Allerta ratto

11 0 0
                                    

"Ehi, Amy, sai com'è....non te la prendere....i bambini sono così..." mi diceva Jake per la centesima volta.

"Già" dissi agrottando la fronte.

Avevo deciso di risparmiare i miei insulti creativi su Jake e sui suoi marmocchi, più che altro perché la testa impallinata mi scoppiava.

Dovevo farmi una doccia e levare le palline umidicce dai capelli prima di far ingoiare quelle stupide cerbottane a quei stupidi marmocchi.

Dovevo controllarmi. Non potevo mica ucciderli il primo giorno.

Entrai nella mia nuova camera senza rivolgergli più la parola.

Non m'importava la bellezza della stanza o quanto essa era enorme. Non m'importava dei bagagli. Dovevo stendermi e basta, quindi buttai letteralmente  la borsa in un angolino e mi stesi sotto le coperte bordeaux.

Chissà cosa stava facendo Emma in questo momento. Adesso che era diventata capo del club del libro al mio posto aveva un sacco di cose da fare.

E Tyler era alle prime prese con l'argomento " fidanzata", quindi aveva poco tempo libero e un gran bisogno di consigli dalla sua migliore amica.

Ma io non c'ero più. Personalmente non mi piaceva la sua ragazza. Era una poco di buono.

Non come me, che picchiavo gli scimmioni di quinta o scatenavo putiferi in mensa solo perché qualcuno insultava i miei libri, no.

Lei era un' ochetta.

Io conoscevo le persone del suo genere e sapevo come comportarmici, ma Tyler no. Poteva avere anche un bel faccino, ma non sapeva minimamente come interagire con le Oche.

Era per quello che c'ero io ad aiutarlo. Anzi, c'ero stata. Adesso era da solo.

Mi rigirai nel letto cercando una posizione comoda per appisolarmi, ma era impossibile.

Sentii un leggero formicolio alla punta dei piedi.

Adesso soffro perfino il solletico immaginario, dissi tra me e me.

Dovevo davvero dormire se, oltre a vedere cose strane, addirittura le sentivo.

Poi però quel formicolio si spostò su per la gamba.

Che fosse un qualche demone che cercava di impadronirsi della mia anima? Poco probabile.

Adesso era arrivato su per la pancia.

Non poteva essere qualcosa di immaginario.

Alzai piano le coperte. Avevo paura di quello che potevo trovarci.

Mi trovai faccia a faccia con un essere dentato e con la coda.

Riuscii a tirare un urlo terrificante prima di saltare giù dal letto.

Caddi sull'anca, ma non mi curai del dolore, perché era rimasto attaccato alla mia maglia.

Mi alzai in fretta e cominciai a scacciarlo violentemente con le mani, ma stavo solo peggiorando le cose.

Sentivo le sue zampette dentro la mia pancia.

Gridai più forte saltellando per la stanza in una danza che, se non avessi avuto un enorme ratto sulla mia maglia portafortuna, sarebbe stata anche divertente.

Quando qualcuno aprì la porta, finalmente quell'essere si staccò, con mio gran sollievo, però cadde ai miei piedi.

Afferrai la prima  cosa che mi capitò a tiro e feci per lanciargliela, ma qualcuno mi gridò di fermarmi.

Davanti alla porta c'erano otto persone che mi guardavano sbellicandosi dalle risate, poi un nanetto si fece avanti e prese in braccio il topo intimandomi di abbassare la lampada.

Poi, rivolto verso gli altri:" esperimento 421: riuscito!" E giù altre risate.

Angolo autrice

Povera Amy. Non vorrei essere nei suoi panni. Pensare che adesso deve vivere con sei persone quando era abituata a stare da sola. E se queste persone le fanno pure gli scherzi? Rabbrividisco solo a pensarci. Chissà cosa farà adesso. Si vendicherà? Ucciderà qualcuno? Tornerà a casa sua?

E voi? Che cosa fareste nella sua situazione?

Taky

A Bungler Girl In A Mad HouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora