Il "ladro" - 2 di 5

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Anna si sveglia molto presto la mattina seguente. 

Non lo sa per certo, ma lo sente che è presto...
Sarà per il freddo che sente sulla punta del naso, sarà perché Ettore non è ancora balzato sul letto, sarà perché sente ancora sonno.
Ed è probabilmente così, perché si è svegliata prima della sveglia. 

Sbadiglia, si stiracchia un po' e si gira tra le coperte. Poi sorride e si avvicina alla parte sinistra del letto.

Apre gli occhi quindi, constatando che è vuoto. Mette la mano sul solco creatosi dalle pieghe arricciate del lenzuolo. Riesce ancora a percepire la porzione su cui Francesco aveva riposato, grazie al leggero tepore che era ancora presente.

Si allunga verso il comodino e prende quindi il telefono. Il display segna le 6:15. 
Sospira un po'. 

"Correre alle 6 di mattina..." 

Dopo poco si sdraia sul letto e abbracciando il cuscino di Francesco ci si riaddormenta.



Due ore dopo è giù in cucina e vede Filippo al telefono, seduto con davanti una grande colazione. Sulla sedia affianco a lui, una busta della spesa. Filippo le invia un sorriso e un cenno per augurarle una buona mattina. Quindi va al bancone e inizia a prepararsi la sua colazione. 

"Gino quindi me lo puoi confermare? ... ... ... Nessun movimento... ... sisi... ok. Grazie mille. ... ... ... Salve." Termina la chiamata e inizia a dare un morso a quel che sembra un buonissimo cornetto appena uscito dal forno. 

Dal sorriso che si stampa sul suo viso, quel cornetto non era buono... era decisamente fantastico!

"Allora Fil, che ti hanno detto?"
"Non so... se te ne... ho già parlato di... questo vicino di casa" dice tra un boccone ed un altro "Gino Marchionne. E' un tipo molto attento e gli fa molto piacere quando gli chiedi aiuto. E ... niente, prima di venire da voi... gli ho chiesto di controllare la casa. E fino ad ora, quando non è dovuto... uscire non ha visto nulla di strano."
"Beh, fantastico! ... no?" 

Però Filippo non sembra contento.

"Beh in realtà no. Speravo che tornasse ancora, così Gino lo fotografava e lo avremmo beccato finalmente una volta per tutte."
"Ti capisco Fili ma per ste cose ci vuole tempo."
"Tempo... un mese mi sembra più che abbastanza."

Anna fa un passo indietro.
"Un mese???  Ma non era tutto iniziato più o meno da tre giorni???" chiede Anna. 
Filippo prende un sospiro e cercando di ricordare tutto quello successo nell'ultimo periodo inizia a raccontare. 

"Era passato poco tempo dalla mia ultima apparizione in tv. A Marzo ero stato invitato per parlare della vittoria di Francesco. Non ero stato molto notato, ad eccezione di poche ma fedeli ammiratrici, ma dei commenti negativi li ricevetti. Per un po' di tempo non ci feci molto caso ma piano piano iniziai a notare dei messaggi poco piacevoli. Da lì due individui riuscirono ad ottenere la mia email, riempendomi di catene di email virus. Per tutto il mese andò così finché mio zio carabiniere, chiamando dei colleghi riuscì a bloccarli. Ora non so le tecnicità ma ha fatto in modo che i loro dispositivi non riuscissero più a contattarmi. Essendo dei ragazzi volevo evitare di fare una denuncia e dato che pensavo fosse risolta la cosa non ne ho parlato con nessuno ma poi tre giorni fa..."
"Tre giorni fa?" Anna smette si allontana dal bancone e si siede vicino a Filippo.
"Tre giorni fa ho trovato la cucina sottosopra. C'era ketchup e sugo dappertutto e poi sul tavolo ho trovato dei fogli e delle lettere. Alcune erano state ripulite dalle macchie mentre c'era questo foglio che aveva una mano sopra, un impronta lasciata con quei condimenti rossi. E sul biglietto c'era una minaccia."
"Minaccia?"
"Si. Aprendo il biglietto c'era scritto... 'hai sbagliato a dire di noi agli sbirri, non ti lasceremo in pace e gli scherzi continueranno.' e alla fine una faccina con le corna."

"Diamine."

Filippo smise di mangiare. Poi fissò il cucchiaio. 

"Eh si."
"Ma..." Anna si sentiva stupida a chiedere ma doveva saperlo" "Sai se sono gli stessi ragazzini? Hai chiesto a qualcuno?"
"Si Anna, ho subito contattato lo zio. Ha riaperto il caso ma non sembrano loro. I ragazzini sono ancora controllati, e non hanno avuto comportamenti strani."
"Sono sotto sorveglianza?"
"EH non ero solo io la vittima." 

"Quindi? Chi può essere stato?"

Filippo si alza e mette un po apposto il tavolo. 
"Beh per ora mio zio ci sta lavorando su, ma questo nuovo sembra non stia utilizzando la tecnologia, quindi è ancora più difficile da tracciare. Non ho ricevuto nulla di strano, su social e simili. E questa nota scritta mi è arrivata sul tavolo... Anche se online non ho più problemi forse per un po' mi sa che sparisco. Tanto i social li uso poco tanto vale togliere il problema di mezzo."

"Se ti senti meglio, te lo consiglio di farlo."

Poi Filippo si sposta in soggiorno e accende la tv. 
"Non è un problema se mi piazzo qui? Non ho molto da fare oggi."

"No non preoccuparti. Io vado per qualche ora in studio e poi torno per pranzo."

***

Anna arriva abbastanza in ritardo allo studio, a forza di parlare con Filippo, ma con sua sorpresa il negozio è ancora chiuso. 

Scende dalla macchina e con le chiavi già in mano inizia ad aprire la porta principale. Una volta entrata inizia ad alzare le varie serrande. 

Dopo pochissimo fa capolino il primo cliente. E' il ragazzo che aveva fatto un appuntamento due settimane prima. 

"Sono passato poco fa e non eravate ancora aperti e mi stavo preoccupando. AHAH e stavo anche per cambiare idea." 

"Ciao, accomodati. Scusaci per il ritardo, in poco tempo metterò a posto tutto. Tu con chi hai l'appuntamento?"

"Hmmm..." Il ragazzo si mette a pensare, poi tira fuori il foglio dell'acconto. "... Veronica." 

Dove diamine si era cacciata Veronica?  pensa Anna un po' irritata. Era il turno dell'amica di preparare il negozio, ma sapendo che non era nel suo stile fare una cosa del genere spera che non abbia avuto un problema grave.

"Quanto devo ancora aspettare?"
Anna si gira verso il ragazzo nemmeno cinque minuti dopo. Ha una faccia super annoiata. "Sicuramente pochissimo, non fa mai ritardo."
"Oggi si."
Già al limite della sopportazione caccia il telefono. "La chiamo subito."

"Ehi... Anna." 
"Ohi quanto ci metti a venire, il tuo cliente è già qui." In sottofondo sente il rumore di una campanellina e del solito chiacchiericcio leggero che si trova in città.
"Ma guarda saranno... " Mentre adesso sente dei bisbigli "In cinque minuti sono li." Rumore di due portiere che si aprono e chiudono." 
Dalila sorride, sicuramente l'amica aveva perso tempo per stare con il fidanzato e odiava ammetterlo. "C'è qualcuno lì con te?"
"Eh, cioè no. Nessuno." 
"Daiiii salutamelo." A volte poteva essere davvero una ragazzina. 
Sente dei rumori strani, altri bisbigli e poi cade la linea. 

"Signo' dov'è il bagno?" 

Cinque minuti sarebbero stati abbastanza per sopportarlo. Dai Anna ce la puoi fare!

***

PS: Ho un po' paura che la storia sta venendo un po' troppo convoluta

Spero vi piaccia però :)


PS3: Non è più molto corta la storia come potete ben vedere. Sono cinque le parti in tutto. Più ci penso e più la scrivo e più mi vengono in mente cose da aggiungere. Infatti mi tocca ancora correggere le altre parti.

Gabbani OneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora