IX- Lame affilate

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<<Lasciami in pace, Jeff. Non mi seguire>> urlai poche ore dopo lasciando l'abitazione, portandomi sulle spalle il borsone nero con cui avevo lasciato casa mia due mesi prima.
Il ragazzo mi corse dietro ed io scacciai la sua mano immediatamente.
<<Sei solo uno psicopatico, non dovevo darti retta.>>
Jeff chinò la testa di lato ed andò via imprecando, giurando che prima o poi me l'avrebbe fatta pagare cara.
Non mi voltai e senza pensarci su iniziai ad allontanarmi dal quartiere, constatando che fortunatamente nessuno si era affacciato richiamato dalle urla. Forse dormivano tutti o forse semplicemente non erano interessati alle questioni di due ragazzini isterici.
Mi allontanai impettita, camminando a passo svelto e stringendomi nella felpa rossa che portavo. Per essere fine agosto faceva abbastanza fresco quella sera.
Ripensai a Jeff ed a tutte le urla che erano volate fino a poco prima, insieme a diversi oggetti di dubbia natura. Nonostante quello però continuai a camminare, decisa a dirigermi in direzione della stazione dei treni poco distante.
Le strade erano deserte, compresibile data l'ora tarda, e l'unica cosa a farmi compagnia era il rumore dei grilli che sembravano quasi cantare sulla tragica fine di quella giornata.
Mentre proseguivo continuavo a pensare ai capelli neri di Jeff ed alle sensazioni che provavo quando ci passavo le dita in mezzo, allo scopo di farlo addormentare.
Percorsi giusto tre isolati prima di iniziare a sentire dei passi affrettati alle mie spalle, mi fermai in ascolto e nello stesso istante anche quei passi si fermarono, riprendendo solo quando anche io ripresi a camminare.
Iniziai immediatamente a correre senza nemmeno il bisogno di voltarmi, perfettamente consapevole di essere inseguita da Beautiful death.
Corsi a perdifiato per qualche minuto finendo in un vicolo cielo e solo a quel punto mi voltai, notando la ragazza ferma all'inizio della via.
Conoscevo quella strada, in quanto ci avevo vissuto per una settimana con Jeff non molto tempo prima, e mi infilai nella finestra della casa che avevamo occupato e che sapevo avrei trovato aperta così come l'avevamo lasciata. Lei ovviamente mi seguì ed io tirai fuori il coltellino che nascondevo nella tasca della felpa, fronteggiandola.
<<Povera, povera Cappuccetto rosso>> disse, riferendosi chiaramente al colore della felpa che indossavo <<tutta sola col lupo e senza la nonnina a proteggerla. Hai fatto un pessimo errore ad allontanarti da Jeff, ti ho seguita per tanti di quei giorni aspettando un tuo passo falso... e finalmente l'hai fatto>> concluse, avanzando verso di me.
Per istinto ne feci due indietro, inorridendo davanti alla sua brutta faccia disgustosamente corrosa dall'acido.
<<Ti ho trovata, finalmente>> disse lei, sorridendo e mostrando la sua fila di denti stranamente perfetti.
Una porta alla mia destra cigolò ed anche lei si voltò, in tempo per vedere Jeff bellamente appoggiato sullo stipite della porta con un sorriso serafico.
<<È qui che ti sbagli, tesoro. Siamo stati noi a trovare te>> disse lui.
Beautiful death ci guardò visibilmente confusa e dando l'impressione di una in procinto di avere una crisi isterica.
<<Oh, poverina. Davvero credevi che avrei permesso a Riley di andarsene via da me senza fare nulla? E davvero la credevi così sciocca da andarsene in giro da sola senza di me?>>
<<Voi... voi due eravate d'accordo. Fin dal primo momento, mi avete ingannata... maledetti>> disse lei, quasi ringhiando le ultime parole.
<<Puoi dirlo forte, Jennifer>> disse lui, accarezzando il suo vero nome con la lingua .
La ragazza ringhiò di nuovo, esattamente come un animale rabbioso, sia per la presa in giro e sia per il modo in cui lui l'aveva chiamata.
Il piano mio e di Jeff era stato affrettato e non particolarmente ben costruito, ero a conoscenza dei rischi come ad esempio essere presa prima di arrivare dentro questa casa, ma avevo rischiato ed era andato tutto bene. Inoltre avevo trovato Jeff esattamente nel punto in cui mi aveva detto che mi avrebbe aspettata. Doveva aver fatto una bella corsa per arrivare lì prima di noi.
Fingere un litigio ed una separazione al solo scopo di attirarla allo scoperto si era rivelata una mossa vincente.
Beautiful era fuori di sé dalla rabbia e mi fissava con un odio tale da farmi accapponare la pelle, facendo aumentare sempre di più il sorriso sulla faccia di Jeff.
