Flash Fic - #01 Rispettare le regole è importante

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A/N : Non ho ispirazione da un paio di giorni per l'altra fic quindi ho preso dei generatori casuali e scriverò delle Flash fic basati su questi prompt, finché questo blocco non mi passa. Per Flash fic si intende una fanfiction di minimo 100 parole e di un massimo di 500. Ma essendo io, io, sicuramente verranno leggermente più lunghe e questo rimane un limite indicativo.


***


Sono tre giorni che sta dentro, al fresco, e ancora non riesce a capacitarsi di questo. Dopo questi tre giorni, per una serie di casualità sfortunate, si ritrovava da solo, senza telefono e senza contatti, perso in un paese straniero, in cui non era compreso e che proprio per un problema di comunicazione, ora si trovava con un occhio nero in una gabbia in solitaria, per una serie di accuse che non poteva nemmeno comprendere proprio a causa del muro linguistico.

Però una cosa è certa: Francesco Gabbani era stato arrestato.

Chissà per quanto tempo ancora lo sarebbe stato. La cosa che lo faceva più irritare però, era che tutto questo era partito a causa di un suo vizio alla guida. Un vizio di cui era sempre stato ripreso da amici, familiari e fan. Che in poche parole, con un minimo di buon senso avrebbe potuto evitare...

Mettendosi la cintura.
...ed evitare di usare il telefono alla guida...
...e posticipare la sigaretta a dopo essere arrivato a destinazione.

Per sua difesa il telefono gli serviva per arrivare appunto a destinazione, ma non poteva in alcun modo trovare una scusa per il resto.
Ad un certo punto durante la sua guida era stato fermato. I poliziotti che si presentarono gli iniziarono a chiedere cose in una lingua di cui non sapeva nemmeno le frasi basilari. Poi la poliziotta, armata anche lei di un debole inglese gli aveva chiesto i documenti, a cui lui disse istintivamente di no. Al che i poliziotti lo tirarono giù dall'auto e gli sequestrarono i documenti. Francesco era ben cosciente che senza quei documenti lo avrebbero probabilmente di nuovo fermato.

Quindi pensò bene di cercare l'attenzione del poliziotto, fargli capire che non poteva andarsene senza ridargli i documenti. Disse un po' di frasi in inglese, quelle due che conosceva, ma il poliziotto non si girava. Per cui l'istinto prese di nuovo il sopravvento e gli mise una mano sulla spalla per girarlo. Gesticolò per cercare di farsi capire, ma i poliziotti reagirono male a questo goffo tentativo di comunicazione, scambiandolo per resistenza e prima di cadere a terra Francesco sentì un dolore in un fianco e poi in viso.

Mentre porta alla mente questi ricordi, due figure si avvicinano alla cella.

"Sono tua traduttrice. Tua conoscente ha spiegato tutto. Con cauzione sarai liberato." I due si scambiano due parole, poi lei gli dice di seguirli.
Aprì la porta e Francesco li seguì nell'atrio.

Li finalmente vide il primo viso amico. Francesco scoppiò in un sorriso.
Il viso amico invece era tutt'altro che felice.

"Grazie a questo tuo stunt abbiamo saltato due interviste, non si trova più l'auto con le tue chitarre che erano nel portabagagli e in più stasera al concerto dovrai cantare con un occhio nero."

"...Anche io ti voglio bene Dorina!"
Nonostante la sgridata Francesco la avvicina per un abbraccio.
"Per questo motivo non ti lascio solo."
"Lo so Dorina, lo so..."

Allontanandosi gli ridà il telefono.
Appena acceso vede le 20 chiamate perse della mamma.

Sbianca.



***



A/N: Non so bene come ho fatto ma sono esattamente 500 parole ahah. Qui sotto invece il prompt che mi ha fatto scrivere questa storiella:



You're in prison someone is visiting for the first time. Write the conversation you have.

Gabbani OneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora