E così, finalmente, siamo arrivati al terribile Zenone. Doveva succedere, prima o poi.
Zenone di Elea, allievo di Parmenide, lo difendeva a spada tratta inventando dimostrazioni anche assurde pur di affermare che il suo maestro aveva ragione, ipotizzando prima che la tesi avversaria fosse vera e arrivando puntualmente ad una contraddizione che rende impossibile la tesi di partenza. Un po' come un moderno avvocato, diciamo.
Il primo dei suoi argomenti è contro la pluralità, ed è divisa in due parti:
- se le cose fossero molte, il loro numero sarebbe contemporaneamente finito, perché sono esattamente il numero che sono, e infinito, perché sarebbe impossibile contarne tutte. Ma non si può essere al contempo finito e infinito, è una contraddizione: dunque la pluralità non esiste.
- se si ammette che ogni cosa sia costituita da molte unità, se queste non hanno una grandezza allora nemmeno l'oggetto finale l'avrà, e non può essere; e se queste avessero una grandezza infinita, anche gli oggetti che esse compongono avrebbe una grandezza infinita, e non può essere.
Contro il movimento, Zenone presenta ben quattro tesi:
- non si può arrivare all'estremità di uno stadio partendo da quella opposta, perché bisognerebbe prima arrivare alla metà di esso, e prima ancora alla metà della metà, e così via all'infinito: ma non è possibile percorrere infiniti spazi in un tempo finito.
- una tartaruga in movimento non potrà mai essere raggiunta dal veloce Achille, poiché egli prima di arrivare a lei dovrebbe prima arrivare al punto in cui la tartaruga era prima, ma nel frattempo questa ha cambiato posizione, anche se di poco: dunque la distanza tra i due diventerà più piccola ma senza mai arrivare a zero.
- una freccia che ci appare in movimento è in realtà immobile, poiché in ogni istante di tempo occuperà un determinato spazio, dunque è ferma, e da una somma di posizioni immobili in istanti fissi non può risultare un movimento.
- un punto mobile va a una certa velocità e contemporaneamente al doppio di essa, a seconda che sia rapportato a un punto immobile o ad un punto che si muove alla sua stessa velocità ma in senso opposto, e non può essere.
Tutte queste teorie avevano lo scopo di dimostrare come l'essere vero e logico non sia quello in cui viviamo, che è imperfetto e pieno di contraddizioni.
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Ma parla come mangi! - La filosofia in parole povere
Non-Fiction"L'essere è e non può non essere" "Poiché dunque esisto, dal momento che m'inganno, come posso ingannarmi a credere che esisto, quando è certo che io esisto dal momento che m'inganno?" E che diamine significa?!? La maggior parte dei filosofi, essend...