<<Basta chiacchierare. Che ne dici di morire adesso?>> domandò il ragazzo, tirando fuori il suo inseparabile coltello.
<<Sarai tu a morire qui. Ti lascerò in vita quel poco di tempo necessario per farti assistere alla morte anche della puttanella che tanto ami portarti dietro>> rispose lei, per niente intimorita da Jeff.
Io al posto suo sarei scappata urlando, semplicemente guardando lo sguardo da pazzo che Jeff aveva in quel momento stampato sul viso.
Fu lui il primo a scattare, cercando di affondare il coltello nel petto di Beautiful death. Lei, però, fu abbastanza veloce da evitare il colpo. Approfittò dello sbilanciamento di Jeff per colpirlo alla schiena, ma anche lui fu abile a schivare il colpo.
I due continuarono ad attaccare e schivare con una velocità tale da rendermi quasi impossibile seguire i loro movimenti. Sembravano due leoni affamati chiusi in un'arena senza cibo da giorni, troppo bramosi di sbranare la carne dell'altro per avere salva la vita.
Era assurdo vederli lottare in quel modo per me, anche se le loro motivazioni erano completamente divergenti.
Mi misi a distanza di sicurezza, così come Jeff mi aveva imposto di fare durante l'elaborazione del piano, e li guardai per diversi minuti lottare per il dominio.
Ogni volta che Jeff riusciva anche solo a sfiorarla avevo voglia di esultare, mentre trattenevo il fiato ogni volta che la mano di lei arrivava troppo vicina a lui.
La sequenza fu spezzata nel momento in cui il coltello di Beautiful si piantò sulla spalla di Jeff ed il suo gomito colpì violentemente la tempia del mio difensore. Jeff si accasciò a terra inerme e lei si avvicinò pronta per ultimare l'opera.
L'unica cosa che mi venne in mente per fermare la sua lama fu quella di buttarmi io stessa nella mischia, rifilandole un calcio in faccia abbastanza forte da farla cadere con la schiena a terra.
<<Non lo toccare>> urlai, assumendo una mossa di difesa che avevo provato milioni di volte nella palestra in cui mi allenavo. Era la migliore per proteggere i punti vitali.
Lei si rialzò immediamente, ripulendosi con un sorriso il sangue che le usciva dalla bocca.
<<Mi hai fatto male>> disse lei, sporgendo il labbro inferiore per poi sorridere e balzarmi addosso in un impeto di rabbia.
Evitai il suo coltello per miracolo e rotolammo a terra due o tre volte alla ricerca del dominio. I denti della ragazza trovarono il proprio posto sulla mia spalla ed urlai di dolore quando penetrarono nella mia pelle. Le assestai una gomitata togliendomela di dosso e ricambiai il favore di poco prima dandole quattro o cinque pugni sulla faccia abbastanza violenti da farle volare via un dente. In compenso sentii le mie nocche spaccarsi dolorosamente a contatto con le ossa del suo viso.
Lei si riprese subito, mollandomi un pugno sulla pancia abbastanza forte da farmi mancare il respiro e ne approfittò per buttarmi di lato, recuperando il suo coltello caduto poco prima durante la lotta.
Lo notai avvicinarsi velocemente al mio petto, ma prima di poterlo fare la sua mano fu bloccata da quella di Jeff, finalmente rinsavito e furioso più che mai.
<<Allontanati>> mi urlò contro con tono deciso, infilando il suo coltello nella pancia di Beautiful death che urlò di dolore e ricambiò piantando il suo sul fianco di Jeff.
Il ragazzo non reagì bene, tanto che afferrò il braccio con cui la ragazza lo aveva pugnalato e lo torse in maniera violenta. Si sentii immediatamente il suono dell'osso spezzarsi con un sonoro "crack" e un urlo uscire dalla bocca della ragazza. Per il dolore lasciò anche cadere il coltello a terra, prontamente scagliato lontano da un calcio di Jeff.
Lei provò a colpirlo con l'altro braccio ma un altro sonoro "crack" risuonò poco dopo per la stanza, lasciandomi intendere che Jeff le avesse appena spezzato anche l'altro braccio.
Con entrambe le braccia fuori uso il destino della serial killer era segnato. A quel punto mi aspettavo urla, suppliche, parolacce o lacrime... tutto ma non la folle risata che uscì dalla sua bocca deforme.
Beautiful death scoppiò a ridere subito dopo, senza smettere nemmeno dopo il pugno che Jeff le rifilò subito, facendo risuonare il suono della sua pazzia per tutta la casa.
