Mentre mi allontano dalla sala gremita di persone, incontro mio padre sul viottolo che porta al cortile sul retro. Mi dà una pacca sulla spalla, mi stringe ancora una volta la mano, torna nella sala principale insieme agli altri ospiti. Vedo le mie sorelle, ma le oltrepasso. Trovo mia madre, emozionata e sorridente, insieme alle sue amiche all'ingresso, che accoglie tutti gli invitati al ricevimento.
Oltrepasso anche lei.
Infine vedo lui.
Seduto su un vecchio muretto distante dai giardini, i cortili e le imponenti fontane di quel posto lussuoso. Un muretto dimenticato, abbandonato, ormai in disuso. Mi siedo al suo fianco.
Guardo in basso e noto le sue scarpe lucide, l'abito nero elegante che un tempo sognavo di vedere in un altro contesto.
"Dunque l'hai fatto" mormora lui.
"Non eri obbligato a partecipare"
Parole più stupide non avrei potuto pronunciarle.
Mi ignora.
"Sei sposato anche tu, hai un uomo e immagino presto dei bambini... Perché ti comporti così?"
Non avrei dovuto.
Si alza in piedi, gli occhi ormai violacei, violentati dalle lacrime e dal dolore che da troppo tempo convive prepotentemente con lui.
"Tu... come puoi dirmi questo? Ti sei fatto una vita insieme a lei quando io avrei dato la mia per te"
Inizia ad urlare.
"Dicevi di amarmi, sei uscito con lei. "È solo un'amica", l'hai baciata sul nostro divano. Dicevi che saresti tornato per cenare insieme a me e guardare la tv, non sei mai arrivato. Ho aspettato di vederti la mattina, non ti trovavo. "Non è niente di serio", hai una fede al dito che porta inciso il suo nome."
Apro la bocca, ma il suo sguardo mi spaventa.
"Io non ti permetto di parlare della vita che ho ora. Questa vita è nata dal sangue, dalle ferite, dal dolore che tu e tu soltanto mi hai provocato."
Mi alzo, gli prendo la mano come quando eravamo bambini e attraversavamo insieme la strada.
"Harry, non ho mai amato nessuno per diciotto anni della mia vita. Mai ho amato. Mai potrò amare. Sei l'unico al mondo, per me, e se non posso amare te... non amerò nessun altro."
Scoppia a ridere. Ha ragione.
"Ti rendi conto? Tutto ciò è folle, mi stai dicendo questo al ricevimento del tuo fottuto matrimonio con la persona con la quale mi hai tradito!"
"Harry..."
"No, Louis. Non c'è più nessun Harry. Mi hai chiesto il motivo per cui avessi accettato l'invito al tuo matrimonio, ebbene eccolo."
Respira.
"Davvero non hai capito che questo è un addio? Inizia qui la tua vita con lei, e per me non c'é posto, così come non c'era in passato. Me ne vado"
"Ti prego, non farlo"
"Fare che cosa? Hai fatto tutto tu, quindici anni fa"
Rimango in silenzio.
Eleanor mi chiama.
Sento per l'ultima volta la sua voce.
La stessa che mi accarezzava il viso la mattina e mi baciava la sera.
La stessa che per anni mi ha cullato d'estate, inverno, giorno e notte.
La sento sempre più lontana.
"Addio Louis"
STAI LEGGENDO
Letters To You
FanfictionPensieri, lettere, fotografie, pagine di diario. Una piccola raccolta di momenti immaginari di un amore tanto prezioso quanto raro.