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Stanotte non sono riuscita a dormire un granché, avevo quegli occhi azzurri impressi nella mente e ciò ha rievocato in me troppi ricordi e paure.

Non riuscendo a prendere sonno ho chiesto a mio fratello di dormire con me, può sembrare un comportamento infantile ma lui è l'unico che riesce ad infondermi pace e tranquillità, delle quali ho molto bisogno.

Mi alzo dal letto prima che la sveglia possa suonare e lascio Ethan dormire, indosso una maglia lunga e scendo al piano di sotto.

Riscaldo dell'acqua e appena è pronta ci metto una bustina di tè dentro, mi siedo su una sedia e inizio a bere la tisana facendo vagare il mio sguardo nel nulla.

Le sedute dallo psicologo anche se fatte controvoglia mi hanno aiutata molto, era da almeno un anno che la mia mente era più libera.

Devo stare lontana da quel ragazzo, da quegli occhi.

Tu mi appartieni.

Sento dei passi avvicinarsi e risvegliandomi dai miei pensieri mi volto di scatto ma tutto ciò che vedo è mio padre.

''Non ci posso credere, sei ancora in queste condizioni." mi richiama e io lo guardo con sguardo confuso mentre bevo il mio thè "tra cinque minuti dobbiamo uscire." dice scuotendo la testa per poi andarsene mentre io balzo su dalla sedia e corro a preparami.

Non credevo si fosse fatto così tardi.

Dopo essermi vestita di fretta vado in bagno per aggiustarmi i capelli ma mio fratello mi chiama dal piano di sotto, segno che è ora di andare e che i miei capelli rimarranno disordinati per il resto della giornata, ottimo direi.

Il tragitto si rivela più lungo del previsto per via del traffico e arrivati a scuola io e Ethan ci dividiamo e inizio a correre, sperando il professore non sia già in classe, o peggio, abbia già iniziato la lezione.

Cerco disperatamente l'aula di biologia ma non la trovo, vedo un un ragazzo e una ragazza in fondo al corridoio, l'unica possibilità che ho di arrivare in tempo prima che suoni la campanella è chiedere a loro delle indicazioni quindi mi dirigo nella loro direzione.

"Ehy, scusate..." cerco di attirare la loro attenzione ma sembrano ignorarmi, provo a schiarirmi la voce ma nessuno si gira verso di me quindi picchietto il dito contro la spalla del ragazzo che si gira alquanto infastidito.

"Bambola, non ho tempo da perdere." dice come prima cosa ma immediatamente la sua espressione si trasforma in un ghigno e apre di nuovo bocca "o forse per te potrei fare un'eccezione." dice squadrandomi dalla testa ai piedi.

La mia espressione tramuta da sorpresa a disgustata, apro bocca per parlare ma una ragazza mi precede "Josh smettila, sei imbarazzante, e togliti quello sguardo da maniaco dal viso la stai spaventando." dice lei mettendosi una mano sul fianco e guardandolo dritto negli occhi alzando le sopracciglia, intimando al ragazzo ad andarsene, ed è proprio questo che fa, alza gli occhi al cielo e scocciato gira verso un altro corridoio.

La ragazza si volta verso di me e mi sorride gentilmente "Scusa tanto, è un imbecille." dice alzando gli occhi al cielo ma divertita.

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