<<Credi di aver vinto, Jeff? Credi che con me fuori dai giochi potrai tenerla per sempre con te? Povero illuso, non durerà niente con uno come te. Prima o poi l'ammazzerai in preda alla follia... o ancora meglio... ci penserà qualcun altro al posto tuo. Non potrai tenerla nascosta per sempre, prima o poi tutti verranno a conoscenza del tuo piccolo e tenero amore e faranno a gara per portartela via.>>
<<Stai zitta>> urlò Jeff, piantandole di nuovo il suo coltello nella pancia.
La ragazza gli sputò un grumo di sangue in faccia, prima di scoppiare di nuovo a ridere.
<<Cosa sta dicendo, Jeff?>> domandai.
<<Oh, non te l'ha detto? Pensi davvero che io e Jeff siamo i soli ed unici in questa zona? Ce ne sono tanti, alcuni anche peggiori di me ed è solo una questione di tempo prima che qualcuno vi scopra e->>
Non seppi mai il continuo di quella frase, in quanto Jeff iniziò immediatamente a riempirla di coltellate. La pugnalò decine e decine di volte come una furia senza risparmiare nemmeno un centimetro di pelle. Sulla pancia, sul petto, sulla gola, sulla faccia... ovunque.
Continuò fino a ridurla nient'altro che un ammasso di carne sanguinolento ed io restai lì a guardare in diretta per la prima volta un omicidio, senza avere il coraggio di fare niente se non guardare il volto ed i vestiti di Jeff imbrattarsi sempre più di sangue ad ogni pugnalata.
Quella notte tornammo a casa faticosamente, strisciando nell'oscurità dei vicoli più bui e lentamente, a causa delle ferite che Jeff aveva riportato.
Una volta dentro lo portai in bagno e ringraziai il signore di avere acqua corrente in quella casa.
Il ragazzo si lasciò spogliare e condurre in vasca senza obiettare. Lo lavai con calma e con pazienza, mandando via tutto il sangue e rivelando le ferite fortunatamente non particolarmente profonde. Lo aiutai a medicarsi e lo coccolai tutta la notte, baciando la sua pelle e sussurrandogli all'orecchio le mie strofe preferite di Romeo e Giulietta.
Era il nostro libro quello e lo sarebbe sempre stato.
Il mattino dopo mi svegliai presto e pulii bene tutto, facendo sparire ogni traccia del nostro passaggio lì. Sarebbe stato come se non ci fossimo mai stati.
Jeff quella mattina era strano, ancora più del solito, e non aveva spiccicato parola dalla notte prima. Era troppo mansueto e la cosa iniziava a puzzare.
<<Dove andremo adesso che lei non c'è più?>> gli domandai, attirando subito la sua attenzione.
<<Tu a casa tua, io non lo so>> rispose.
Le sue parole mi gelarono il sangue e restai qualche secondo in silenzio a boccheggiare, incapace di trovare le parole.
<<Cosa significa? Non abbiamo fatto tutto questo per potercene stare in pace? Perché mi mandi via adesso che è tutto risolto?>> domandai. Nelle settimane precedenti avevo tanto desiderato tornarmene a casa mia e dimenticarmi di tutta quella storia, ma adesso che stava succedendo non ero più tanto sicura di volerlo.
<<Ti ho presa con me perché mi annoiavo, te l'ho detto. Adesso che Jennifer è morta non è più divertente tenerti>> spiegò, iniziando a raccattare le sue cose in giro.
<<È per quello che ti ha detto? È perché ce ne sono altri così?>> domandai incalzante.
Ebbi quasi l'impressione di vederlo sussultare, ma Jeff era troppo abile per tradirsi e si limitò a riservarmi l'ennesimo dei suoi sguardi criptici ed indecifrabili.
<<Potrai tornare alla tua perfetta vita, non era quello che volevi?>> domandò, pronunciando con disgusto la parte sulla vita perfetta <<oppure preferisci essere sgozzata qui e subito?>>
<<Non lo faresti>> dissi, vacillando comunque un po'.
<<Potrei, solo che adesso sei talmente noiosa anche per essere uccisa... non sarebbe divertente. Sparisci dalla mia vista>> disse, allungandomi il mio borsone ed una banconota da 50 dollari.
<<Ma Jeff...>>
<<Sparisci ho detto!>> urlò, buttandomi addosso il borsone ed i soldi.
Corsi via da quella casa in lacrime, consapevole del fatto che difficilmente avrei mai più rivisto Jeff the Killer.

TADAN
Allora... vi aspettavate quanto successo? Oppure avevate immaginato altro?
Questo è il penultimo capitolo, gente. Vi aspetto tra due giorni per l'epilogo e poi per la nuova storia su Jeff the Killer, Eyeless Jack ed un nuovo personaggio: Grace ✌🏻
Yolo!

Psychopath || Jeff the KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora