My Beloved Louis

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24/12/1985

Mio piccolo Louis,
come stai quest'oggi? Sono passati talmente tanti anni e ancora attendo una tua risposta. La cerco nel vento, nel fruscio delle foglie sui prati in autunno, nell'alba, nel tramonto, nelle stelle e nei pianeti.
Osservo il cielo ogni notte dalla volta in cui mi insegnasti tu a farlo. Ho ormai imparato a riconoscere le galassie, le costellazioni, e so che Venere è il primo pianeta a farsi vivo la mattina.
Ti penso ogni giorno. Ti penso con la testa perché il mio cuore è morto tanti anni fa.
Ricordo il giorno in cui ha iniziato a vivere, che coincide con la giornata di primavera in cui incontrai, in una vecchia fattoria sperduta nella campagna inglese, due occhi azzurri come il cielo che ci ha visti amarci.
Imparai a vedere tramite il tuo sguardo mentre mi mostravi il Carro o l'Orsa, un pianeta o una stella morente. A volte invidio il cielo, sai? Conserva immagini di noi che io ho perduto per sempre. E poi, sembra così vicino a te.
È oggi il giorno del tuo cinquantaduesimo compleanno.
Non ne hai compiuti nemmeno diciannove, eppure io celebro la tua nascita e mai cesserò di farlo.
Spesso ho desiderato raggiungerti, ritrovarmi accanto a te, non svegliarmi più sotto questo cielo. Lo desidero ancora.
Ovunque tu sia, se ti arriva il mio pensiero, per l'ennesima volta, nella milionesima lettera, sappi che sei tu. Sei tu dal primo giorno. Sei tu da quando mi urlasti contro poiché pestavo le aiuole della tua proprietà. Sei tu da quando ti ho trovato.
Sei l'unico amore della mia vita. Lo sei stato per tutta la durata della mia esistenza. Lo sarai fino al mio ultimo tramonto, e anche dopo.
E non temere, penso io al nostro amore. E lui pensa a me.
Mi manchi. Ogni giorno.
E dunque buon compleanno amore mio, buon cinquantaduesimo compleanno.
Ci ritroveremo, sarò quello con gli occhi lucidi. Magari starò anche calpestando le tue aiuole.

Eternamente tuo,
Con corpo
E anima
Harry

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