Mi facevo schifo.
Il mio riflesso, il mio corpo, la mia anima.
Tutto mi faceva schifo.
Continuavo a ripensare a me che mi concedevo deliberatamente a Jeff senza opporre alcuna resistenza, alle mie mani che correvano sul suo corpo, al suo sorriso autoinflitto che si allargava, al suo corpo da assassino dentro al mio e non riuscivo a trovare una ragione.
Mi ero fatta toccare dalle stesse mani che avevano accoltellalo, sventrato e mutilato chissà quante persone.
Cercavo di pensarci ma vedevo solo teste bianche senza viso che mi ruotavano intorno.
Quante persone?
Quanti bambini?
Quante vite devastate?
Se solo cercavo di immaginarlo sentivo la testa implodere. Faceva male, ma era quello che mi meritavo.
Ero stata portata via da casa mia ormai da più di due mesi da colui che all'inizio consideravo un mostro senza speranza dalla quale sottrarmi in tutti i modi.
L'avevo seguito illudendomi di farlo per mio fratello, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto di averlo fatto egoisticamente soprattutto per me stessa.
Avevo avuto tante occasioni per andare via, per consegnarlo alla polizia e mettere fine a tutto quello... ma non l'avevo mai fatto; un po' perché lo consideravo la mia migliore opzione di sopravvivenza ed un po' perché per quanto mi costasse ammetterlo ero finita col provare qualcosa per lui.
Non sapevo se per riconoscenza o se per qualche strano disturbo mentale celato dentro di me, ma sta di fatto che quel sentimento c'era e lo sentivo bruciare vivido dentro di me.
Dov'era finita la diciottenne con la sua vita normale e che inorridiva anche davanti a un documentario in cui un leone si apprestava a divorare una gazzella?
Era sparita?
Tutto ciò che ero, tutto ciò che ero stata era stato messo in discussione ed ero stata capace di fare cose che mai mi sarei aspettata.
Come permettere ad un serial killer di circolare a piede libero, nonostante sapessi ciò che avrebbe comportato, e permettere allo stesso di farmi sua in tutti i modi possibili.
Inoltre adesso stavo anche cospirando con lui per la morte di Beautiful death. Certo, era un'assassina... ma era comunque un essere umano. Inoltre complottando in questo modo sarei diventata io stessa un'assassina o la complice di un assassino.
Non ero poi così tanto diversa dai mostri cui li accusavo di essere il primo giorno.
Ormai sapevo di Jeff più cose di quante ne avrei volute sapere e nonostante tutto continuavo a stargli accanto.
Provavo disgusto per me stessa, ma forse non abbastanza per decidere di fare qualcosa di concreto.
La verità era che avevo paura.
Paura dei miei sentimenti.
Paura di fare la scelta sbagliata.
Paura di finire uccisa.
Ero solo una codarda, una viscida codarda egoista che pensava solo a se stessa.
Ero la perfetta rappresentazione del marciume che si cela dentro l'animo umano. Avevo scoperto a mie spese che davanti al pericolo chiunque, anche la persona meno sospettabile, poteva compiere e fare azioni che andavano molto al di là della propria idea di correttezza e moralità. Io ne ero l'esempio vivente.
Avevo cercato di nascondermi dietro ad un dito nelle ultime settimane, celandomi dietro al termine "sindrome di Stoccolma" per giustificare le mie azioni. Adesso, però, questa consapevolezza iniziava a vacillare e mi rendevo conto di essere semplicemente una persona spregevole ed immorale.
Avevo abbandonato la mia famiglia, la mia vita, la mia natura benevola e tutto ciò che mi rendeva pura solo per continuare a sentire il mio cuore battere contro la gabbia toracica e l'aria entrarmi nei polmoni.
Pensavo tutti i giorni ai miei genitori che mi cercavo disperati, nonostante la polizia avesse abbandonato da tempo, a mio fratello Brandon ed al nostro ultimo saluto, a mia sorella Lucie, a Sam ed a tutte le persone che mi ero lasciata alle spalle. Come potevo essere così meschina?Era da poco passato il tramonto quando tornai in cucina, percependo familiari rumori provenire da lì e trovai la risposta a tutte le mie domande in piedi vicino al tavolo.
Era lui, era lui il motivo che mi spingeva a continuare per quella strada. Lui e la paura di morire.
<<Ho una cosa per te>> disse lui, avvicinandosi con un passo lento e felpato che ricordava quello di un predatore che si avvicinava alla propria preda. Lui era il leone ed io ero la gazzella, esattamente come nei documentari che tanto mi facevano storcere il naso in passato.
Jeff mi girò attorno fermandosi dietro di me e percepii le sue dita fredde accarezzare lentamente il mio collo e la mia clavicola. Subito dopo un oggetto ancora più freddo posarsi attorno al mio collo ed abbassai lo sguardo, notando una collana che terminava con un crocifisso. La pietra rossa al centro ricordava il colore del sangue.
<<Grazie Jeff, è bellissima>> dissi sincera, senza fare altre domande. Avevo smesso da tempo di indagare sulla natura degli oggetti che mi riportava.
Sentii i suoi denti mordicchiare la mia pelle e mi lasciai scappare un sospiro.
Una parte di me era schifata per il mio comportamento, ma l'altra desiderava solo sentire ancora e ancora e ancora un contatto simile.
Mi voltai a guardare Jeff, soffermandomi su ogni dettaglio del suo viso. Nonostante le sue palpebre bruciate, la guance mutilate e la pelle spettrale lo trovavo bellissimo. La cosa era davvero preoccupante, probabilmente stavo diventando più pazza di lui.
<<Adesso però sai cosa devi fare>> disse lui, posandomi tra le mani il libro dalla copertina rossa che raccontava la storia dei due amanti sfortunati: Romeo e Giulietta.
Era diventato una specie di rito leggere qualche pagina ogni sera e lui mi ascoltava incredibilmente rapito.
Se in passato mi avessero chiesto di stilare una lista di cose improponibili, leggere ad un serial killer una storia a mo' di fiaba della buonanotte avrebbe sicuramente occupato il primo posto.
Mi accomodai sul divano e lui prese posto al mio fianco, senza staccare per un secondo gli occhi da me. Era inquietante quel suo sguardo fisso, ma ormai non ci badavo quasi più.<<Occhi, guardate per l'ultima volta! Braccia, prendere il vostro ultimo abbraccio! E voi, labbra, voi, porte del respiro, suggellate con un bacio supremo il patto eterno che alla morte ci aveva stretto!>> lessi tutto d'un fiato, cercando di metterci più enfasi possibile.
Jeff, davanti a me, pendeva dalle mie labbra ormai da diversi minuti e senza indugiare oltre continuai a leggere, percependo il suo sguardo sempre posato su di me per tutto il tempo.
La consistenza della carta sotto le dita era piacevole quasi quanto il respiro di Jeff sempre più vicino a me man mano che leggevo.
Avevo smesso di chiedermi il motivo di tanto interesse nei miei confronti da parte sua o di come fosse possibile per uno psicopatico essere così preso da me, ormai non mi importava. Mi bastava solo essere utile per lui, tutto il resto non contava.
Sentii le sue braccia strisciare verso i miei fianchi e le sue mani spingermi più vicina a lui durante l'ultimo atto.
<<... giacché non vi è mai stata storia più dolorosa di questa di Giulietta e del suo Romeo>> dissi, infine, pochi minuti dopo chiudendo il libro delicatamente.
Jeff era incantato e mi fissò in silenzio per qualche secondo, senza dire nulla.
<<E adesso?>> domandò.
<<Adesso niente, ma ci sono tanti altri bellissimi classici da leggere insieme.>>
La risposta sembrò piacergli particolarmente, tanto che sorrise ampiamente prima di baciarmi.
Quando realizzai avevo già la sua lingua quasi fino alla gola e le sue mani sui miei seni.
<<Mi piace quando dici queste cose. Ti terrò con me per sempre, sarai solo mia>> disse lui.
Non sapevo se considerarla una minaccia, più che una promessa, ma decisi di non pensarci troppo.
Sussultai sentendo la sua mano destra entrare sotto la mia maglietta, ma lo lasciai fare, mettendo a tacere quella vocina dentro di me che mi insultava per il mio comportamento.
<<Dobbiamo solo ammazzare Beautiful death, ma non preoccuparti... morirà presto>> disse, allontanandosi da me e scoppiando a ridere in quel suo solito modo malsano <<morirà, oh sì se morirà.>>TADAN
Buongiornissimo belle persone.
Ho una questione importante per voi... mancano solo altri 3 capitoli alla fine di questa storia e forse, dico forse, potrei dedicarmi ad un'altra creepypasta. La domanda che mi preme però è: su chi?
Io amo tantissimo oltre a Jeff anche Eyeless Jack, Homicidal Liu e Laughing Jack, ma sono aperta a tutto.
Devo decidere l'ambientazione, la storia ed i personaggi. Potrei anche decidere di fare un triangolo, non so.
Se avete proposte ditemi pure.
Yolo!
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Psychopath || Jeff the Killer
FanfictionRiley ha diciotto anni e una vita assolutamente normale, come quella di qualsiasi altra ragazza della sua età. Ha una famiglia niente male, degli amici e delle passioni. Ma c'è un problema in tutto questo: è bella, talmente bella da far diventare qu...