Pov Travor.
La vidi ignorare tutti e uscire di casa senza una parola.
Suo padre sospirò e si alzò da tavola uscendo dalla cucina.
Guardai Cristal, che aveva un sorrisino vittorioso sul volto, come se fosse felice di quella situazione.
E la madre che guardava preoccupata la figlia, la caduta gli aveva procurato solo una storta, UNA STORTA manco fosse stata ricoverata in ospedale.
Invece Sara la guardava come se stesse per morire da un momento all'altro, ma dico io, sarei preoccupato di più per Daka, che per lei.
Sembrava molto scossa da ieri.
Meglio andare a cercarla.Pov Dakaria.
Mi svegliai per colpa della luce, mi guardai in torno disorientata, poi mi ricordai che mi ero addormentata appoggiata al tronco dell'alloro.
Guardai il cielo, il sole era alto nel cielo, doveva essere mezzogiorno inoltrato, ho dormito troppo.
Mi alzai da terra spolverandomi i pantaloni.
Corsi per il sentiero.
Arrivai alla fine del bosco, senza fiato, mi piegai sulle ginocchia riprendendo fiato.
Quando riuscii a prendere fiato, mi diressi verso la stalla.
Percorsi il corridoio fino al box di Joy.
-ciao bellissima- dissi accarezzandole il muso.
Lei sbuffò.
-allora come va?- chiesi, continuando ad accarezzarla.
Lei mi guardò con i suoi occhioni tristi.
-lo so manca anche a me- dissi triste.
Sorrisi, presi la cavezza e la lunghina.
Aprii il box, mi avvicinai cauta a lei.
Le infilai la cavezza, e la condussi fuori dal box.
La attaccai ad un anello, appena fuori dalle stalle.
Presi una striglia, una spazzola, una brusca, le protezioni e la longia.
Appoggiai tutto a terra, e cominciai a pulirla, dopo un pò cominciai a spazzolarle la criniera e la coda.
Finii, e le misi le protezioni.
Sciolsi la lunghina dall'anello, presi la longia, e la condussi al tondino.
Tolsi la lunghina e la agganciai alla longia.
La feci camminare un pò per il tondino.
Le feci fare un pò di trotto e galoppo.
Poi la fermai, mi avvicinai a lei e le accarezzai il collo.
-bravissima- sussurrai.
-Daka eccoti, non ti trovavo- disse qualcuno dietro di me.
Mi girai, e vidi Travor venirmi in contro.
-Cosa ci fai qui Travor- chiesi, incrociando le braccia al petto.
-ti cercavo, sei subito scappata via- disse.
Sospirai.
-volevo stare un pò sola- affemai, stringendo fra le mani la longia.
Lui annuì.
- e questa bellissima giumenta chi é?- chiese, facendosi annusare la mano.
-si chiama Joy- dissi.
-bel nome- disse sorridendo.
-si...lo so- sussurrai.
Mi avvicinai allo steccato, e presi la lunghina.
Ritornai da loro, tolsi la longia e attaccai la lunghina.
-mi puoi aprire il cancello?- chiesi.
Lui mi sorrise, e andò ad aprire il cancello.
Condussi Joy di nuovo alle stalle, mentre Travor mi seguiva.
Sorrisi e scossi la testa, i ragazzi, valli a capire.
La attaccai al solito anello di prima, e le tolsi le protezioni, mettendole ordinatamente al loro posto.
Presi una brusca e la striglia, e cominciai a spazzolarla.
-sembra triste- disse, guadando la giumenta.
-lei é sempre triste, ora di più- dissi.
-come mai?- chiese.
-non sono affari tuoi!- dissi sgarbatamente.
Non mi piaceva quando qualcuno insisteva a farmi rivivere il passato.
Lo guadai, ci era rimasto male.
-non ho voglia di parlarne, ok- dissi, cercando di rimediare.
Lui annuì.
-Travor-chiamò una voce da gallina.
Era arrivata Cristin.
Si attaccò a lui come una piovra, cosa che stranamente mi diede fastidio.
-é pronto da mangiare, vieni- disse la gallina.
Io intanto avevo finito di pulire Joy, la staccai dall'anello, e la portai nel suo box, e lasciai i due ai loro discorsi.
La sistemai nel suo box.
Ormai la voce di quella gallina mi stava dando fastidio.
Chiusi il box, e la salutai.
Uscii dalla stalla ignorandoli, tornai in casa.
Appena entrata, mi fiondai sulle scale e mi chiusi in camera.
Mi buttai sul letto, con la grazia di un bue.
Sbuffai, non sapevo cosa fare.
Sentivo come un peso sullo stomaco quando pensavo a Cristin abbracciata a Travor, e una strana furia omicida si impossesò di me.
Volevo tanto saltarle addosso e strapparle i capelli uno ad uno.
Il bussare della porta mi distrasse dai miei pensieri.
Mi alzai a malavoglia, e aprii la porta.
Chi doveva essere, Sara ovviamente.
-ti volevo dire che questa sera ci sarà una festa, cerca di vestirti decentemente, per favore- disse.
Poi se ne andò, io richiusi la porta.
Perfetto ci mancava solo la festa!
Che esistenza di merda che ho!
Mi distesi di nuovo sul letto e chiusi gli occhi.
Poco dopo mi addormentai.~tempo dopo~
Presi una maglia a maniche lunghe bordeaux, e una gonna nera fino al ginocchio.
Mi truccai e feci due treccie.
Presi la mia borsetta nera, e ci misi dentro il mio cellulare.
Aprii la porta, e percorsi il corridoio, e già li si sentiva una musichetta in sottofondo e delle persone parlare.
Scesi le scale, e vidi tante persone parlare tra loro.
Vidi il povero Travor rincorso da Cristin.
Decisi di salvarlo dalle sue grinfie.
Mi nascosi in un angolo, aspettai, lo presi per in braccio e lo tirai nel nascondiglio.
-grazie mille- disse.
-prego- dissi, per poi mimmetizzarmi con la gente.
Andai in cucina per cercare un pò di tranquillità.
qualcuno mi prese per la vita, provai ad urlare ma mi tapparono la bocca con la mano.
Provai a divincolarmi, ma la sua presa era forte.
Mi trascinò nello stanzino vicino alla cucina.
Mi sbatté al muro, e solo allora capii chi era.....~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Scusate tantissimo per il ritardo, ho avuto problemi con il telefono.Spero che il capitolo vi piaccia.
E alla prossima......

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Io e i cavalli
Romansa~tratto dal capitolo~ ...... «perché sei qui?» chiesi scontrosa. Incrociai le braccia, in attesa di una sua risposta. «secondo te perché sono qui?» chiese. Si avvicinò. «non ne ho idea» dissi cercando di mantenere lo sguardo irritato. «secondo me lo...