere il futile motivo per il quale ha disturbato il mio sonno in modo poco pacato?" faccio un sorriso tirato a mio fratello e riduco gli occhi a due fessure per poi dargli le spalle e guardare fuori dal finestrino.

Dal finestrino posso vedere che siamo in un quartiere occupato interamente da ville e intuisco il motivo per il quale mi abbia svegliata.

Ci fermiamo di fronte una villa gialla a due piani con un grande giardino frontale e devo dire che non mi dispiace affatto,vista dall'esterno è veramente bella e credo lo sia anche all'interno,conoscendo mio padre.

"Woooo! Questa si che è una casa!" urla Nick alle mie spalle superandomi,alzo gli occhi al cielo e lo seguo.

Arriviamo di fronte il grande portone e mio padre infila la chiave nella serratura,mentre io vorrei solo prendere il primo aereo e tornarmene a casa.

Finalmente la porta si apre e il legno davanti a me viene sostituito da un salotto spazioso ed elegante,al centro sono posizionati un grande divano ad angolo e una poltrona di pelle,un tavolino di legno e al muro un grande televisore, a ricoprire un'intera parete vi è una libreria enorme.

'Niente male' penso.

Seguo mio fratello che sta raggiungendo la cucina.

"Non male eh?" dice osservando la cucina e dando voce ai miei pensieri, grande e luminosa con una finestra che volge sul giardino.

"Già,e..." mi allontano cautamente per poi iniziare a correre verso il piano superiore "La camera più grande è la mia!" urlo e sento i suoi passi affrettati raggiungermi.

Apro la porta di fronte a me ma vedo che si tratta del bagno mentre mio fratello si affretta ad aprire quella dalla parte opposta ma trova mio padre intento ad aprire le sue valigie.

Vado verso la porta a destra delle scale e la apro ma mio fratello mi supera e si lancia sopra il letto con un sorriso soddisfatto.

"Fuori da camera mia, dovrei disfare le mie valigie, se non ti dispiace." e si alza chiudendomi fuori.

Rimango per un secondo interdetta ma appena mi rendo conto del fatto che mi ha appena rubato la stanza gli urlo "Fammi entrare!" busso ma tutto quello che ottengo è una sua risata.

Decido di lasciar perdere e mi dirigo verso l'unica porta che non ho ancora aperto e una stanza abbastanza spaziosa e molto luminosa si presenta davanti ai miei occhi.

Un letto a una piazza e mezzo si trova al centro della camera, un'enorme finestra occupa quasi tutta la parete opposta alla porta,un armadio si trova di fianco a me e c'è una scrivania alla mia destra e accanto uno specchio piuttosto grande, vi è una porta accanto lo specchio,immagino sia il bagno.

In fin dei conti è molto simile a quella di mio fratello anche se questa è leggermente meno spaziosa, ma non fa alcuna differenza.

Vado verso la finestra,resto ad osservare il cielo ormai tendente al viola fino a quando mi sento chiamare dal piano di sotto.

Scendo le scale e raggiungo mio padre seduto sul divano intento a digitare qualcosa sul suo computer.

"Ho appena parlato con un mio collaboratore che vive qui vicino, il figlio frequenta la scuola in cui andrete voi, per questa settimana potró accompagnarvi io ma a partire dalla prossima devrò essere in ufficio presto e non potrò accompagnarvi, finché non prenderemo un'altra macchina lui potrà darvi un passaggio la mattina quando ne avrete bisogno." mi dice dopo aver chiuso il portatile.

"Ok, notizie di mamma?" gli chiedo sedendomi al suo fianco, mia madre e mio padre hanno fondato insieme la Mara Enterprise e in questo momento lei si trova in un'altra sede in Italia per svolgere degli affari.

"Non ho avuto modo di sentirla oggi, ma credo arrivi dopodomani" mi risponde e io accenno un sorriso.

"So come ti senti Meg, e mi dispiace davvero, ma tu sei forte, ok?" mi guarda dritto negli occhi e io poggio la testa sulla sua spalla e sussurro un debole "ok".

***
Mentre sto mettendo delle felpe nell'armadio qualcuno bussa.

"Non c'è nessuno." urlo,ma la porta si apre lo stesso e Nick entra.

"Se sei qui per darmi  fastidio te ne puoi andare." lo avverto.

"Vengo in pace e con un pezzo di pizza,non credo tu voglia cacciarmi" mi sorride e io prendo il piatto che tiene in mano.

Si siede sul letto e osserva la mia camera "Come ti senti?" mi chiede.

"Non saprei, ho bisogno di tempo, tu?" gli chiedo di rimando.

"Sono ottimista." mi sorride "Vado a sistemare alcune cose in camera, buonanotte." dice per poi uscire.

Finisco di mettere le ultime cose nell'armadio e non avendo ancora sonno decido di andare al piano di sotto per guardare qualche programma in televisione.

L'accendo e inizio a fare zapping tra i canali, cercando qualcosa di interessante ma senza accorgermene dopo qualche minuto i miei occhi iniziano a farsi pesanti, mi stendo sul divano e mi abbandono tra le braccia di
Morfeo, noncurante della televendita che sta andando in onda in questo momento.

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