Mi svegliai per colpa di un fastidioso raggio di sole.
Aprii gli occhi, ma dovetti ricchiuderli subito per la forte luce.
Sbattei ripetutamente gli occhi e mi abbituai alla luce.
Guardai la sveglia.
Erano le 7.30.
Dovevo muovermi.
Andai in bagno e mi feci una doccia veloce.
Quando finii, mi infilai un paio di pantaloni da equitazione, e una maglia con le maniche lunghe.Mi chiamo Dakaria Horsewood.
Ho sedici anni.
Ho i capelli neri e gli occhi di un blu verso il nero.
Mia madre era stata uccisa da uno che si faceva chiamare l'Ungherese, era uno che prendeva i cavalli e li metteva al macello, lei era una figlia di Poseidone dio del mare.
Mio padre é Ade, il dio dei morti.
Sono stata adottata da una famiglia che era proprietaria di un maneggio.
Il padre si chiama Carl, era un uomo affascinante capelli castani e gli occhi grigi.
La madre si chiama Sara, era anche lei molto bella, capelli biondi e occhi azzurri.
La figlia si chiama Cristal, diciamo che ha preso molto dalla madre, stessi capelli, e stessi occhi, solo il carattere era diverso, Sara era dolce e gentile, invece lei era stronza e insensibile.Uscii dal bagno.
Presi il cap e il frustino.
Non illudetevi non frusto gli animali ma per insegnarli qualcosa devo pungolarli un pò.
Uscii dalla mia camera e scesi le scale.
Presi un paio di carote e qualche zuccherino e uscii di casa, prendendo la mia giacca.
Mi avviai alle scuderie.
L'unico posto dove potevo stare tranquilla.
Andai al box del mio cavallo.
Ma lo trovai spalancato e di lui nessuna traccia.
Oh no dove é finito?diavolo.
Corsi fuori dall'edificio facendo spaventare diversi cavalli.
Fischiai vicino alla boscaglia e da un caspuglio spuntò il mio piccolo (foto sopra) si chiama Yuri é un mustang di razza Murgese.
Tirai un sospiro di sollievo.
Lui drizzò le orecchie e guardò nella mia direzione.
Trottò nella mia direzione.
Lo abbracciai sul collo.
Mi aveva fatto prendere un infarto.
«mi hai fato spaventare» dissi staccandomi dal suo collo.
Lui mi guardò, e piegò le zampe anteriori.
Sapevo benissimo quello che voleva.
Salii sulla sua groppa, e mi tenni alla sua criniera.
Lui si alzò.
Passeggiammo per un pò per la scuderia.
Mi piaceva un sacco fare passeggiate di quel genere.
Gli feci fare un pò di trotto e di galoppo, poi lo riportai nel suo box.
Rimasi un pò con lui nel suo box, a coccolarlo.
Gli diedi un carota, che mangio alla velocità della luce.
Ridacchiai, accarezzandolo sul muso.
Dopo un pò uscii dal suo box.
«a dopo, bello» dissi dandogli un'ultima carezze, e una pacca sul collo.
Guardai l'orologio che avevo al polso.
Erano le 8.30.
Trappoco arriveranno i proprietari dei cavalli.
Sbuffai.
«Daka, oggi arriverá un nuovo cavallo con il suo padrone, fai trovare il primo box a sinistra libero.»mi ordinò Carl.
Io annuii.
Andai nel box che mi aveva indicato il mio patrigno e cominciai a lavorare.
Misi un pò di paglia nel box e riordinai tutto.
Il rumore di un'auto mi destò dal mio lavoro.
Finii, e chiusi il box.
Uscii dalle stalle, e vidi un'auto con un van attaccato.
Sarà il cavallo di cui mi aveva parlato Carl.
Un ragazzo usci fuori dal veicolo.
Era carino.
Alto, muscoloso, capelli castani e occhi scuri.
Io rimasi ferma a guardarlo tirare fuori dal van un cavallo.
Era una giumenta di almeno sette anni, di un baio scuro.
Era bellissima.
Lui si avvicinò a me.
«ciao, sono Travor, e lei é Shin»si presentò.
Feci un sorriso tirato.
«Dakaria» mi presentai.
«vieni il box é da questa parte» dissi facendogli strada.
Glielo indicai e lui fece andare dentro la giumenta.
«grazie» disse.
Sorrisi.
«la selleria?»chiese.
«due box avanti, la prima porta.»dissi.
Stava per parlare quando una voce odiosa lo interruppe.
«Travor sei arrivato!!»disse la mia sorellastra.
Mentre loro parlavano, o meglio lei parlava, io me ne andai.
Si lo so posso sembrare una fifona, ma sinceramente non voglio sentire quell'oca parlare.
Andai dal mio piccolo.
Lui appena mi vide nitrì forte, agitando la testa felice.
«sei contento, bello» Dissi accarezzandogli il muso.
Gli diedi uno zuccherino.
Entrai nel suo box, e mi sedetti a terra con la schiena contro la parete.
Lui si sdraiò vicino a me appoggiando il suo muso sulle mie gambe.
Mi misi ad accarezzarlo e a coccolarlo.
Lui adorava queste attenzioni.
Un rumore gli fece alzare la testa e abbassare le orecchie.
Alzai lo sguardo.
C'era Travor che mi guardava con un sorrisino dipinto sulla faccia.
«bello il tuo cavallo»disse guardando bene il mio cucciolo.
«lo so»dissi dando un'altra carezza sul collo di Yuri.
«come si chiama?»chiese.
«Yuri, é uno stallone di razza Murgese.» risposi.
«é tuo?»chiese
«si, é mio» risposi.
«ragazzi preparate i cavalli, si inizia la lezione.» disse Mark, il nostro istruttore.
Lui era un uomo di mezza età, capelli castani e occhi verdi prato.
«tu vieni?»chiese.
«si certo.»dissi.
Mi alzai, e di conseguenza si alzò anche Yuri.
«vado a preparare Shin»disse per poi andarsene.
Presi la roba di Yuri, e cominciai a strigliarlo, tirando via la polvere e la terra dal suo manto.
Gli spazzolai la criniera e la coda.
Gli misi il sottosella, l'agnellino e la sella.
Strinsi il sottopancia, e gli misi le protezioni.
Mi misi il cap.
Ed in fine misi la testiera a Yuri.
Con un pò di storie riuscii a metterle, e mi avviai verso il campo all'aperto......~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Spero che vi piaccia questa mia iniziativa.Io adoro i cavalli e li volevo mettere in una delle mie storie.
Spero di non aver fatto qualche errore grammaticale.
E niente.
Al prossimo capitolo......
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Io e i cavalli
Romansa~tratto dal capitolo~ ...... «perché sei qui?» chiesi scontrosa. Incrociai le braccia, in attesa di una sua risposta. «secondo te perché sono qui?» chiese. Si avvicinò. «non ne ho idea» dissi cercando di mantenere lo sguardo irritato. «secondo me lo...